giovedì 28 aprile 2016

C - 6 DOM. PASQUA


1 commento:

  1. S. FAUSTI - “Se qualcuno mi ama, osserverà la mia Parola” : è il ritornello che, con variazioni, Gesù ripete ai suoi discepoli.
    Amare Gesù , il Signore, è il centro del cristianesimo, compimento del precetto : “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze” (Dt 6,5).
    Ora i discepoli sono in grado di amarlo. Hanno visto come Lui li ama con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze : si è fatto loro servo e ha dato la Sua vita per loro, anche se lo rinnegano e tradiscono.
    Egli è fedele a noi e ci ama di amore eterno (Ger 31,3).
    Il nostro amore per Lui è risposta al Suo per noi, che ci vuole simili a Lui.
    Amare Lui significa, in concreto, accogliere e vivere la Sua Parola.
    Gesù tra poche ore offrirà la vita per noi.
    E' bene per noi che se ne vada. Proprio così ci prepara il posto e ci apre la via della verità e della vita, per essere anche noi dove è Lui (v 1,14).
    Per questo , unitamente al Padre, ci manda il Paraclito (v16).
    Non ci lascia soli : se lo amiamo , lo portiamo nel cuore e Lui abita dentro di noi.
    Questo è il Suo ritorno definitivo a noi.
    Con il Suo andarsene inizia la nuova presenza, l'alleanza nuova ed eterna che i profeti hanno promesso. Il tema dell'alleanza fa da sottofondo al discorso di congedo di Gesù.
    Mai nominata esplicitamente , è descritta atraverso le sue caratteristiche : amore e osservanza della Parola , presenza e immanenza reciproca , dono dello Spirito e di un cuore nuovo (Ger 31,31).
    Queste Parole di Gesù sono difficili da spiegare , perchè semplici come l'acqua e il pane : le conosce chi ne gusta. Esse riferiscono ciò che costituisce ogni relazione positiva tra persone : amare ed osservare la Parola, domorare con / presso / in e vedere, vivere e conoscere, manifestare e dire, ricordare e insegnare pace e gioia.
    I termini sono collegati tra di loro .
    Infatti chi ama osserva la parola dell'amato, dimora con / presso / in lui; quindi lo vede , vive di lui e lo conosce. La Parola che lo manifesta , insegnata e ricordata, è per lui fonte di pace e di gioia.
    Amare è questione di cuore e di volontà, che desidera ciò che vede e conosce.
    Amare diventa così la forma più alta di conoscenza e fonte di sempre nuova conoscenza.
    L'amore per Gesù ci fa entrare nella nuova alleanza, stabilendo un rapporto con Dio fondato sul suo amore di Padre, che il Figlio è venuto a comunicarci.
    Dio non è più lontano . È “con” e “presso” di noi , addirittura “in” noi mediante lo Spirito , che ci riempie della sua conoscenza e ci fa sua dimora.
    L'andarsene di Gesù è la glorificazione del Figlio dell'uomo e di ogni figlio d'uomo.
    Tutto il discorso mostra qual è il frutto dell'amore di Gesù : la comunione con Lui, il Figlio, ci fa entrare in relazione con il Padre e ci fa vivere del loro amore reciproco.
    Innanzittutto si specifica che amare Gesù è osservare la Sua Parola , che ci dona lo Spirito della verità (15-18). anche se Egli se ne va, chi lo ama lo vede, perchè partecipa della Sua stessa vita .
    Il mondo non ha questa conoscenza perchè non lo ama e non conosce la Sua Parola .
    Ignorando il Figlio, non ha lo Spirito della verità che gli fa conoscere il Padre .
    Tutto ciò che Gesù ha detto quando era tra noi , ci verrà fatto comprendere e ricordare dallo Spirito .
    Gesù non ci abbandona , ma compie il senso della sua venuta tra noi .
    Ci lascia la Sua pace e la Sua gioia , frutto dello Spirito d'amore.
    Gesù ha predetto tutto, perchè crediamo che il Suo andarsene non è un morire, ma un venire in noi con la Sua presenza d'amore , che vince il male e mostra al mondo chi è il Padre.
    Gesù è il Signore che ci ama : amare Lui è il comando che ci rende simili a Lui.
    La Chiesa nasce dall'amore di Gesù per lei , che diventa il suo stesso amore per Lui.
    Non si tratta di un sentimento vago, ma di conoscenza e pratica delle sue Parole.

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