sabato 19 aprile 2025

C - SANTA PASQUA


 

6 commenti:

  1. Antifona
    Sono risorto, o Padre, e sono sempre con te. Alleluia.
    Hai posto su di me la tua mano. Alleluia.
    È stupenda per me la tua saggezza. Alleluia, alleluia. (Cf. Sal 138,18.5-6)

    Oppure:

    Il Signore è veramente risorto. Alleluia.
    A lui gloria e potenza
    nei secoli eterni. Alleluia, alleluia. (Cf. Lc 24,34; Ap 1,6)

    Si dice il Gloria.

    Colletta
    O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo Figlio unigenito,
    hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
    concedi a noi, che celebriamo la risurrezione del Signore,
    di rinascere nella luce della vita,
    rinnovati dal tuo Spirito.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 10,34a.37-43

    In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
    E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
    E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».

    Parola di Dio.

    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 117 (118)

    R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
    Oppure:
    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Rendete grazie al Signore perché è buono,
    perché il suo amore è per sempre.
    Dica Israele:
    «Il suo amore è per sempre». R.

    La destra del Signore si è innalzata,
    la destra del Signore ha fatto prodezze.
    Non morirò, ma resterò in vita
    e annuncerò le opere del Signore. R.

    La pietra scartata dai costruttori
    è divenuta la pietra d'angolo.
    Questo è stato fatto dal Signore:
    una meraviglia ai nostri occhi. R.

    Seconda Lettura
    Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
    Col 3,1-4

    Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
    Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.

    Parola di Dio.




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    1. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
      1Cor 5,6-8

      Fratelli, non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi.
      E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
      Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.

      Parola di Dio.



      SEQUENZA
      Alla vittima pasquale,
      s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
      L'Agnello ha redento il suo gregge,
      l'Innocente ha riconciliato
      noi peccatori col Padre.

      Morte e Vita si sono affrontate
      in un prodigioso duello.
      Il Signore della vita era morto;
      ma ora, vivo, trionfa.

      «Raccontaci, Maria:
      che hai visto sulla via?».
      «La tomba del Cristo vivente,
      la gloria del Cristo risorto,
      e gli angeli suoi testimoni,
      il sudario e le sue vesti.
      Cristo, mia speranza, è risorto:
      precede i suoi in Galilea».

      Sì, ne siamo certi:
      Cristo è davvero risorto.
      Tu, Re vittorioso,
      abbi pietà di noi.

      In latino:
      VÍctimae pascháli laudes
      ímmolent christiáni.
      Agnus redémit oves:
      Christus ínnocens
      Patri reconciliávit peccatóres.

      Mors et vita
      duéllo conflixére mirándo:
      dux vitae mórtuus regnat vivus.

      Dic nobis, María,
      quid vidísti in via?
      Sepúlcrum Christi vivéntis:
      et glóriam vidi resurgéntis.
      Angélicos testes,
      sudárium et vestes.
      Surréxit Christus spes mea:
      praecédet suos in Galilaéam.

      Scimus Christum
      surrexísse a mórtuis vere:
      tu nobis, victor Rex,
      miserére.

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    2. Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
      facciamo festa nel Signore. (Cf. 1Cor 5,7-8)

      Alleluia.

      Vangelo
      Egli doveva risuscitare dai morti.
      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 20,1-9

      Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
      Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
      Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
      Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
      Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

      Parola del Signore.


      Al posto di questo Vangelo si può utilizzare quello proclamato nella Veglia pasquale.


      Dove si celebra la Messa vespertina si può anche proclamare il seguente Vangelo:

      Resta con noi perché si fa sera.

      Dal Vangelo secondo Luca
      Lc 24,13-35

      Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
      Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
      Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
      Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
      Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
      Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

      Parola del Signore.

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  2. MESSAGGIO URBI ET ORBI
    DEL SANTO PADRE FRANCESCO

    PASQUA 2022

    Loggia centrale della Basilica Vaticana
    Domenica, 17 aprile 2022





    Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua!

    Gesù, il Crocifisso, è risorto! Viene in mezzo a coloro che lo piangono, rinchiusi in casa, pieni di paura e di angoscia. Viene a loro e dice: «Pace a voi!» (Gv 20,19). Mostra le piaghe nelle mani e nei piedi, la ferita nel costato: non è un fantasma, è proprio Lui, lo stesso Gesù che è morto sulla croce ed è stato nel sepolcro. Davanti agli sguardi increduli dei discepoli Egli ripete: «Pace a voi!» (v. 21).

    Anche i nostri sguardi sono increduli, in questa Pasqua di guerra. Troppo sangue abbiamo visto, troppa violenza. Anche i nostri cuori si sono riempiti di paura e di angoscia, mentre tanti nostri fratelli e sorelle si sono dovuti chiudere dentro per difendersi dalle bombe. Facciamo fatica a credere che Gesù sia veramente risorto, che abbia veramente vinto la morte. Che sia forse un’illusione? Un frutto della nostra immaginazione?

    No, non è un’illusione! Oggi più che mai risuona l’annuncio pasquale tanto caro all’Oriente cristiano: «Cristo è risorto! È veramente risorto!» Oggi più che mai abbiamo bisogno di Lui, al termine di una Quaresima che sembra non voler finire. Abbiamo alle spalle due anni di pandemia, che hanno lasciato segni pesanti. Era il momento di uscire insieme dal tunnel, mano nella mano, mettendo insieme le forze e le risorse... E invece stiamo dimostrando che in noi non c’è ancora lo spirito di Gesù, c’è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello, ma come un rivale, e pensa a come eliminarlo. Abbiamo bisogno del Crocifisso Risorto per credere nella vittoria dell’amore, per sperare nella riconciliazione. Oggi più che mai abbiamo bisogno di Lui, che venga in mezzo a noi e ci dica ancora: «Pace a voi!».

    Solo Lui può farlo. Solo Lui ha il diritto oggi di annunciarci la pace. Solo Gesù, perché porta le piaghe, le nostre piaghe. Quelle sue piaghe sono nostre due volte: nostre perché procurate a Lui da noi, dai nostri peccati, dalla nostra durezza di cuore, dall’odio fratricida; e nostre perché Lui le porta per noi, non le ha cancellate dal suo Corpo glorioso, ha voluto tenerle in sé per sempre. Sono un sigillo incancellabile del suo amore per noi, un’intercessione perenne perché il Padre celeste le veda e abbia misericordia di noi e del mondo intero. Le piaghe nel Corpo di Gesù risorto sono il segno della lotta che Lui ha combattuto e vinto per noi, con le armi dell’amore, perché noi possiamo avere pace, essere in pace, vivere in pace.

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    1. Guardando quelle piaghe gloriose, i nostri occhi increduli si aprono, i nostri cuori induriti >si schiudono e lasciano entrare l’annuncio pasquale: «Pace a voi!».

      Fratelli e sorelle, lasciamo entrare la pace di Cristo nelle nostre vite, nelle nostre case, nei nostri Paesi!

      Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace! Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant’anni fa: «Metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?» (Manifesto Russell-Einstein, 9 luglio 1955).

      Porto nel cuore tutte le numerose vittime ucraine, i milioni di rifugiati e di sfollati interni, le famiglie divise, gli anziani rimasti soli, le vite spezzate e le città rase al suolo. Ho negli occhi lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che sono vittime di abusi e violenze e quelli a cui è stato negato il diritto di nascere.

      Nel dolore della guerra non mancano anche segni incoraggianti, come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati. Questi numerosi atti di carità diventino una benedizione per le nostre società, talvolta degradate da tanto egoismo e individualismo, e contribuiscano a renderle accoglienti per tutti.

      Il conflitto in Europa ci renda più solleciti anche davanti ad altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore, che interessano troppe regioni del mondo e non possiamo né vogliamo dimenticare.

      Sia pace per il Medio Oriente, lacerato da anni di divisioni e conflitti. In questo giorno glorioso domandiamo pace per Gerusalemme e pace per coloro che la amano (cfr Sal 121 [122]), cristiani, ebrei, musulmani. Possano israeliani, palestinesi e tutti gli abitanti della Città Santa, insieme con i pellegrini, sperimentare la bellezza della pace, vivere in fraternità e accedere con libertà ai Luoghi Santi nel rispetto reciproco dei diritti di ciascuno.Sia pace e riconciliazione per i popoli del Libano, della Siria e dell’Iraq, e in particolare per tutte le comunità cristiane che vivono in Medio Oriente.

      Sia pace anche per la Libia, perché trovi stabilità dopo anni di tensioni, e per lo Yemen, che soffre per un conflitto da tutti dimenticato con continue vittime: la tregua siglata nei giorni scorsi possa restituire speranza alla popolazione.

      Al Signore risorto chiediamo il dono della riconciliazione per il Myanmar, dove perdura un drammatico scenario di odio e di violenza, e per l’Afghanistan, dove non si allentano le pericolose tensioni sociali e dove una drammatica crisi umanitaria sta martoriando la popolazione.

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  3. FAUSTI - “Levarono il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove Lo posero”. E' il grido di Maria Maddalena, che cerca e non trova l'Amato del suo cuore. Morto per mano dei nemici, sepolto da mani amiche , ora è assente dal sepolcro. Siamo al primo giorno dopo il sabato.
    Figlio dell'uomo e Figlio di Dio,che, con sangue e acqua, ha comunicato ai fratelli la propria vita.
    Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo hanno risposto con amore al Suo amore : hanno preparato la grande festa mettendolo nel sepolcro. Qui, nel settimo giorno, il Signore riposò dalla Sua fatica, compiendo il Sabato e la Pasqua. Ora siamo al primo giorno della settimana, che è diventato il giorno del Signore, la domenica.
    La grande sorpresa del mattino della nuova Pasqua , è il sepolcro vuoto.
    Come mai il Signore non è dove è stato posto , dove ognuno è o sarà posto per sempre?
    Il sepolcro è il luogo di convegno universale. Là gli uomini sono riuniti, tutti ugualmente sconfitti, preda della morte. L'unica differenza, per altro momentanea, è tra i già e i non ancora morti.
    Ciò che Maria vede è segno dell'inconcepibile.
    Maria non può capire.
    Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù.
    Pensa che L'abbiano rubato.
    Non ha ancora capito che l'amore vince la morte.
    “Viene presso Simon Pietro e l'altro discepolo”.
    Pietro , che ha rinnegato , è nominato per primo. E' posto come primo dei discepoli perchè ha sperimentato ciò che ci fa discepoli . La fedeltà del Signore alla nostra infedeltà.
    L'”altro discepolo” non è semplicemente l'alro tra due, ma l'altro, il diverso.
    Infatti ha appoggiato il capo nel grembo e sul petto di Gesù , che poi ha visto trafitto.
    Dopo l'annuncio di Maria, Pietro e l'altro discepolo escono per andare al sepolcro. Pietro e l'altro corrono insieme. Ma questi è più veloce. Arriva prima al sepolcro, come giunge per primo a credere e a vedere il Risorto . Infatti il cuore mette ali ai piedi e alla mente.
    L'amico, che ama come è amato, precede colui che è primo dei discepoli : il primato è sempre dell'amore !
    Inoltre vedono i lini stesi e il sudario a parte, avvolto in un luogo.
    Il “luogo” per eccellenza per gli ebrei è il santuario Dio non è più lì.
    La Gloria dimora nel Corpo di Gesù , nuovo santuario, dove Dio toglie ogni velo al Volto Suo e nostro.
    Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto. Egli è il prototipo di quelli che, dopo di lui, crederanno in Gesù senza vederlo. , attraverso i segni raccontati dall'evangelista stesso
    Questo discepolo “altro” vede con il cuore .
    In Maria, infine, seguita dagli altri due discepoli e da Tommaso, è riferita l'esperienza fondante riservata a coloro che ci trasmettono l'annuncio della risurrezione : essi vedono e toccano il Risorto.
    Infine veniamo noi , che crediamo nella loro testimonianza. .
    Ogni evento, unico e irripetibile, è visto solo da chi è vicino nel tempo e nello spazio.
    Tuttavia, la parola di chi lo testimonia lo rende presente anche a chi l'ascolta.
    L'uomo è colui che sa leggere la realtà . Ogni evento è un segno , che è significativo solo per chi lo intende.
    La fede non è cieca : è intelligenza che coglie il significato dei fatti e si rende conto del perchè siano così e non diversamente. Credere non è creduloneria , ma lettura più ragionevole della realtà.
    I primi discepoli, contemporanei a Gesù, credono in Lui non solo perchè Lo hanno visto Risorto, ma anche perchè hanno sperimentato cosa significa per loro che Lui sia Risorto.
    Noi, che veniamo dopo, crediamo sulla loro Parola .
    Accogliendo la loro testimonianza, vediamo con i loro occhi.
    Rimane sempre un velo sul volto di chi legge la Scrittura, che viene eliminato dalla conversione a Cristo Signore.
    E questa è donata a chi ha contemplato il Suo Amore e Lo ama!

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