S. FAUSTI – Dopo il battesimo, che corrisponde al passaggio del mar rosso, Gesù ripercorre nel deserto il cammino del popolo d'Israele ; ma, mentre tutto il popolo cadde nella prova e morì, Egli la supera definitivamente e apre l'ingresso alla terra promessa, al regno. Oltre a quest'allusione ad Israele, si può fare un accostamento ad Adamo, “figlio di Dio” disobbediente, che, dopo la prova e la caduta, dal paradiso finì nel deserto ; lui, il nuovo Adamo, partendo dal deserto, vince la prova e riporta nel paradiso l'uomo perduto. Le tentazioni, modulate su quelle di Israele, sono storicamente da connettere con il Battesimo. Questo costituisce la scelta fondamentale del Cristo . La solidarietà con i fratelli, in obbedienza al Padre. Le tentazioni presentano i costi di quella scelta, sotto forma di lotta contro la scelta contraria. Questa , ovvia e comune a tutti, consiste nel ricercare il potere di qualsiasi tipo, a fin di bene. Ma ciò è contrario alla solidarietà con i fratelli e quindi disobbedienza al Padre !
Questo testo ci mostra quanto pecchiamo a fin di bene ; ce lo mostra per convertirci e giustificarci. Il discernimento non è un genere che abbonda sul mercato. Tante volte, per amor di Cristo, facciamo scelte contrarie alle sue. La scelta di vita costa tutta la vita , siamo quindi sempre esposti a cadere e cadiamo spesso. Le tentazioni non sono da relegare solo all'inizio del ministero di gesù. Esso fu tutto tentazione e lotta , fino alla fine. Ci sono due modi opposti per essere figlio, uno diabolico e uno divino. Il primo consiste nel voler possedere sé, gli altri e l'Altro, mettendo le mani sulla vita propria e altrui, il secondo nel ricevere tutto come dono dal Padre e donare come Lui, mettendo la propria vita nelle mani degli altri. L'uno crea un sistema di relazioni di violenza e di morte, l'altro di amore e di vita. Le stesse tentazioni in cui Israele è caduto, invece di ineluttabile luogo ndi perdizione, diventano promessa di salvezza a causa di Colui che le ha vinte. Quel nemico, che fu all'opera al tempo di Israele, è all'opera ancora adesso nella vita della Chiesa. Ma il suo dominio sull'uomo è stato vinto e rotto da Gesù. In Lui il credente passa attraverso la breccia ed entra nell'oggi della salvezza. Gesù che ha vinto, vince ancora “oggi” nella fede del discepolo che lo ascolta per essere salvato. Le tentazioni costituiscono il tessuto della vita quotidiana cristiana . Sono la lotta necessaria contro il male e i costi stessi del bene. Hanno un valore positivo . Sono segno che si è nel mondo, ma non del mondo, e si appartiene a Cristo Signore. Il diavolo che tenta l'uomo ha dapprima un solo potere: rubargli la Parola , in modo che non obbedisca a Dio. E' quanto tenta di fare anche con Gesù.
S. FAUSTI – Dopo il battesimo, che corrisponde al passaggio del mar rosso, Gesù ripercorre nel deserto il cammino del popolo d'Israele ; ma, mentre tutto il popolo cadde nella prova e morì, Egli la supera definitivamente e apre l'ingresso alla terra promessa, al regno.
RispondiEliminaOltre a quest'allusione ad Israele, si può fare un accostamento ad Adamo, “figlio di Dio” disobbediente, che, dopo la prova e la caduta, dal paradiso finì nel deserto ; lui, il nuovo Adamo, partendo dal deserto, vince la prova e riporta nel paradiso l'uomo perduto.
Le tentazioni, modulate su quelle di Israele, sono storicamente da connettere con il Battesimo. Questo costituisce la scelta fondamentale del Cristo . La solidarietà con i fratelli, in obbedienza al Padre.
Le tentazioni presentano i costi di quella scelta, sotto forma di lotta contro la scelta contraria.
Questa , ovvia e comune a tutti, consiste nel ricercare il potere di qualsiasi tipo, a fin di bene.
Ma ciò è contrario alla solidarietà con i fratelli e quindi disobbedienza al Padre !
Questo testo ci mostra quanto pecchiamo a fin di bene ; ce lo mostra per convertirci e giustificarci.
Il discernimento non è un genere che abbonda sul mercato.
Tante volte, per amor di Cristo, facciamo scelte contrarie alle sue.
La scelta di vita costa tutta la vita , siamo quindi sempre esposti a cadere e cadiamo spesso.
Le tentazioni non sono da relegare solo all'inizio del ministero di gesù. Esso fu tutto tentazione e lotta , fino alla fine.
Ci sono due modi opposti per essere figlio, uno diabolico e uno divino.
Il primo consiste nel voler possedere sé, gli altri e l'Altro, mettendo le mani sulla vita propria e altrui, il secondo nel ricevere tutto come dono dal Padre e donare come Lui, mettendo la propria vita nelle mani degli altri.
L'uno crea un sistema di relazioni di violenza e di morte, l'altro di amore e di vita.
Le stesse tentazioni in cui Israele è caduto, invece di ineluttabile luogo ndi perdizione, diventano promessa di salvezza a causa di Colui che le ha vinte.
Quel nemico, che fu all'opera al tempo di Israele, è all'opera ancora adesso nella vita della Chiesa.
Ma il suo dominio sull'uomo è stato vinto e rotto da Gesù.
In Lui il credente passa attraverso la breccia ed entra nell'oggi della salvezza.
Gesù che ha vinto, vince ancora “oggi” nella fede del discepolo che lo ascolta per essere salvato.
Le tentazioni costituiscono il tessuto della vita quotidiana cristiana . Sono la lotta necessaria contro il male e i costi stessi del bene. Hanno un valore positivo . Sono segno che si è nel mondo, ma non del mondo, e si appartiene a Cristo Signore.
Il diavolo che tenta l'uomo ha dapprima un solo potere: rubargli la Parola , in modo che non obbedisca a Dio. E' quanto tenta di fare anche con Gesù.