venerdì 22 febbraio 2019

C - 7 DOM.T.O.


4 commenti:

  1. FAUSTI – Dietro ogni imperativo si legge in filigrana un indicativo,che mostra come Dio in Gesù mi ha amato.Sono Parole strettamente autobiografiche : Lui per primo ha fatto ciò che ha detto.
    Questo brano ha la funzione di richiamare alla mente come Dio ama me, in modo che io, riconoscendomi peccatore graziato, faccia di questa grazia la fonte della mia vita nuova.
    Il brano quindi rivela chi è Dio per me , chi sono io per Lui e chi devo essere per gli altri.
    Gesù mi rivela il Volto di un Dio che mi ama mentre sono Suo nemico ; mi fa del bene mentre Lo odio, mi benedice mentre Lo maledico...purché io sia salvo ,è disposto a subire ogni male da me...mi dona anche ciò che non oso chiedergli e non richiede indietro ciò che gli ho rubato !
    Il Suo Amore per me gli ha fatto percorrere una strada infinita!
    Lui è tutta condiscendenza verso il mio abisso.
    In questo Suo Amore verso di me , mi rivela chi sono io per Lui : infinitamente amato, anche se suo nemico, odiatore, maldicente, rinnegatore, violento, spogliatore, petulante, indigente e ladro.
    Proprio verso di me, che sono in questa situazione, Lui riversa il Suo Amore e mi dona la Sua grazia con la Sua Misericordia. Conoscere Dio nello Spirito è sperimentare e sapere l'Amore di Dio verso di me peccatore, in Cristo. Questa è la Salvezza.
    Ciò che Lui ha fatto per me, diventa per me un impegno, perché io sia quel che sono.
    Il Volto di Cristo, il Figlio, è il mio vero volto.Da 'homo homini lupus' divento ' homo homini Deus', come Lui. Questa è la mia vocazione di figlio di Dio, alla quale il Suo Amore mi chiama e mi abilita. Nella misura in cui conosco il Suo Volto, vengo trasformato nella Sua immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Suo Spirito (2Cor 3,18).
    In queste Parole quindi, vedo da una parte la storia di Dio in Gesù, nel Suo Amore verso di me ; dall'altra la storia mia e di chiunque che, guarito dall'inimicizia verso Dio, è chiamato a guarire dall' inimicizia verso tutti.
    Il discorso è riservato ai discepoli. E' una catechesi sul nocciolo della vita cristiana , l'amore di misericordia , unico amore possibile in un mondo di male, unica forza capace di vincerlo.
    L'amore dei nemici è proprio e solo di chi ha conosciuto Dio nello Spirito di Gesù, il Figlio. Questo amore si estende a tutti gli uomini, e rivela l'essenza di Dio.
    L'amore dei nemici è lo stesso di cui abbiamo beneficiato anche noi,mentre seguivamo ancora “quello spirito che opera negli uomini ribelli”, che ci aveva ridotti “ per natura meritevoli di ira, come gli altri”, “senza speranza e senza Dio in questo mondo” (Ef 2,2...). infatti proprio allora, “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatto rivivere con Cristo, per grazia, infatti, siete stati salvati...”.
    Essere per gli altri come Dio è per noi . Questo è il modello e la sorgente del nostro agire con “grazia” verso gli altri. Anche noi, perché amati ed accettati, possiamo accettare ed amare noi stessi come siamo ; e così possiamo accettare e amare gli altri come sono, senza riserve.
    Il desiderio dell'uomo è diventare come Dio. Origine di ogni male, è anche il desiderio che Dio colma di ogni bene. Dopo la rivelazione del Suo Volto in Gesù,, è possibile capire la via per diventare come Lui .”Siate santi come Io sono santo” (Lev 19,2). Qui si mostra come la Santità, il proprio specifico di Dio, è la Misericordia. E' il tema di tutto il Vangelo di Luca, che ne è uno sviluppo continuo attraverso i fatti e i detti del Signore.
    Solo alla fine della storia , il male sarà tolto, quando tutto il suo abisso sarà ricolmo di misericordia, come l'acqua riempie il mare.

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  2. ---> La miseria sta alla misericordia come la fossa all'acqua : più è grande, più ne contiene.
    La Misericordia è assoluzione nel giudizio, giustificazione nella condanna, perdono nel peccato.
    Il nostro dare misericordia è in realtà il nostro stesso riceverne : per essa siamo incorporati in Gesù, il Figlio, ed entriamo nel circolo senza fine della Vita stessa di Dio. Già qui, sulla terra.

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  3. VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 6,27-38

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non richiederle indietro.
    E come volete gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.
    Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
    Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso .
    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Pregare per quelli che vogliono distruggermi, i nemici, perché Dio li benedica: questo è veramente difficile da capire. Ma quanta distanza, un’infinita distanza fra noi che tante volte non perdoniamo piccole cosine, e questo che ci chiede il Signore e di cui ci ha dato esempio: perdonare coloro che cercano di distruggerci. Nelle famiglie è tanto difficile, a volte, perdonarsi i coniugi dopo qualche disputa, o perdonare la suocera, anche: non è facile. Il figlio, chiedere il perdono al papà, è difficile. Ma perdonare coloro che ti stanno ammazzando, che vogliono farti fuori … Non solo perdonare: pregare per loro, perché Dio li custodisca! Di più: amarli. Soltanto la parola di Gesù può spiegare questo. Io non riesco ad andare oltre. Ci farà bene, oggi, pensare a un nemico – credo che tutti noi ne abbiamo qualcuno – uno che ci ha fatto del male o che ci vuole fare del male o che cerca di fare del male: a questo. La preghiera mafiosa è: “Me la pagherai”. La preghiera cristiana è: “Signore, dagli la tua benedizione e insegnami ad amarlo”. Pensiamo ad uno: tutti noi ne abbiamo. Pensiamo a lui. Preghiamo per lui. Chiediamo al Signore di darci la grazia di amarlo. (Santa Marta, 19 giugno 2018)

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  4. LETTURA DEL GIORNO
    Dal primo libro di Samuele
    1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23

    In quei giorni, Saul si mosse e scese al deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
    Davide e Abisai scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno.
    Abisai disse a Davide: “Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo”. Ma Davide disse ad Abisai: “Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?”.
    Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
    Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro.
    Davide gridò: “Ecco la lancia del re, passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore”.



    Seconda Lettura

    Dalla prima lettera di san paolo apostolo ai Corinzi
    1Cor 15,45-49

    Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
    Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
    Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l'uomo celeste, così anche i celesti.
    E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste.

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