venerdì 23 maggio 2025

C - 6 DOMENICA DI PASQUA


 

5 commenti:

  1. Antifona
    Con voce di gioia date l'annuncio,
    fatelo giungere ai confini della terra:
    il Signore ha riscattato il suo popolo. Alleluia. ( Is 48,20)


    Colletta
    Dio onnipotente,
    fa’ che viviamo con intenso amore questi giorni di letizia
    in onore del Signore risorto,
    per testimoniare nelle opere il mistero che celebriamo nella fede.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.



    Prima Lettura
    È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 15,1-2.22-29

    In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
    Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
    Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 66 (67)

    R. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

    R. Alleluia, alleluia, alleluia.

    Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
    su di noi faccia splendere il suo volto;
    perché si conosca sulla terra la tua via,
    la tua salvezza fra tutte le genti. R.

    Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
    perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
    governi le nazioni sulla terra. R.

    Ti lodino i popoli, o Dio,
    ti lodino i popoli tutti.
    Ci benedica Dio e lo temano
    tutti i confini della terra. R.


    Seconda Lettura
    L'angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo.
    Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
    Ap 21,10-14.22-23

    L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
    È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
    Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
    In essa non vidi alcun tempio:
    il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
    sono il suo tempio.
    La città non ha bisogno della luce del sole,
    né della luce della luna:
    la gloria di Dio la illumina
    e la sua lampada è l’Agnello.

    Parola di Dio.


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    Risposte
    1. Acclamazione al Vangelo
      Alleluia, alleluia.

      Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
      e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)

      Alleluia.

      Vangelo
      Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
      Dal Vangelo secondo Giovanni
      Gv 14,23-29

      In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
      «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
      Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
      Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
      Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

      Parola del Signore.

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  2. Le Parole dei Papi
    La pace che Gesù porta è il dono della salvezza che Egli aveva promesso durante i suoi discorsi di addio: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore» (Gv 14,27). In questo giorno di Risurrezione, Egli la dona in pienezza ed essa diventa per la comunità fonte di gioia, certezza di vittoria, sicurezza nell’appoggiarsi a Dio. “Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Gv 14,1) dice anche a noi.

    Dopo questo saluto, Gesù mostra ai discepoli le ferite delle mani e del fianco (cfr Gv 20,20), segni di ciò che è stato e che mai più si cancellerà: la sua umanità gloriosa resta «ferita». Questo gesto ha lo scopo di confermare la nuova realtà della Risurrezione: il Cristo che ora sta tra i suoi è una persona reale, lo stesso Gesù che tre giorni prima fu inchiodato alla croce. Ed è così che, nella luce sfolgorante della Pasqua, nell’incontro con il Risorto, i discepoli colgono il senso salvifico della sua passione e morte. Allora, dalla tristezza e dalla paura passano alla gioia piena. La tristezza e le ferite stesse diventano fonte di gioia. La gioia che nasce nel loro cuore deriva dal «vedere il Signore» (Gv 20, 20). Egli dice loro di nuovo: «Pace a voi» (v. 21). È evidente ormai che non è solo un saluto. È un dono, il dono che il Risorto vuole fare ai suoi amici, ed è al tempo stesso una consegna: questa pace, acquistata da Cristo col suo sangue, è per loro ma anche per tutti, e i discepoli dovranno portarla in tutto il mondo. (Papa Benedetto XVI - Udienza generale, 11 aprile 2012)

    - Gesù promette che pregherà il Padre di inviare «un altro Paraclito» (v. 16), cioè un Consolatore, un Difensore che prenda il suo posto e dia loro l’intelligenza per ascoltare e il coraggio per osservare le sue parole. Questo è lo Spirito Santo, che è il Dono dell’amore di Dio che discende nel cuore del cristiano. Dopo che Gesù è morto e risorto, il suo amore è donato a quanti credono in Lui e sono battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. ( PAPA FRANCESCO Regina Caeli, 17 maggio 2020)

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  3. BENEDIZIONE APOSTOLICA "URBI ET ORBI"

    PRIMO SALUTO DEL SANTO PADRE LEONE XIV 8 maggio 2025

    La pace sia con tutti voi!

    Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il Buon Pastore, che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi!

    Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente.

    Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediceva Roma, il Papa che benediceva Roma, dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dare seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti! Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come del ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!

    Voglio ringraziare anche tutti i confratelli Cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.

    Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “Con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.

    Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta ad accogliere, come questa piazza, con le braccia aperte tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del dialogo e dell’amore.

    (In spagnolo)

    Y si me permiten también una palabra, un saludo a todos y en modo particular a mi querida diócesis de Chiclayo, en el Perú, donde un pueblo fiel ha acompañado a su obispo, ha compartido su fe y ha dado tanto, tanto, para seguir siendo Iglesia fiel de Jesucristo.

    (traduzione)

    E se mi permettete una parola, un saluto a tutti e in modo particolare alla mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto, per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo.

    A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, d’Italia, di tutto il mondo: vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.

    Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre: Ave Maria…

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  4. FAUSTI Solo chi ama il Figlio e i fratelli, sperimenta l'amore del Padre.
    La venuta di Dio, Padre e Figlio, sarà quella dello Spirito, proprio di chi ama il Figlio e i fratelli.
    La dimora di Dio tra gli uomini, la Sua Alleanza definitiva, è quella dell'amore.
    Chi ama Gesù, diventa tempio di Dio, luogo della Sua presenza .
    Ha in sé il Figlio che è nel Padre e il Padre che è nel Figlio.
    In lui Padre e Figlio pongono la propria dimora, manifestandosi a lui e in lui.
    Il posto che Gesù ci prepara presso il Padre siamo noi stessi che, nell'amore, diventiamo dimora Sua e del Padre. - Chi non ama Gesù, non osserva le Sue Parole.
    Per questo ignora il Figlio, inviato dal Padre, per rivelare il Suo Amore per noi.
    Il periodo in cui Gesù ha dimorato presso di noi è il centro e il culmine del tempo.
    Mediante l'annuncio del Vangelo, ogni tempo accede a quel tempo nel quale Dio si rivela in modo definitivo e normativo.
    Lo Spirito d'Amore ci insegnerà e imprimerà nel cuore il Figlio.
    Dio, che prima era con noi nella Legge e poi presso di noi nella carne del Figlio, sarà in noi con il Suo Spirito.
    Lo Spirito Santo , che è amore, ci farà comprendere tutto ciò che il Figlio ci ha detto.
    L'amore, come fa capire, così fa ri.cordare, portare nel cuore ,tutto ciò che Gesù ha detto,
    perché possiamo viverne.
    Gesù ha detto e dato tutto. Lo Spirito Santo non aggiungerà nulla a quanto Egli ha rivelato e donato ; farà invece entrare sempre più profondamente in noi il mistero del Figlio e del Padre , con un amore che fa conoscere e una conoscenza che fa amare.
    La pace è il dono che contiene ogni altro dono.
    La pace è solo di chi ha trovato ciò che cerca e ottenuto ciò che desidera.
    Gesù, andandosene, ci lascia la pace, ci dà la Sua pace, è la pace messianica, pienezza di ogni benedizione.
    La pace per il mondo è l'intervallo tra due guerre.
    Dura fino a quando il vincitore può imporsi e il vinto non può ribellarsi.
    E' la pax romana, frutto delle armi, che il mondo conosce da sempre , e pare che ancora non ne conosca una diversa.
    Non è questa la pace che Gesù ci lascia. Ma non è neppure la pace dello stoico, che resta impavido anche se il mondo gli crolla addosso.
    Non è neppure quella pax perniciosa di chi vive tranquillamente da schiavo dell'egoismo, proprio o altrui.
    La pace di Gesù nasce da un amore più forte della morte ; è la pace del Crocifisso Risorto, che ci rende concittadini dei Santi e familiari di Dio.
    L'andarsene di Gesù non lascia un vuoto pieno di paura e di scoraggiamento ; è infatti il Suo essere per sempre in noi con il Suo Amore.: Gesù di nuovo tranquillizza i suoi , dicendo che il Suo andarsene è un venire a noi in modo nuovo.
    Chi ama Gesù , gioisce del Suo ritorno al Padre
    “Il Padre è più grande di me” : Il Padre è più grande in due sensi : primo perché è l'origine del Figlio, secondo perché chi ama considera l'amato più di sé.
    Egli vede la Croce come compimento dell'Amore.
    La Parola di Gesù anticipa l'evento perché, quando avverrà, possiamo leggerlo alla sua luce.
    Allora crederemo che Lui è il Signore della storia : sa ciò che fa e fa ciò che sa , dirigendo tutto secondo il Suo Amore per noi. (Ez 33,33).

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