S. FAUSTI – Insieme alla parabola del Samaritano e del Padre misericordioso, questo racconto si può considerare “un Vangelo nel Vangelo” nel senso che ne esplicita gli elementi fondamentali. L'incontro tra Gesù e Zaccheo realizza la salvezza, impossibile a tutti, ma non a Dio, presso il quale nulla è impossibile(1,37). Finalmente il desiderio dell'uomo di vedere il Figlio dell'uomo si incontra con il “dovere”di questi di dimorare e riposare presso di lui. Finalmente Dio e uomo trovano casa uno nell'altro e possono cessare dalla loro fatica. E' il faccia a faccia con il suo Salvatore , al quale ciascuno è chiamato. Anticipato ora in uno, si estenderà poi a tutti, fino agli estremi confini della terra. In Zaccheo, quel Dio che provvede anche ai piccoli del corvo che gridano a Lui, (Sl 147, 9) si ricorda di ogni uomo, per quanto piccolo e immondo, e lo rende puro perchè possa compiere il santo viaggio. E' un episodio chiave, soluzione di quanto precede e preludio di quanto seguirà. In esso si raccapezzano i vari fili del “Vangelo di Misericordia“. Ne è un compendio. Ogni parola è allusiva del tutto e lascia risuonare ciascuno dei temi cari all'Evangelista della salvezza universale , da quelli della mangiatoia di Betlem a quelli del legno sul Calvario. Le espressioni più cariche di risonanza sono per ordine : passare, capo dei pubblicani, ricco, affrettarsi, oggi, bisogna, dimorare, accogliere, gioire, borbottare, riposare, peccatore, dare ai poveri, salvezza, cercare, ciò che è perduto. Il centro è il “desiderio di vedere” di Zaccheo e lo sguardo di Gesù verso di lui. Da questo incontro di sguardi , scaturisce “oggi” la salvezza : il Salvatore nasce nel cuore dell'uomo per cui è morto. Zaccheo, l'insalvabile per eccellenza, trova il Figlio dell'uomo, venuto a cercare ciò che era perduto : “bisogna” che “oggi” e in “fretta” “dimori” nella sua “casa”. L'insalvabile ha l'unica prerogativa richiesta per la salvezza . Vede la propria miseria e “cerca di vedere” la misericordia del Signore che passa. Questo è il principio di ogni illuminazione. Le ultime parole di Gesù . “Il Figlio dell'uomo venne a cercare ciò che è perduto” sono il suo programma, che muove tutta la Sua azione finora fatta e la Sua passione che ora inizia. La Sua missione è dare salvezza ai perduti – cioè a tutti , cominciando dagli ultimi!” Infatti Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io”, dirà Paolo . Anche noi, identificandoci come lui in Zaccheo, compiamo la volontà di Dio e rendiamo giustizia alla Sapienza di Colui che vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano in Gesù alla conoscenza della Sua verità di Misericordia.
S. FAUSTI – Insieme alla parabola del Samaritano e del Padre misericordioso, questo racconto si può considerare “un Vangelo nel Vangelo” nel senso che ne esplicita gli elementi fondamentali.
RispondiEliminaL'incontro tra Gesù e Zaccheo realizza la salvezza, impossibile a tutti, ma non a Dio, presso il quale nulla è impossibile(1,37).
Finalmente il desiderio dell'uomo di vedere il Figlio dell'uomo si incontra con il “dovere”di questi di dimorare e riposare presso di lui.
Finalmente Dio e uomo trovano casa uno nell'altro e possono cessare dalla loro fatica.
E' il faccia a faccia con il suo Salvatore , al quale ciascuno è chiamato.
Anticipato ora in uno, si estenderà poi a tutti, fino agli estremi confini della terra.
In Zaccheo, quel Dio che provvede anche ai piccoli del corvo che gridano a Lui, (Sl 147, 9) si ricorda di ogni uomo, per quanto piccolo e immondo, e lo rende puro perchè possa compiere il santo viaggio.
E' un episodio chiave, soluzione di quanto precede e preludio di quanto seguirà. In esso si raccapezzano i vari fili del “Vangelo di Misericordia“.
Ne è un compendio.
Ogni parola è allusiva del tutto e lascia risuonare ciascuno dei temi cari all'Evangelista della salvezza universale , da quelli della mangiatoia di Betlem a quelli del legno sul Calvario.
Le espressioni più cariche di risonanza sono per ordine : passare, capo dei pubblicani, ricco, affrettarsi, oggi, bisogna, dimorare, accogliere, gioire, borbottare, riposare, peccatore, dare ai poveri, salvezza, cercare, ciò che è perduto.
Il centro è il “desiderio di vedere” di Zaccheo e lo sguardo di Gesù verso di lui.
Da questo incontro di sguardi , scaturisce “oggi” la salvezza : il Salvatore nasce nel cuore dell'uomo per cui è morto.
Zaccheo, l'insalvabile per eccellenza, trova il Figlio dell'uomo, venuto a cercare ciò che era perduto : “bisogna” che “oggi” e in “fretta” “dimori” nella sua “casa”.
L'insalvabile ha l'unica prerogativa richiesta per la salvezza . Vede la propria miseria e “cerca di vedere” la misericordia del Signore che passa.
Questo è il principio di ogni illuminazione.
Le ultime parole di Gesù . “Il Figlio dell'uomo venne a cercare ciò che è perduto” sono il suo programma, che muove tutta la Sua azione finora fatta e la Sua passione che ora inizia.
La Sua missione è dare salvezza ai perduti – cioè a tutti , cominciando dagli ultimi!”
Infatti Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io”, dirà Paolo . Anche noi, identificandoci come lui in Zaccheo, compiamo la volontà di Dio e rendiamo giustizia alla Sapienza di Colui che vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano in Gesù alla conoscenza della Sua verità di Misericordia.