S. FAUSTI - “Mi ami?”Sono le Parole di Gesù, morto e risorto, a Pietro. Ognuno le sente rivolte a sé, come fine o, meglio, principio di tutto il Vangelo. Gesù chiede a Pietro se lo ama “più” degli altri per ridimensionare la sua pretesa di essere migliore degli altri. Ma non solo : l'amore ha come molla il “più”.E' infatti sempre una competizione ; ma non con gli altri, bensì con se stessi, per vincere egoismo, orgoglio e paura. L'amore è sempre un di “più” - se non cresce , diminuisce – nell'umiltà e nella dedizione. E' la nostra partecipazione al “ magis , più” della maestà del Dio Amore , a immagine del quale siamo creati. Il nostro cuore infatti è spinto dal desiderio insaziabile di un di più senza fine. Ciò che finisce è finito, ma non perfetto. Questo “di più”, marchio divino dell'uomo, è il suo tornentoso destino, di felicità o di dannazione : segna il progresso della sua storia se investito nell'amore , il regresso se investito nell'egoismo. La risposta affermativa di Pietro non si fonda sulla sua sicurezza di dare la vita per Gesù. Si fonda su quanto il Signore sa : gli aveva predetto la sua defezione , ma pure che lo avrebbe seguito più tardi. Per la terza volta gli è confermata la fiducia. Quest'ultima risposta di Gesù sintetizza le altre due : dice”pasci” come la prima volta e “le mie pecore” come la seconda . Pietro , con e come il pastore bello, pasce le sue pecore nell'amore, perchè ci sia un solo gregge libero, un solo pastore. Egli ha l'iniziativa della missione e conserva l'unione , perchè non si laceri l'essere “uno” dei salvati. Nell'episodio ascoltato c'é come il ripetersi successivo di quell'ondata che Gesù ha messo in moto : ora essa si ripercuote nei discepoli e, tramite loro, si allarga all'infinito, vivificando del suo Spirito il mondo intero. Ora i discepoli sono all'opera . Non sono più di sera e al chiuso in Gerusalemme, ma di mattina e all'aperto sul Lago di Tiberiade, luogo della vita quotidiana, loro e di Gesù. Il tempo e il luogo sono significativi : l'alba è il limite tra notte e giorno, il litorale è il limite tra mare e terra. Alba e litorale sono il tempo e il luogo tipico dell'uomo, posto tra due realtà contrarie, chiamato a varcare la soglia dalla tenebra alla luce, dalla morte alla vita. I discepoli sono usciti da dove il Signore ha lavato loro i piedi e affrontano con Lui e come Lui il mondo. Dopo il dono di Gesù che li ha amati fino a dare se stesso ed è tornato mostrandosi vincitore della morte e principe della vita, inizia il giorno del Signore : è ogni giorno, da vivere ormai nell'amore del Padre e dei fratelli. Per questo i sette vanno a “pescare uomini per la vita”. Come ha fatto Gesù , anch'essi strappano i fratelli dall'acqua dove annegano, per comunicare loro la sorgente d'acqua viva.
S. FAUSTI -
RispondiElimina“Mi ami?”Sono le Parole di Gesù, morto e risorto, a Pietro.
Ognuno le sente rivolte a sé, come fine o, meglio, principio di tutto il Vangelo.
Gesù chiede a Pietro se lo ama “più” degli altri per ridimensionare la sua pretesa di essere migliore degli altri. Ma non solo : l'amore ha come molla il “più”.E' infatti sempre una competizione ; ma non con gli altri, bensì con se stessi, per vincere egoismo, orgoglio e paura.
L'amore è sempre un di “più” - se non cresce , diminuisce – nell'umiltà e nella dedizione.
E' la nostra partecipazione al “ magis , più” della maestà del Dio Amore , a immagine del quale siamo creati.
Il nostro cuore infatti è spinto dal desiderio insaziabile di un di più senza fine.
Ciò che finisce è finito, ma non perfetto.
Questo “di più”, marchio divino dell'uomo, è il suo tornentoso destino, di felicità o di dannazione : segna il progresso della sua storia se investito nell'amore , il regresso se investito nell'egoismo.
La risposta affermativa di Pietro non si fonda sulla sua sicurezza di dare la vita per Gesù.
Si fonda su quanto il Signore sa : gli aveva predetto la sua defezione , ma pure che lo avrebbe seguito più tardi.
Per la terza volta gli è confermata la fiducia.
Quest'ultima risposta di Gesù sintetizza le altre due : dice”pasci” come la prima volta e “le mie pecore” come la seconda . Pietro , con e come il pastore bello, pasce le sue pecore nell'amore, perchè ci sia un solo gregge libero, un solo pastore.
Egli ha l'iniziativa della missione e conserva l'unione , perchè non si laceri l'essere “uno” dei salvati.
Nell'episodio ascoltato c'é come il ripetersi successivo di quell'ondata che Gesù ha messo in moto : ora essa si ripercuote nei discepoli e, tramite loro, si allarga all'infinito, vivificando del suo Spirito il mondo intero.
Ora i discepoli sono all'opera . Non sono più di sera e al chiuso in Gerusalemme, ma di mattina e all'aperto sul Lago di Tiberiade, luogo della vita quotidiana, loro e di Gesù.
Il tempo e il luogo sono significativi : l'alba è il limite tra notte e giorno, il litorale è il limite tra mare e terra.
Alba e litorale sono il tempo e il luogo tipico dell'uomo, posto tra due realtà contrarie, chiamato a varcare la soglia dalla tenebra alla luce, dalla morte alla vita.
I discepoli sono usciti da dove il Signore ha lavato loro i piedi e affrontano con Lui e come Lui il mondo.
Dopo il dono di Gesù che li ha amati fino a dare se stesso ed è tornato mostrandosi vincitore della morte e principe della vita, inizia il giorno del Signore :
è ogni giorno, da vivere ormai nell'amore del Padre e dei fratelli.
Per questo i sette vanno a “pescare uomini per la vita”.
Come ha fatto Gesù , anch'essi strappano i fratelli dall'acqua dove annegano, per comunicare loro la sorgente d'acqua viva.