venerdì 16 maggio 2025

C - 5 DOMENICA DI PASQUA


 

5 commenti:

  1. Cantate al Signore un canto nuovo,
    perché ha compiuto meraviglie;
    agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Alleluia. (Sal 97,1-2)


    Dio onnipotente ed eterno,
    porta a compimento in noi il mistero pasquale,
    perché quanti ti sei degnato di rinnovare nel Battesimo,
    con il tuo paterno aiuto portino frutti abbondanti
    e giungano alla gioia della vita eterna.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    O Padre,
    che tutto rinnovi nel tuo Figlio glorificato,
    fa’ che mettiamo in pratica il suo comandamento nuovo
    e così, amandoci gli uni gli altri,
    ci manifestiamo al mondo come suoi veri discepoli.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Riferirono alla comunità tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 14,21b-27

    In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».
    Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
    Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Salmo 144 (145)

    R. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
    Alleluia, alleluia, alleluia.
    Misericordioso e pietoso è il Signore,
    lento all’ira e grande nell’amore.
    Buono è il Signore verso tutti,
    la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.

    Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
    Dicano la gloria del tuo regno
    e parlino della tua potenza. R.

    Per far conoscere agli uomini le tue imprese
    e la splendida gloria del tuo regno.
    Il tuo regno è un regno eterno,
    il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. R.


    Seconda Lettura
    Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.
    Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
    Ap 21,1-5a

    Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.
    E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
    Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
    «Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
    Egli abiterà con loro
    ed essi saranno suoi popoli
    ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
    E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
    e non vi sarà più la morte
    né lutto né lamento né affanno,
    perché le cose di prima sono passate».
    E Colui che sedeva sul trono disse:
    «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

    Parola di Dio.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
    come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. (Gv 13,34)

    Alleluia.
    Vangelo
    Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 13,31-33a.34-35

    Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
    Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
    Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

    Parola del Signore

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    Risposte
    1. SANTO PADRE "L'amore è la radice di ogni bene, il fondamento di ogni virtù."
      Questa frase evidenzia l'importanza dell'amore come principio fondamentale per il benessere umano e la crescita morale.
      "L'amore è il mezzo per raggiungere Dio."
      Leone XIII, seguendo la dottrina cristiana, sottolinea che l'amore è il cammino per avvicinarsi a Dio e per raggiungere la beatitudine.
      "L'amore coniugale è un sacramento, una manifestazione dell'amore di Dio."
      Il papa evidenzia la sacralità dell'amore coniugale, vedendolo come un riflesso dell'amore divino tra uomo e donna.
      "L'amore è un dovere, un comando di Dio."
      Questa frase sottolinea che l'amore non è solo un sentimento, ma anche un dovere e un comando divino, che deve essere coltivato e praticato.
      "L'amore è la forza che guida l'uomo a superare le difficoltà."

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    2. SECONDA PARTE

      DEUS CARITAS EST - BENEDETTO XVI
      La carità della Chiesa come manifestazione dell'amore trinitario

      19. « Se vedi la carità, vedi la Trinità » scriveva sant'Agostino [11]. Nelle riflessioni che precedono, abbiamo potuto fissare il nostro sguardo sul Trafitto (cfr Gv 19, 37; Zc 12, 10), riconoscendo il disegno del Padre che, mosso dall'amore (cfr Gv 3, 16), ha inviato il Figlio unigenito nel mondo per redimere l'uomo. Morendo sulla croce, Gesù — come riferisce l'evangelista — « emise lo spirito » (cfr Gv 19, 30), preludio di quel dono dello Spirito Santo che Egli avrebbe realizzato dopo la risurrezione (cfr Gv 20, 22). Si sarebbe attuata così la promessa dei « fiumi di acqua viva » che, grazie all'effusione dello Spirito, sarebbero sgorgati dal cuore dei credenti (cfr Gv 7, 38-39). Lo Spirito, infatti, è quella potenza interiore che armonizza il loro cuore col cuore di Cristo e li muove ad amare i fratelli come li ha amati Lui, quando si è curvato a lavare i piedi dei discepoli (cfr Gv 13, 1-13) e soprattutto quando ha donato la sua vita per tutti (cfr Gv 13, 1; 15, 13).

      Lo Spirito è anche forza che trasforma il cuore della Comunità ecclesiale, affinché sia nel mondo testimone dell'amore del Padre, che vuole fare dell'umanità, nel suo Figlio, un'unica famiglia. Tutta l'attività della Chiesa è espressione di un amore che cerca il bene integrale dell'uomo: cerca la sua evangelizzazione mediante la Parola e i Sacramenti, impresa tante volte eroica nelle sue realizzazioni storiche; e cerca la sua promozione nei vari ambiti della vita e dell'attività umana. Amore è pertanto il servizio che la Chiesa svolge per venire costantemente incontro alle sofferenze e ai bisogni, anche materiali, degli uomini. È su questo aspetto, su questo servizio della carità, che desidero soffermarmi....

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    3. LETTERA ENCICLICA
      DILEXIT NOS
      DEL SANTO PADRE FRANCESCO
      SULL’AMORE UMANO E DIVINO
      DEL CUORE DI GESÙ CRISTO

      1. «Ci ha amati», dice San Paolo riferendosi a Cristo (Rm 8,37), per farci scoprire che da questo amore nulla «potrà mai separarci» (Rm 8,39). Paolo lo affermava con certezza perché Cristo stesso aveva assicurato ai suoi discepoli: «Io ho amato voi» (Gv 15,9.12). Ci ha anche detto: «Vi ho chiamato amici» (Gv 15,15). Il suo cuore aperto ci precede e ci aspetta senza condizioni, senza pretendere alcun requisito previo per poterci amare e per offrirci la sua amicizia: Egli ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,10). Grazie a Gesù «abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi» (1 Gv 4,16). I....

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  2. PAPA FRANCESCO

    REGINA CAELI 19 maggio 2019



    Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

    Il Vangelo di oggi ci conduce nel Cenacolo per farci ascoltare alcune delle parole che Gesù rivolse ai discepoli nel “discorso di addio” prima della sua passione. Dopo aver lavato i piedi ai Dodici, Egli dice loro: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Ma in che senso Gesù chiama “nuovo” questo comandamento? Perché sappiamo che già nell’Antico Testamento Dio aveva comandato ai membri del suo popolo di amare il prossimo come sé stessi (cfr Lv 19,18). Gesù stesso, a chi gli chiedeva quale fosse il più grande comandamento della Legge, rispondeva che il primo è amare Dio con tutto il cuore e il secondo amare il prossimo come sé stessi (cfr Mt 22,38-39).

    Allora, quale è la novità di questo comandamento che Gesù affida ai suoi discepoli? Perché lo chiama “comandamento nuovo”? L’antico comandamento dell’amore è diventato nuovo perché è stato completato con questa aggiunta: «come io ho amato voi», «amatevi voi come io vi ho amato». La novità sta tutta nell’amore di Gesù Cristo, quello con cui Lui ha dato la vita per noi. Si tratta dell’amore di Dio, universale, senza condizioni e senza limiti, che trova l’apice sulla croce. In quel momento di estremo abbassamento, in quel momento di abbandono al Padre, il Figlio di Dio ha mostrato e donato al mondo la pienezza dell’amore. Ripensando alla passione e all’agonia di Cristo, i discepoli compresero il significato di quelle sue parole: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri».

    Gesù ci ha amati per primo, ci ha amati nonostante le nostre fragilità, i nostri limiti e le nostre debolezze umane. È stato Lui a far sì che diventassimo degni del suo amore che non conosce limiti e non finisce mai. Dandoci il comandamento nuovo, Egli ci chiede di amarci tra noi non solo e non tanto con il nostro amore, ma con il suo, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori se lo invochiamo con fede. In questo modo – e solo così – noi possiamo amarci tra di noi non solo come amiamo noi stessi, ma come Lui ci ha amati, cioè immensamente di più. Dio infatti ci ama molto di più di quanto noi amiamo noi stessi. E così possiamo diffondere dappertutto il seme dell’amore che rinnova i rapporti tra le persone e apre orizzonti di speranza. Gesù sempre apre orizzonti di speranza, il suo amore apre orizzonti di speranza. Questo amore ci fa diventare uomini nuovi, fratelli e sorelle nel Signore, e fa di noi il nuovo Popolo di Dio, cioè la Chiesa, nella quale tutti sono chiamati ad amare Cristo e in Lui ad amarsi a vicenda.

    L’amore che si è manifestato nella croce di Cristo e che Egli ci chiama a vivere è l’unica forza che trasforma il nostro cuore di pietra in cuore di carne; l’unica forza capace di trasformare il nostro cuore è l’amore di Gesù, se noi pure amiamo con questo amore. E questo amore ci rende capaci di amare i nemici e perdonare chi ci ha offeso. Io vi farò una domanda, ognuno risponda nel suo cuore. Io sono capace di amare i miei nemici? Tutti abbiamo gente, non so se nemici, ma che non va d’accordo con noi, che sta “dall’altra parte”; o qualcuno ha gente che gli ha fatto del male… Io sono capace di amare quella gente? Quell’uomo, quella donna che mi ha fatto del male, che mi ha offeso? Sono capace di perdonarlo? Ognuno risponda nel suo cuore. L’amore di Gesù ci fa vedere l’altro come membro attuale o futuro della comunità degli amici di Gesù; ci stimola al dialogo e ci aiuta ad ascoltarci e conoscerci reciprocamente. L’amore ci apre verso l’altro, diventando la base delle relazioni umane. Rende capaci di superare le barriere delle proprie debolezze e dei propri pregiudizi. L’amore di Gesù in noi crea ponti, insegna nuove vie, innesca il dinamismo della fraternità. La Vergine Maria ci aiuti, con la sua materna intercessione, ad accogliere dal suo Figlio Gesù il dono del suo comandamento, e dallo Spirito Santo la forza di praticarlo nella vita di ogni giorno.

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