giovedì 27 giugno 2019

SACRATISSIMO CUORE DI GESU'


3 commenti:


  1. Prima lettura

    Ez 34,11-16
    Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare.



    Dal libro del profeta Ezechièle

    Così dice il Signore Dio:
    «Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.
    Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione.
    Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio.
    Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia».

    Parola di Dio


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    Salmo responsoriale

    Sal 22



    Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

    Il Signore è il mio pastore:
    non manco di nulla.
    Su pascoli erbosi mi fa riposare,
    ad acque tranquille mi conduce.
    Rinfranca l’anima mia.

    Mi guida per il giusto cammino
    a motivo del suo nome.
    Anche se vado per una valle oscura,
    non temo alcun male, perché tu sei con me.
    Il tuo bastone e il tuo vincàstro
    mi danno sicurezza.

    Davanti a me tu prepari una mensa
    sotto gli occhi dei miei nemici.
    Ungi di olio il mio capo;
    il mio calice trabocca.

    Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
    tutti i giorni della mia vita,
    abiterò ancora nella casa del Signore
    per lunghi giorni.


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    Seconda lettura

    Rm 5,5-11
    Dio dimostra il suo amore verso di noi.



    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

    Fratelli, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
    Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
    A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

    Parola di Dio

    Canto al Vangelo (Gv 10,14)
    Alleluia, alleluia.
    Io sono il buon pastore, dice il Signore,
    conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
    Alleluia.

    Oppure: (Mt 11,29)
    Alleluia, alleluia.
    Prendete il mio giogo sopra di voi,
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    Vangelo

    Lc 15,3-7
    Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta.




    + Dal Vangelo secondo Luca

    In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola:
    «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?
    Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.
    Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».

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  2. LC 15,3-7
    FAUSTI- L'innamorato della Volontà di Dio, che al Salmo 119 canta la sua obbedienza alla Parola,riconosce, dopo ben 175 versetti,” come pecora smarrita vado errando : cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i Tuoi comandamenti” (Sl 119,176).
    Chi non dimentica i Comandamenti, che si riassumono nella misericordia, (6,36), non può non vedere di essersi perso nei meandri della propria giustizia. E' finalmente un idropico sgonfiato, un fariseo guarito dalla presunzione. Sa che la salvezza è essere cercati trovati e incontrati da Colui che egli cerca di trovare senza mai incontrarlo.
    In realtà ogni uomo , fin dal principio, si è nascosto da Dio e smarrito.
    L'unico giusto è Cristo,il Pastore che si è fatto Agnello perduto e immolato per noi.
    Questa parabola parla della conversione ; ma non del peccatore alla giustizia, bensì del giusto alla Misericordia.
    La Grazia che Dio ha usato verso di noi, Suoi nemici, deve rispecchiarsi nel nostro atteggiamento verso i nemici.e verso i fratelli peccatori.
    Il Padre non esclude dal Suo Cuore nessun figlio.
    Si esclude da Lui solo chi esclude un fratello. Ma Gesù, il Figlio che conosce il Padre, si preoccupa di recuperare anche colui che, escludendo il fratello,si esclude dal Padre.
    Gesù con questa parabola giustifica il Suo atteggiamento verso i peccatori,dimostra loro la stessa benevolenza del Padre.E' il motivo della gioia di Dio : ha trovato Suo figlio nel quale ha posto tutta la Sua gioia. Nel Figlio, perduto per i fratelli, ha ritrovato tutti i Suoi figli.
    Questa gioia repentina esploderà nel cielo, casa di Dio,quando le novantanove pecore nel deserto si identificheranno con l'unica perduta e ritrovata.
    E' inno di salvezza,le cui prime note iniziarono sopra il presepe.
    Si compirà quando tutti si convertiranno, anche i giusti.
    In realtà la pecora non si è convertita, come la dracma non tornerà da sé nel borsellino. Sono semplicemente trovate,proprio perchè perdute da Colui che per primo si è convertito a loro nel Suo Amore.
    La conversione implica un riconoscimento della propria perdizione,e, più che un nostro ritorno a Dio, consiste nell'accogliere chi è venuto a cercarci.
    Convertirsi è volgere lo sguardo dal proprio io a Dio, e, vedere invece della propria nudità,l'occhio di Colui che da sempre ci guarda con Amore.
    Allora nasce la vita nuova, nella lode e gioia del Padre.
    Chi cerca la propria giustizia dalla legge,non ha nulla a che fare con Cristo,è fuori dalla Grazia del Padre e dalla Sua festa per il Figlio.

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  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Nella visione di Gesù non ci sono pecore definitivamente perdute, ma solo pecore che vanno ritrovate. Questo dobbiamo capirlo bene: per Dio nessuno è definitivamente perduto. Mai! Fino all’ultimo momento, Dio ci cerca. Pensate al buon ladrone; ma solo nella visione di Gesù nessuno è definitivamente perduto. La prospettiva pertanto è tutta dinamica, aperta, stimolante e creativa. Ci spinge ad uscire in ricerca per intraprendere un cammino di fraternità. Nessuna distanza può tenere lontano il pastore; e nessun gregge può rinunciare a un fratello”. (Ud. Generale 4 maggio 2016)

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