venerdì 8 febbraio 2019

C - 5 DOM.T.O.



4 commenti:

  1. FAUSTI – La folla si riversa su Gesù per ascoltare la Parola di Dio in riva al mare. Gesù sta di fronte a questo popolo pronto per l'ascolto e per l'esodo : è come il pastore che raduna le pecore per condurle al pascolo. I discepoli sono già sulla barca da dove Gesù parla .
    Questa barca è figura della Chiesa, piccola comunità che galleggia sull'abisso e compie l'esodo. Essa è già il punto d'arrivo della Sua missione , per questo si siede e da lì si rivolge agli altri che stanno ancora sulla riva.
    Pietro riceve da Gesù l'incarico di guidare al largo la barca.
    Nella pesca è raffigurata la missione Apostolica che inizia ora, e che giungerà molto lontano, fino agli estremi confini della terra.
    Si trovano al largo, dopo una nottata di fatica inutile e sperimentano, nell'obbedienza alla Sua Parola, l'abbondanza dei frutti della benedizione promessa.
    Le reti che gli Apostoli calano, dice suggestivamente S.Ambrogio nel suo commento, sono l'annuncio fatto di intreccio di parole, slarghi di discorso e profondità di risposte che prendono nelle loro maglie e non perdono coloro che ne sono presi. Non fanno morire chi vi è preso, ma lo conservano in vita, lo traggono dagli abissi alla luce e dal profondo conducono alla superficie chi vi era sommerso.
    Quante volte avevano calato le reti inutilmente!
    Quella stessa notte non avevano preso nulla.
    L'ordine di Gesù, rivolto a dei pescatori di professione , appare un po' offensivo, oltre che insensato. Non conoscono bene il loro mestiere e non è forse di notte che si pesca? Dovranno comprendere che non è per forza e per volontà propria che agiscono, e che l'azione è fruttuosa proprio di giorno , perché obbediscono al “sole “ che è sorto per rischiarare coloro che prima erano nelle tenebre e nell'ombra di morte.
    La vana fatica notturna indica l'inutilità di tutti gli sforzi umani fatti per volontà propria per instaurare il Regno di Dio. Perchè è di Dio!.
    L'obbedienza alla Parola del Signore , di cui hanno sentito e visto la potenza, è l'unico motivo per sperare l'impossibile che essa promette a chi obbedisce.
    La fede non ha altro appoggio. Essa porta il frutto infallibile e traboccante di questa pesca, che eccede ogni aspettativa e capacità umana . Le reti quasi si rompono perchè incapaci di contenere la realizzazione della promessa, che è superiore ad ogni fama, ma nulla va perso!
    Oltre la barca di Pietro c'è anche un'altra barca associata alla pesca ;ambedue sono riempite, simbolo della benedizione di Dio, fino ad affondare, ma non affondano.
    Davanti alla Verità di Dio e al Suo dono di misericordia, l'uomo scopre la propria verità. Pietro si sente lontano – per questo gli dice di allontanarsi da lui - e si vede perduto : sa di non essere quello che deve essere e si sente indegno. Non c'è rivelazione di Dio senza coscienza del proprio peccato . La Sua infinita altezza si conosce contemporaneamente alla nostra infinita bassezza , e solo da questa.
    Pietro riceve la sua missione mentre si riconosce peccatore , il suo itinerario di scoperta del perdono nel peccato e della fedeltà nell'infedeltà sarà tipico di ogni credente. Simone diventerà Pietro e riceverà l'incarico di confermare nella fede i propri fratelli proprio quando avrà consumato fino in fondo la propria esperienza di debolezza.
    La missione di Pietro, che ha fatto esperienza della misericordia del Signore che lo ha pescato dal peccato, consisterà nel pescare uomini.
    L'umanità intera è immersa nel mare, nell'abisso della perdizione, separata da Dio e in braccio alla morte.Ciò che Gesù ha fatto e farà con tutti, compresi i discepoli della barca, cioè l'azione di salvare dall'abisso, sarà la pesca alla quale i discepoli stessi saranno associati, in favore di tutti gli uomini.

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  2. Saranno infatti Suoi testimoni fino gli estremi confini della terra, continuando la Sua stessa missione di inviati del Padre
    “ a salvare ciò che era perduto”. La barca è già una realizzazione di questo regno di salvati, un sacramento, segno efficace di salvezza per il mondo, fino al Suo ritorno.

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  3. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 5,1-11

    In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

    Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.

    Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

    E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Noi, cristiani di oggi, abbiamo la gioia di proclamare e testimoniare la nostra fede perché c’è stato quel primo annuncio, perché ci sono stati quegli uomini umili e coraggiosi che hanno risposto generosamente alla chiamata di Gesù. Sulle rive del lago, in una terra impensabile, è nata la prima comunità dei discepoli di Cristo. La consapevolezza di questi inizi susciti in noi il desiderio di portare la parola, l’amore e la tenerezza di Gesù in ogni contesto, anche il più impervio e resistente. Portare la Parola a tutte le periferie! (Angelus 22 gennaio 2017)

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  4. PRIMA LETTURA
    Eccomi, manda me!
    Dal libro del profeta Isaia 6,1-2a.3-8
    Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali. Proclamavano l'uno all'altro, dicendo: "Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria". Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: "Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti". Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. Egli mi toccò la bocca e disse: "Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato". Poi io udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi andrà per noi?". E io risposi: "Eccomi, manda me!".
    Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 137)
    R: Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.
    Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
    hai ascoltato le parole della mia bocca.
    Non agli dei, ma a te voglio cantare,
    mi prostro verso il tuo tempio santo. R.
    Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore
    e la tua fedeltà:
    hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
    Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
    hai accresciuto in me la forza. R.
    Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
    quando ascolteranno le parole della tua bocca.
    Canteranno le vie del Signore:
    grande è la gloria del Signore! R.
    La tua destra mi salva.
    Il Signore farà tutto per me.
    Signore, il tuo amore è per sempre:
    non abbandonare l'opera delle tue mani. R.

    SECONDA LETTURA
    Così predichiamo e così avete creduto.
    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 1Cor 15,1-11
    Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! [A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.] Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. [Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.]
    Parola di Dio.

    CANTO AL VANGELO (cf. Mt 4,19)
    Alleluia, alleluia.
    Venite dietro a me, dice il Signore,
    vi farò pescatori di uomini.
    Alleluia.

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