Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. Maestà e onore sono davanti a lui, forza e splendore nel suo santuario. (Sal 95,1.6)
Prima Lettura
Neemìa 8,2-4a.5-6.8-10
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura. Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i levìti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Parola di Dio.
SALMO 18 (19)
R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti. R.
Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore. R.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 12,12-14.27
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. (Lc 4,18)
Alleluia.
Vangelo Oggi si è compiuta questa Scrittura. Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,1-4; 4,14-21
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Nel Vangelo della Liturgia odierna vediamo Gesù che inaugura la sua predicazione (cfr Lc 4,14-21): è la prima predica di Gesù. Si reca a Nazaret, dove è cresciuto, e partecipa alla preghiera nella sinagoga. Si alza a leggere e, nel rotolo del profeta Isaia, trova il passo riguardante il Messia, che proclama un messaggio di consolazione e liberazione per i poveri e gli oppressi (cfr Is 61,1-2). Finita la lettura, «gli occhi di tutti erano fissi su di lui» (v. 20). E Gesù esordisce dicendo: «Oggi si è compiuta questa Scrittura» (v. 21). Soffermiamoci su questo oggi. È la prima parola della predicazione di Gesù riportata dal Vangelo di Luca. Pronunciata dal Signore, indica un “oggi” che attraversa ogni epoca e rimane sempre valido. La Parola di Dio sempre è “oggi”. Incomincia un “oggi”: quando tu leggi la Parola di Dio, nella tua anima incomincia un “oggi”, se tu la intendi bene. Oggi. La profezia di Isaia risaliva a secoli prima, ma Gesù, «con la potenza dello Spirito» (v. 14), la rende attuale e, soprattutto, la porta a compimento e indica il modo di ricevere la Parola di Dio: oggi. Non come una storia antica, no: oggi. Oggi parla al tuo cuore.
I compaesani di Gesù sono colpiti dalla sua parola. Anche se, annebbiati dai pregiudizi, non gli credono, si accorgono che il suo insegnamento è diverso da quello degli altri maestri (cfr v. 22): intuiscono che in Gesù c’è di più. Che cosa? C’è l’unzione dello Spirito Santo. A volte, capita che le nostre prediche e i nostri insegnamenti rimangono generici, astratti, non toccano l’anima e la vita della gente. E perché? Perché mancano della forza di questo oggi, quello che Gesù “riempie di senso” con la potenza dello Spirito è l’oggi. Oggi ti sta parlando. Sì, a volte si ascoltano conferenze impeccabili, discorsi ben costruiti, che però non smuovono il cuore e così tutto resta come prima. Anche tante omelia – lo dico con rispetto ma con dolore – sono astratte, e invece di svegliare l’anima l’addormentano. Quando i fedeli incominciano a guardare l’orologio – “quando finirà questo?” – addormentano l’anima. La predicazione corre questo rischio: senza l’unzione dello Spirito impoverisce la Parola di Dio, scade nel moralismo o in concetti astratti; presenta il Vangelo con distacco, come se fosse fuori dal tempo, lontano dalla realtà. E questa non è la strada. Ma una parola in cui non pulsa la forza dell’oggi non è degna di Gesù e non aiuta la vita della gente. Per questo chi predica, per favore, è il primo a dover sperimentare l’oggi di Gesù, così da poterlo comunicare nell’oggi degli altri. E se vuole fare lezioni, conferenze, che lo faccia, ma da un’altra parte, non al momento dell’omelia, dove deve dare la Parola così che scuota i cuori.
--->Cari fratelli e sorelle, in questa Domenica della Parola di Dio vorrei ringraziare i predicatori e gli annunciatori del Vangelo che rimangono fedeli alla Parola che scuote il cuore, che rimangono fedeli all’“oggi”. Preghiamo per loro, perché vivano l’oggi di Gesù, la dolce forza del suo Spirito che rende la Scrittura viva. La Parola di Dio, infatti, è viva ed efficace (cfr Eb 4,12), ci cambia, entra nelle nostre vicende, illumina il nostro quotidiano, consola e mette ordine. Ricordiamoci: la Parola di Dio trasforma una giornata qualsiasi nell’oggi in cui Dio ci parla. Allora, prendiamo in mano il Vangelo, ogni giorno un piccolo brano da leggere e rileggere. Portate in tasca il Vangelo o nella borsa, per leggerlo nel viaggio, in qualsiasi momento, e leggerlo con calma. Con il tempo scopriremo che quelle parole sono fatte apposta per noi, per la nostra vita. Ci aiuteranno ad accogliere ogni giornata con uno sguardo migliore, più sereno, perché, quando il Vangelo entra nell’oggi, lo riempie di Dio. Vorrei farvi una proposta. Nelle domeniche di quest’anno liturgico viene proclamato il Vangelo di Luca, il Vangelo della misericordia. Perché non leggerlo anche personalmente, tutto quanto, un piccolo passo ogni giorno? Un piccolo passo. Familiarizziamo col Vangelo, ci porterà la novità e la gioia di Dio!
La Parola di Dio è anche il faro che guida il percorso sinodale avviato in tutta la Chiesa. Mentre ci impegniamo ad ascoltarci a vicenda, con attenzione e discernimento – perché non è fare un’inchiesta di opinioni, no, ma discernere la Parola, lì –, ascoltiamo insieme la Parola di Dio e lo Spirito Santo. E la Madonna ci ottenga la costanza per nutrirci ogni giorno del Vangelo.
Dopo l'Angelus
Cari fratelli e sorelle, .......Seguo con preoccupazione l’aumento delle tensioni che minacciano di infliggere un nuovo colpo alla pace in Ucraina e mettono in discussione la sicurezza nel Continente europeo, con ripercussioni ancora più vaste. Faccio un accorato appello a tutte le persone di buona volontà, perché elevino preghiere a Dio onnipotente, affinché ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana, più che di interessi di parte. Chi persegue i propri scopi a danno degli altri, disprezza la propria vocazione di uomo, perché tutti siamo stati creati fratelli. Per questo e con preoccupazione, viste le tensioni attuali, propongo che mercoledì prossimo 26 gennaio sia una giornata di preghiera per la pace.
Nel contesto della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ho accolto la proposta giunta da più parti e ho proclamato Sant’Ireneo di Lione Dottore della Chiesa Universale. La dottrina di questo Santo pastore e maestro è come un ponte fra Oriente e Occidente: per questo lo indichiamo come Dottore dell’Unità, Doctor Unitatis. Il Signore ci conceda, per sua intercessione, di lavorare tutti insieme per la piena unità dei cristiani.
FAUSTI – Con la storia di Israele Dio si è dissodato un pezzo della nostra terra, vi ha seminato la Sua Parola e l'ha coltivata. Essa è lentamente cresciuta ed è diventata un grande albero , dai frutti maturi : un albero di vita, che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese ; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni” (Ap 22,2). Il faticoso lavoro di Dio è giunto ora a compimento : in un punto e in un tempo precisi, Egli stesso ha aperto una breccia nel muro della nostra storia. Caduta l'ultima pietra che faceva da velo, si è dischiusa una via d'uscita dalla perdizione.Ma nessuno se ne è accorto. Sul momento neanche i più vicini! L'opera di Dio, piccola e puntuale, è rimasta soffocata dal frastuono di tutta la grande storia. Luca vuol prendere per mano ogni uomo e condurlo a quell'apertura : è la storia di Gesù,luogo in cui è stato abbattuto il muro. Attraverso questa porta l'uomo, con tutte le sue ferite e delusioni, con tutta la sua disperazione e angoscia, esce dalla prigione della morte e si affaccia alla luce della vita. Quello di Luca è un Vangelo “storico”, si fa carico della storia dell'uomo concreto e la apre alla salvezza, prima promessa, e ora realizzata in Gesù. Lui è il centro del tempo, l'oggi eterno di Dio per il mondo. Attraverso lui “ oggi la salvezza è entrata in questa casa” . Nel prologo Luca dà le sue credenziali di “storico della salvezza”. Parla di quelle cose che si compirono tra noi, trasmesse da testimoni oculari, divenuti “servitori della Parola”. Gesù nella potenza dello Spirito inizia il Suo ministero e inaugura l'anno giubilare in cui si vive la paternità di Dio nella fraternità tra gli uomini : è l'ingresso nella terra promessa. Egli si presenta come “compimento” della Parola di grazia, che porta la benedizione di Dio e realizza la promessa. L'evangelista vuol fare incontrare il suo lettore con questa Parola di grazia annunciata”oggi”. La Scrittura trova il suo compimento nell'orecchio di chi ascolta Gesù che l'annuncia : ciò che essa promette si annuncia come realizzato in Lui e l'ascolto della Sua Parola, ne è il pieno compimento nella fede, che fa accadere “anche qui” oggi ciò che Lui ha fatto a Cafarnao allora. Gesù ci appare fin dall'inizio più che scriba e profeta ; non solo spiega la Parola di Dio, ma l'attualizza. Questa attualizzazione non consiste nell'adattarla al proprio tempo, ma nel “renderla attuale”, rende la Sua vita attuale, contemporanea ad essa. Egli, il Figlio obbediente, è il compimento di ogni Parola. Così, anche per noi, attualizzare la Parola significa ascoltare il Vangelo. L'obbedienza ad esso, ci rende attuali all'oggi di Dio, odierni a Gesù, il Figlio, nel quale la storia di ogni Adamo trova compimento. A Dio è piaciuto salvare il mondo con l'annuncio evangelico. La Parola , mezzo debole e strumento di comunione libero, è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (Rom 1,16). In questo discorso inaugurale abbiamo la spiegazione autentica del ministero di Gesù : quale il fine ( l'essere figli del Padre nell'essere fratelli tra noi ), quale il mezzo (l'ascolto della Parola del Padre), come agire ( nella forza dell'Amore, che è lo Spirito di Dio ), quando agire (oggi) e per chi (per chi ascolta).
Cantate al Signore un canto nuovo,
RispondiEliminacantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. (Sal 95,1.6)
Prima Lettura
Neemìa
8,2-4a.5-6.8-10
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i levìti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».
Parola di Dio.
SALMO 18 (19)
R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi. R.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore. R.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Elimina1Cor 12,12-14.27
Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra.
Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato
a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione. (Lc 4,18)
Alleluia.
Vangelo
Oggi si è compiuta questa Scrittura.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1,1-4; 4,14-21
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Parola del Signore.
PAPA FRANCESCO
EliminaANGELUS 23 gennaio 2022
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel Vangelo della Liturgia odierna vediamo Gesù che inaugura la sua predicazione (cfr Lc 4,14-21): è la prima predica di Gesù. Si reca a Nazaret, dove è cresciuto, e partecipa alla preghiera nella sinagoga. Si alza a leggere e, nel rotolo del profeta Isaia, trova il passo riguardante il Messia, che proclama un messaggio di consolazione e liberazione per i poveri e gli oppressi (cfr Is 61,1-2). Finita la lettura, «gli occhi di tutti erano fissi su di lui» (v. 20). E Gesù esordisce dicendo: «Oggi si è compiuta questa Scrittura» (v. 21). Soffermiamoci su questo oggi. È la prima parola della predicazione di Gesù riportata dal Vangelo di Luca. Pronunciata dal Signore, indica un “oggi” che attraversa ogni epoca e rimane sempre valido. La Parola di Dio sempre è “oggi”. Incomincia un “oggi”: quando tu leggi la Parola di Dio, nella tua anima incomincia un “oggi”, se tu la intendi bene. Oggi. La profezia di Isaia risaliva a secoli prima, ma Gesù, «con la potenza dello Spirito» (v. 14), la rende attuale e, soprattutto, la porta a compimento e indica il modo di ricevere la Parola di Dio: oggi. Non come una storia antica, no: oggi. Oggi parla al tuo cuore.
I compaesani di Gesù sono colpiti dalla sua parola. Anche se, annebbiati dai pregiudizi, non gli credono, si accorgono che il suo insegnamento è diverso da quello degli altri maestri (cfr v. 22): intuiscono che in Gesù c’è di più. Che cosa? C’è l’unzione dello Spirito Santo. A volte, capita che le nostre prediche e i nostri insegnamenti rimangono generici, astratti, non toccano l’anima e la vita della gente. E perché? Perché mancano della forza di questo oggi, quello che Gesù “riempie di senso” con la potenza dello Spirito è l’oggi. Oggi ti sta parlando. Sì, a volte si ascoltano conferenze impeccabili, discorsi ben costruiti, che però non smuovono il cuore e così tutto resta come prima. Anche tante omelia – lo dico con rispetto ma con dolore – sono astratte, e invece di svegliare l’anima l’addormentano. Quando i fedeli incominciano a guardare l’orologio – “quando finirà questo?” – addormentano l’anima. La predicazione corre questo rischio: senza l’unzione dello Spirito impoverisce la Parola di Dio, scade nel moralismo o in concetti astratti; presenta il Vangelo con distacco, come se fosse fuori dal tempo, lontano dalla realtà. E questa non è la strada. Ma una parola in cui non pulsa la forza dell’oggi non è degna di Gesù e non aiuta la vita della gente. Per questo chi predica, per favore, è il primo a dover sperimentare l’oggi di Gesù, così da poterlo comunicare nell’oggi degli altri. E se vuole fare lezioni, conferenze, che lo faccia, ma da un’altra parte, non al momento dell’omelia, dove deve dare la Parola così che scuota i cuori.
--->Cari fratelli e sorelle, in questa Domenica della Parola di Dio vorrei ringraziare i predicatori e gli annunciatori del Vangelo che rimangono fedeli alla Parola che scuote il cuore, che rimangono fedeli all’“oggi”. Preghiamo per loro, perché vivano l’oggi di Gesù, la dolce forza del suo Spirito che rende la Scrittura viva. La Parola di Dio, infatti, è viva ed efficace (cfr Eb 4,12), ci cambia, entra nelle nostre vicende, illumina il nostro quotidiano, consola e mette ordine. Ricordiamoci: la Parola di Dio trasforma una giornata qualsiasi nell’oggi in cui Dio ci parla. Allora, prendiamo in mano il Vangelo, ogni giorno un piccolo brano da leggere e rileggere. Portate in tasca il Vangelo o nella borsa, per leggerlo nel viaggio, in qualsiasi momento, e leggerlo con calma. Con il tempo scopriremo che quelle parole sono fatte apposta per noi, per la nostra vita. Ci aiuteranno ad accogliere ogni giornata con uno sguardo migliore, più sereno, perché, quando il Vangelo entra nell’oggi, lo riempie di Dio. Vorrei farvi una proposta. Nelle domeniche di quest’anno liturgico viene proclamato il Vangelo di Luca, il Vangelo della misericordia. Perché non leggerlo anche personalmente, tutto quanto, un piccolo passo ogni giorno? Un piccolo passo. Familiarizziamo col Vangelo, ci porterà la novità e la gioia di Dio!
EliminaLa Parola di Dio è anche il faro che guida il percorso sinodale avviato in tutta la Chiesa. Mentre ci impegniamo ad ascoltarci a vicenda, con attenzione e discernimento – perché non è fare un’inchiesta di opinioni, no, ma discernere la Parola, lì –, ascoltiamo insieme la Parola di Dio e lo Spirito Santo. E la Madonna ci ottenga la costanza per nutrirci ogni giorno del Vangelo.
Dopo l'Angelus
Cari fratelli e sorelle,
.......Seguo con preoccupazione l’aumento delle tensioni che minacciano di infliggere un nuovo colpo alla pace in Ucraina e mettono in discussione la sicurezza nel Continente europeo, con ripercussioni ancora più vaste. Faccio un accorato appello a tutte le persone di buona volontà, perché elevino preghiere a Dio onnipotente, affinché ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana, più che di interessi di parte. Chi persegue i propri scopi a danno degli altri, disprezza la propria vocazione di uomo, perché tutti siamo stati creati fratelli. Per questo e con preoccupazione, viste le tensioni attuali, propongo che mercoledì prossimo 26 gennaio sia una giornata di preghiera per la pace.
Nel contesto della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ho accolto la proposta giunta da più parti e ho proclamato Sant’Ireneo di Lione Dottore della Chiesa Universale. La dottrina di questo Santo pastore e maestro è come un ponte fra Oriente e Occidente: per questo lo indichiamo come Dottore dell’Unità, Doctor Unitatis. Il Signore ci conceda, per sua intercessione, di lavorare tutti insieme per la piena unità dei cristiani.
FAUSTI – Con la storia di Israele Dio si è dissodato un pezzo della nostra terra, vi ha seminato la Sua Parola e l'ha coltivata. Essa è lentamente cresciuta ed è diventata un grande albero , dai frutti maturi : un albero di vita, che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese ; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni” (Ap 22,2). Il faticoso lavoro di Dio è giunto ora a compimento : in un punto e in un tempo precisi, Egli stesso ha aperto una breccia nel muro della nostra storia.
RispondiEliminaCaduta l'ultima pietra che faceva da velo, si è dischiusa una via d'uscita dalla perdizione.Ma nessuno se ne è accorto. Sul momento neanche i più vicini! L'opera di Dio, piccola e puntuale, è rimasta soffocata dal frastuono di tutta la grande storia.
Luca vuol prendere per mano ogni uomo e condurlo a quell'apertura : è la storia di Gesù,luogo in cui è stato abbattuto il muro. Attraverso questa porta l'uomo, con tutte le sue ferite e delusioni, con tutta la sua disperazione e angoscia, esce dalla prigione della morte e si affaccia alla luce della vita. Quello di Luca è un Vangelo “storico”, si fa carico della storia dell'uomo concreto e la apre alla salvezza, prima promessa, e ora realizzata in Gesù.
Lui è il centro del tempo, l'oggi eterno di Dio per il mondo.
Attraverso lui “ oggi la salvezza è entrata in questa casa” .
Nel prologo Luca dà le sue credenziali di “storico della salvezza”.
Parla di quelle cose che si compirono tra noi, trasmesse da testimoni oculari, divenuti “servitori della Parola”.
Gesù nella potenza dello Spirito inizia il Suo ministero e inaugura l'anno giubilare in cui si vive la paternità di Dio nella fraternità tra gli uomini : è l'ingresso nella terra promessa.
Egli si presenta come “compimento” della Parola di grazia, che porta la benedizione di Dio e realizza la promessa. L'evangelista vuol fare incontrare il suo lettore con questa Parola di grazia annunciata”oggi”.
La Scrittura trova il suo compimento nell'orecchio di chi ascolta Gesù che l'annuncia : ciò che essa promette si annuncia come realizzato in Lui e l'ascolto della Sua Parola, ne è il pieno compimento nella fede, che fa accadere “anche qui” oggi ciò che Lui ha fatto a Cafarnao allora.
Gesù ci appare fin dall'inizio più che scriba e profeta ; non solo spiega la Parola di Dio, ma l'attualizza. Questa attualizzazione non consiste nell'adattarla al proprio tempo, ma nel “renderla attuale”, rende la Sua vita attuale, contemporanea ad essa. Egli, il Figlio obbediente, è il compimento di ogni Parola. Così, anche per noi, attualizzare la Parola significa ascoltare il Vangelo. L'obbedienza ad esso, ci rende attuali all'oggi di Dio, odierni a Gesù, il Figlio, nel quale la storia di ogni Adamo trova compimento. A Dio è piaciuto salvare il mondo con l'annuncio evangelico. La Parola , mezzo debole e strumento di comunione libero, è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (Rom 1,16).
In questo discorso inaugurale abbiamo la spiegazione autentica del ministero di Gesù : quale il fine ( l'essere figli del Padre nell'essere fratelli tra noi ), quale il mezzo (l'ascolto della Parola del Padre), come agire ( nella forza dell'Amore, che è lo Spirito di Dio ), quando agire (oggi) e per chi (per chi ascolta).