venerdì 15 novembre 2019

C - 33 DOMENICA T.O.


2 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    PRIMA LETTURA

    Dal libro del profeta Malachìa
    Ml 3,19-20a

    Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.

    Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.

    Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.

    SECONDA LETTURA

    Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
    2 Ts 3,7-2

    Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.

    Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.

    Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 21,5-19

    In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

    Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

    Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

    Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.

    Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.

    Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    “Alla fine, Gesù fa una promessa che è garanzia di vittoria: ‘Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita’. Quanta speranza in queste parole! Sono un richiamo alla speranza e alla pazienza, al saper aspettare i frutti sicuri della salvezza, confidando nel senso profondo della vita e della storia: le prove e le difficoltà fanno parte di un disegno più grande; il Signore, padrone della storia, conduce tutto al suo compimento. Nonostante i disordini e le sciagure che turbano il mondo, il disegno di bontà e di misericordia di Dio si compirà! E questa è la nostra speranza: andare così, in questa strada, nel disegno di Dio che si compirà. E’ la nostra speranza.” (Angelus 17 novembre 2013)

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  2. S. FAUSTI – Questa grande Apocalisse riguarda il destino cosmico, la “nostra” storia che si concluderà con la fine del mondo. Apocalisse non significa “disastro”, ma “rivelazione” di una cosa ignota.
    Queste parole di Gesù rivelano non qualcosa di strano e di occulto, ma il senso profondo della realtà presente . Ci tolgono il velo che le nostre paure e i nostri errori ci hanno messo davanti agli occhi , e ci permettono di vedere quella verità che è la Parola definitiva di Dio sul mondo.
    Il linguaggio apocalittico è colorito a tinte forti e paradossali. Ma la verità non è forse paradossale , al di là di ogni opinione?
    L'intento primo degli evangelisti è mostrare che non si sta andando verso la fine , ma verso il fine .
    Il dissolversi del mondo vecchio è insieme il nascere di quello nuovo.
    Luca è particolarmente preoccupato di mostrare il rapporto che la meta finale ha con il nostro cammino attuale.
    Dio realizza il Suo disegno in questa storia con le sue contraddizioni : il mistero di morte e risurrezione di Gesù , pienezza del Regno, continua nella vita dei discepoli.
    La Sua croce è già il giudizio sul mondo vecchio ; il discepolo è chiamato a viverla nel presente come seme della gloria futura , in attesa del Suo ritorno. Gesù non soddisfa il prurito di curiosità circa il futuro. Noi gli chiediamo “quando” sarà la fine del mondo e quali “i segni”.
    Ma Lui si è rifiutato e si rifiuterà sempre di rispondere. E' venuto a insegnarci che il mondo ha nel Padre il suo inizio e il suo termine , e ci chiama a vivere il presente in quest'ottica, l'unica che dà senso alla vita.
    Gesù vuole anche togliere quelle ansie e allarmismi sulla fine del mondo , che prosperano ovunque e non fanno che danno.
    L'uomo, unico vivente cosciente del proprio limite,dopo il peccato si lascia guidare dalla paura della morte. Me essa trionfa proprio nella volontà di salvarsi a tutti i costi, origine dell'egoismo e di ogni male.
    Gesù offre l'alternativa di una vita che si lascia guidare dalla fiducia nel Padre, in un atteggiamento di dono e di amore, che ha già vinto la morte.
    Il Figlio di Dio, fattosi carne, ci ha rivelato il destino di ogni carne : il Suo cammino di Figlio dell'uomo è quello di ogni uomo e del mondo intero, il Suo mistero di morte e resurrezione è la verità del presente nel suo futuro . Chiedendo “quando e quali” sono i segni della distruzione del tempio , i discepoli intendono la fine del mondo.
    In realtà non si tratta della fine del mondo ; è un avvenimento storico esemplare , figura di ogni momento di crisi, che costituisce una sfida per il credente , chiamato a testimoniare il suo Signore.
    Bando alle false attese di una fine imminente . I pretesi segni della fine sono tutte cose che avvengono “prima” , sono cioè gli ingredienti normali della nostra esistenza prima della fine.
    Né le guerre, le rivolte e i grandi segni , né l'assedio e la distruzione di Gerusalemme, preludono alla fine : sono solo l'inizio del “tempo dei pagani”, una nuova pagina nel tempo della salvezza, aperta ora a tutti.
    Il vero indizio che il Regno è vicino e che la vicenda umana va verso il suo compimento è invece la testimonianza dei discepoli, che seguono e annunciano il loro Signore in questo mondo di male, facendone il luogo della salvezza.
    L'universo finirà. Perchè ciò che ha inizio, ha fine. Tuttavia la vittoria non sarà del male, bensì della fedeltà di Dio al suo Amore per noi. La risurrezione del crocifisso ce ne dà la certezza : la pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d'angolo.
    Ma il regno qui in terra sarà sempre come un seme : fruttifica perchè piccolo, preso, gettato e nascosto.
    Porterà sempre i tratti del volto del Figlio dell'uomo, consegnato per noi alla morte di croce.
    Ma non bisogna scoraggiarsi : questa è la sua vittoria!
    Il disegno di salvezza si realizza proprio attraverso la croce . “ è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio”(At 14,22). Queste ci associano a Gesù.

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