mercoledì 19 gennaio 2022

C - 3 DOMENICA T.O.








 

4 commenti:

  1. Cantate al Signore un canto nuovo,
    cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
    Maestà e onore sono davanti a lui,
    forza e splendore nel suo santuario. (Sal 95,1.6)




    Prima Lettura

    Neemìa
    8,2-4a.5-6.8-10

    In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
    Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
    Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
    I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
    Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i levìti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
    Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».

    Parola di Dio.


    SALMO 18 (19)

    R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

    La legge del Signore è perfetta,
    rinfranca l’anima;
    la testimonianza del Signore è stabile,
    rende saggio il semplice. R.

    I precetti del Signore sono retti,
    fanno gioire il cuore;
    il comando del Signore è limpido,
    illumina gli occhi. R.

    Il timore del Signore è puro,
    rimane per sempre;
    i giudizi del Signore sono fedeli,
    sono tutti giusti. R.

    Ti siano gradite le parole della mia bocca;
    davanti a te i pensieri del mio cuore,
    Signore, mia roccia e mio redentore. R.


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  2. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    1Cor 12,12-14.27

    Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
    Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
    E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
    Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.

    Parola di Dio.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Il Signore mi ha mandato
    a portare ai poveri il lieto annuncio,
    a proclamare ai prigionieri la liberazione. (Lc 4,18)

    Alleluia.


    Vangelo
    Oggi si è compiuta questa Scrittura.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 1,1-4; 4,14-21

    Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
    In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
    Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
    «Lo Spirito del Signore è sopra di me;
    per questo mi ha consacrato con l’unzione
    e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
    a proclamare ai prigionieri la liberazione
    e ai ciechi la vista;
    a rimettere in libertà gli oppressi,
    a proclamare l’anno di grazia del Signore».
    Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Evangelizzare i poveri: questa è la missione di Gesù, questa è anche la missione della Chiesa, e di ogni battezzato nella Chiesa. Annunciare il Vangelo, con la parola e, prima ancora, con la vita, è la finalità principale della comunità cristiana e di ogni suo membro. Domandiamoci: che cosa significa evangelizzare i poveri? Significa anzitutto avvicinarli, significa avere la gioia di servirli, di liberarli dalla loro oppressione, e tutto questo nel nome e con lo Spirito di Cristo, perché è Lui il Vangelo di Dio, è Lui la Misericordia di Dio, è Lui la liberazione di Dio, è Lui chi si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà. (Angelus, 24 gennaio 2016)

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  3. FAUSTI – Con la storia di Israele Dio si è dissodato un pezzo della nostra terra, vi ha seminato la Sua Parola e l'ha coltivata. Essa è lentamente cresciuta ed è diventata un grande albero , dai frutti maturi : un albero di vita, che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese ; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni” (Ap 22,2). Il faticoso lavoro di Dio è giunto ora a compimento : in un punto e in un tempo precisi, Egli stesso ha aperto una breccia nel muro della nostra storia.
    Caduta l'ultima pietra che faceva da velo, si è dischiusa una via d'uscita dalla perdizione.Ma nessuno se ne è accorto. Sul momento neanche i più vicini! L'opera di Dio, piccola e puntuale, è rimasta soffocata dal frastuono di tutta la grande storia.
    Luca vuol prendere per mano ogni uomo e condurlo a quell'apertura : è la storia di Gesù,luogo in cui è stato abbattuto il muro. Attraverso questa porta l'uomo, con tutte le sue ferite e delusioni, con tutta la sua disperazione e angoscia, esce dalla prigione della morte e si affaccia alla luce della vita. Quello di Luca è un Vangelo “storico”, si fa carico della storia dell'uomo concreto e la apre alla salvezza, prima promessa, e ora realizzata in Gesù.
    Lui è il centro del tempo, l'oggi eterno di Dio per il mondo.
    Attraverso lui “ oggi la salvezza è entrata in questa casa” .
    Nel prologo Luca dà le sue credenziali di “storico della salvezza”.
    Parla di quelle cose che si compirono tra noi, trasmesse da testimoni oculari, divenuti “servitori della Parola”.
    Gesù nella potenza dello Spirito inizia il Suo ministero e inaugura l'anno giubilare in cui si vive la paternità di Dio nella fraternità tra gli uomini : è l'ingresso nella terra promessa.
    Egli si presenta come “compimento” della Parola di grazia, che porta la benedizione di Dio e realizza la promessa. L'evangelista vuol fare incontrare il suo lettore con questa Parola di grazia annunciata”oggi”.
    La Scrittura trova il suo compimento nell'orecchio di chi ascolta Gesù che l'annuncia : ciò che essa promette si annuncia come realizzato in Lui e l'ascolto della Sua Parola, ne è il pieno compimento nella fede, che fa accadere “anche qui” oggi ciò che Lui ha fatto a Cafarnao allora.
    Gesù ci appare fin dall'inizio più che scriba e profeta ; non solo spiega la Parola di Dio, ma l'attualizza. Questa attualizzazione non consiste nell'adattarla al proprio tempo, ma nel “renderla attuale”, rende la Sua vita attuale, contemporanea ad essa. Egli, il Figlio obbediente, è il compimento di ogni Parola. Così, anche per noi, attualizzare la Parola significa ascoltare il Vangelo. L'obbedienza ad esso, ci rende attuali all'oggi di Dio, odierni a Gesù, il Figlio, nel quale la storia di ogni Adamo trova compimento. A Dio è piaciuto salvare il mondo con l'annuncio evangelico. La Parola , mezzo debole e strumento di comunione libero, è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (Rom 1,16).
    In questo discorso inaugurale abbiamo la spiegazione autentica del ministero di Gesù : quale il fine ( l'essere figli del Padre nell'essere fratelli tra noi ), quale il mezzo (l'ascolto della Parola del Padre), come agire ( nella forza dell'Amore, che è lo Spirito di Dio ), quando agire (oggi) e per chi (per chi ascolta).

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  4. D. Fredo - ...Gesù ritornò in Galilea, la Galilea era la regione disprezzata, ricordiamo nel Vangelo di Giovanni, con che disprezzo ci si riferisce a questa regione quando i farisei, i sommi sacerdoti, dicono: “Non sorge profeta dalla Galilea”, quindi una regione ignorata da Dio.
    Con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro
    sinagoghe e gli rendevano lode. Mai l’evangelista afferma che Gesù sia andato in una sinagoga per il culto, Gesù va nelle sinagoghe per insegnare il suo messaggio, libera dall’insegnamento che gli scribi impartivano proprio nelle sinagoghe.
    E naturalmente questo non poteva che essere occasione di incidenti. La prima delle quattro volte che Gesù entra in una sinagoga è sempre in una situazione di conflitto. Venne a Nazareth, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Nella liturgia sinagogale c’era – come da noi – un ciclo triennale di letture.
    Si iniziava con un salmo, il salmo 92, poi c’era la lettura di brani della Legge, dal libro del Deuteronomio, e poi si terminava con quella che era la lettura del saluto, la lettura di un profeta.
    Quindi Gesù si alza per leggere, gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa – quel sabato toccava leggere questo profeta, ma Gesù qui fa una prima trasgressione. Scrive l’evangelista: aprì il rotolo e trovò (viene tradotto con “trovò” ma il verbo giusto è “cercò”).
    Il verbo greco è eurisko, da cui viene la famosa esclamazione di Archimede che tutti quanti conosciamo, Eureka! Cosa significa? Ho trovato.
    Ma ho trovato quello che ho cercato. Quindi Gesù non è d’accordo con quello che la liturgia gli
    presenta in quel giorno, ma va in cerca di un brano particolare.
    E qual è? E’ il brano della consacrazione del messia, il capitolo 61 del profeta Isaia. “Lo Spirito del Signore è sopra di me” Nella liturgia ebraica i testi erano letti nella lingua sacra, l’ebraico, ma siccome il popolo non comprendeva più questa lingua sacra, c’era un traduttore che, ad ogni versetto, traduceva il brano.
    Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione; ecco
    “unzione”, in ebraico messiah, da cui deriva Messia, quindi consacrato con l’unzione da Dio.
    E mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Qual è il lieto annunzio che i poveri attendono? La fine della povertà. E sarà questo l’obiettivo di Gesù, creare una società alternativa dove le persone, anziché accumulare per sé, condividano con gli altri.
    A proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; i ciechi erano i prigionieri che vivevano in grotte sotterranee. A rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore», l’anno di grazia è il giubileo, quello della liberazione nel paese di tutti gli abitanti. E Gesù interrompe la lettura, non poteva essere interrotta, perché il versetto continuava con quella che era l’attesa del popolo: il giorno di vendetta del nostro Dio.
    E’ questo che la gente s’attende. Gesù non è d’accordo con Isaia. Da parte di Dio c’è soltanto una parola d’amore, di grazia, ma non di vendetta. La tensione è al massimo.
    Scrive l’evangelista: Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette.
    Quindi la lettura è finita.
    Nella sinagoga, gli occhi di tutti, quindi c’è grande tensione, erano fissi su di lui.
    Ebbene Gesù incomincia con quella che poi causerà un’esplosione di ira.
    Cercheranno di ammazzarlo.
    Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». E
    l’evangelista aggiunge “con i vostri orecchi”. Perché? Prepara il rifiuto, con la citazione del profeta Ezechiele, che dice: Figlio dell’Uomo tu abiti in mezzo a una genia di ribelli che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono una genia di ribelli.

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