S. FAUSTI - La “piccola apocalisse” iniziata dopo le parole di Gesù : “La tua fede ti ha salvata”, termina ora con il suo interrogativo sulla fede. Questo brano risponde alla domanda della Chiesa : “Perchè il Signore non viene ancora?”. La fede infatti vive del desiderio di incontrarlo , e invoca : “Maranà tha : Vieni, Signore!” ( 1Cor 16,22). Senza di Lui il discepolo è come la vedova . Priva dello sposo. Ma Lui sembra insensibile anche all'insistenza più importuna ; pare che ceda solo a fatica e per non essere disturbato oltre , come il giudice ingiusto. In realtà il Signore si comporta da sordo , solo perchè vuole che noi gridiamo a Lui , desidera udire la nostra voce :”Fammi sentire la tua voce, perchè la tua voce è soave!”, dice lo Sposo a colei che si sente vedova.(Ct 2,14). Il v. 1 è la didascalia dell'evangelista : bisogna pregare sempre. Segue la parabola dell'insistenza esaudita e poi l'applicazione di Gesù : l'esaudimento è sicuro, bisogna però aver fede. Se la Sua venuta è certa, bisogna nel frattempo “importunarlo”. In questo consiste la fede : una richiesta insistente del Suo ritorno, che tiene desto il nostro desiderio di Lui e ci preserva dal cadere nella tentazione radicale di non attenderlo più. La salvezza non viene perchè non è invocata. Il Salvatore tarda a venire solo perchè non è desiderato. Pazienta con noi e rinvia il Suo ritorno, solo perchè noi siamo indifferenti a Lui. Per questo bisogna pregare senza stancarsi. L'invocazione : “Venga il Tuo Regno” (11,2) è il cuore della preghiera che Gesù ci ha insegnato. L'uomo non può produrre il Regno. E' dono di Dio!. Può soltanto accoglierlo. E lo accoglie solo se lo attende. E lo attende solo se lo desidera. L'invocazione dell'uomo permette a Dio di venire , e di venir accolto. Quest'apocalisse lucana termina con la necessità della preghiera per non perdere la fede nel Suo ritorno.La preghiera infatti ci apre gli occhi sul regno , già venuto nel nascondimento e nella sofferenza. Solo alla fine si rivelerà nella gloria.Ma è già in mezzo a noi qui e ora, nella lotta per la fedeltà al Signore. La preghiera non ha bisogno di essere esaudita per ciò che chiede. Il più grande dono che essa ottiene è il fatto stesso di pregare, cioè di entrare in comunione con Dio. Questo è il frutto che essa porta sempre con sé, superiore a ogni nostra attesa.
S. FAUSTI - La “piccola apocalisse” iniziata dopo le parole di Gesù : “La tua fede ti ha salvata”, termina ora con il suo interrogativo sulla fede. Questo brano risponde alla domanda della Chiesa :
RispondiElimina“Perchè il Signore non viene ancora?”. La fede infatti vive del desiderio di incontrarlo , e invoca : “Maranà tha : Vieni, Signore!” ( 1Cor 16,22). Senza di Lui il discepolo è come la vedova .
Priva dello sposo.
Ma Lui sembra insensibile anche all'insistenza più importuna ; pare che ceda solo a fatica e per non essere disturbato oltre , come il giudice ingiusto.
In realtà il Signore si comporta da sordo , solo perchè vuole che noi gridiamo a Lui , desidera udire la nostra voce :”Fammi sentire la tua voce, perchè la tua voce è soave!”, dice lo Sposo a colei che si sente vedova.(Ct 2,14).
Il v. 1 è la didascalia dell'evangelista : bisogna pregare sempre.
Segue la parabola dell'insistenza esaudita e poi l'applicazione di Gesù : l'esaudimento è sicuro, bisogna però aver fede.
Se la Sua venuta è certa, bisogna nel frattempo “importunarlo”.
In questo consiste la fede : una richiesta insistente del Suo ritorno, che tiene desto il nostro desiderio di Lui e ci preserva dal cadere nella tentazione radicale di non attenderlo più.
La salvezza non viene perchè non è invocata.
Il Salvatore tarda a venire solo perchè non è desiderato.
Pazienta con noi e rinvia il Suo ritorno, solo perchè noi siamo indifferenti a Lui.
Per questo bisogna pregare senza stancarsi.
L'invocazione : “Venga il Tuo Regno” (11,2) è il cuore della preghiera che Gesù ci ha insegnato.
L'uomo non può produrre il Regno. E' dono di Dio!. Può soltanto accoglierlo.
E lo accoglie solo se lo attende. E lo attende solo se lo desidera.
L'invocazione dell'uomo permette a Dio di venire , e di venir accolto.
Quest'apocalisse lucana termina con la necessità della preghiera per non perdere la fede nel Suo ritorno.La preghiera infatti ci apre gli occhi sul regno , già venuto nel nascondimento e nella sofferenza.
Solo alla fine si rivelerà nella gloria.Ma è già in mezzo a noi qui e ora, nella lotta per la fedeltà al Signore.
La preghiera non ha bisogno di essere esaudita per ciò che chiede.
Il più grande dono che essa ottiene è il fatto stesso di pregare, cioè di entrare in comunione con Dio.
Questo è il frutto che essa porta sempre con sé, superiore a ogni nostra attesa.