Da: S. FAUSTI – La fede cristiana ha il suo inizio nella risurrezione di Gesù. La gioia che ne scaturisce è la forza per seguirlo fino alla croce , in modo da partecipare noi stessi alla risurrezione dei morti (Fil 3,11).Questa è principio e fine del dinamismo della vita cristiana. Infatti “ Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati” (1Cor15,17). La risurrezione consiste nello “stare sempre con il Signore”, per il quale già ora viviamo nel dono del Suo Spirito. Dice Paolo : “per me vivere è Cristo” (Fil 1,21), perchè “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me . Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato ed ha dato se stesso per me” (Gal 2,20). “Testimone della resurrezione” è la più bella definizione dell'apostolo. La risurrezione corporea incontrava poco favore nella cultura ellenistica , che disprezzava la materia. Per questo sia Luca che Paolo sentono il bisogno di sottolinearla (24,39 – 1 Cor 15 ). I sadducei, a differenza dei farisei, non credono nella resurrezione dei morti. La loro obiezione tende a metterla in ridicolo anche come semplice prospettiva. Gesù risponde innanzitutto dicendo che non è assurda . è una vita nuova, senza più bisogno di matrimonio e generazione, perchè non dominerà più la morte. C'è una successione di sette fratelli che muoiono, con l'intento di suscitare vita. In realtà il “prendere” non genera vita, ma morte sterile. La fecondità viene dal “dare “. Possesso e dono esprimono rispettivamente egoismo e amore, e stanno fra loro come morte e vita. Solo quando prenderemo il Figlio dell'uomo che si dona, la nostra morte concepirà la vita. Il Suo legno sanerà l'acqua amara della nostra sorgente (Es 15, 25). Il mondo è diviso in due “eoni” (secoli) : quello presente e quello futuro . Il primo è sotto il segno del prendere e del morire. Lo sposarsi e il generare sono solo una protesta impotente contro la morte . Più vivi si generano, più crescono “i mortali”. Ma sono anche segno della vittoria definitiva sulla morte . il vivere per Dio e il risorgere. Il secondo, quello futuro, è sotto il segno del dono e della vita : non ci si sposa più , perchè non si può più morire. Il matrimonio dà la vita a chi poi muore. La risurrezione invece dà a chi è morto una vita nuova, ormai libera dalla morte e dalla generazione . L'uomo può rinunciare al matrimonio perchè è persona , costituita come tale dal suo rapporto con Dio. Per questo la sua singolarità ha valore pieno. “Sono come angeli” : gli angeli son chiamati “figli di Dio” , ne hanno lo splendore e la forza. Nel secolo futuro anche noi riceveremo la pienezza della figliolanza divina . Già ora c'è , ma allora apparirà nella sua gloria (1Gv 3,2). Nella risurrezione dei morti avremo un “corpo spirituale” , immagine dell'uomo celeste, l'ultimo Adamo, spirito e datore di vita . Il nostro corpo “si semina corruttibile e risorge incorruttibile , si semina ignobile e risorge glorioso , si semina debole e risorge pieno di forza ...”. La risurrezione è la nostra nascita piena alla condizione di figli. Radice della nostra risurrezione è il fatto che Dio è il “Dio di “ , cioè appartiene a noi come noi a Lui.
PRIMA LETTURA (Fil 3,17 - 4,1) Aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso. Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi! Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 121) Andremo con gioia alla casa del Signore. Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore!». Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme! Andremo con gioia alla casa del Signore. Gerusalemme è costruita come città unita e compatta. È là che salgono le tribù, le tribù del Signore. Andremo con gioia alla casa del Signore. Secondo la legge d'Israele, per lodare il nome del Signore. Là sono posti i troni del giudizio, i troni della casa di Davide. Andremo con gioia alla casa del Signore.
Da: S. FAUSTI – La fede cristiana ha il suo inizio nella risurrezione di Gesù.
RispondiEliminaLa gioia che ne scaturisce è la forza per seguirlo fino alla croce , in modo da partecipare noi stessi alla risurrezione dei morti (Fil 3,11).Questa è principio e fine del dinamismo della vita cristiana.
Infatti “ Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati” (1Cor15,17).
La risurrezione consiste nello “stare sempre con il Signore”, per il quale già ora viviamo nel dono del Suo Spirito.
Dice Paolo : “per me vivere è Cristo” (Fil 1,21), perchè “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me . Questa vita nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato ed ha dato se stesso per me” (Gal 2,20).
“Testimone della resurrezione” è la più bella definizione dell'apostolo.
La risurrezione corporea incontrava poco favore nella cultura ellenistica , che disprezzava la materia.
Per questo sia Luca che Paolo sentono il bisogno di sottolinearla (24,39 – 1 Cor 15 ).
I sadducei, a differenza dei farisei, non credono nella resurrezione dei morti. La loro obiezione tende a metterla in ridicolo anche come semplice prospettiva. Gesù risponde innanzitutto dicendo che non è assurda . è una vita nuova, senza più bisogno di matrimonio e generazione, perchè non dominerà più la morte. C'è una successione di sette fratelli che muoiono, con l'intento di suscitare vita. In realtà il “prendere” non genera vita, ma morte sterile. La fecondità viene dal “dare “.
Possesso e dono esprimono rispettivamente egoismo e amore, e stanno fra loro come morte e vita.
Solo quando prenderemo il Figlio dell'uomo che si dona, la nostra morte concepirà la vita.
Il Suo legno sanerà l'acqua amara della nostra sorgente (Es 15, 25).
Il mondo è diviso in due “eoni” (secoli) : quello presente e quello futuro .
Il primo è sotto il segno del prendere e del morire.
Lo sposarsi e il generare sono solo una protesta impotente contro la morte . Più vivi si generano, più crescono “i mortali”. Ma sono anche segno della vittoria definitiva sulla morte . il vivere per Dio e il risorgere.
Il secondo, quello futuro, è sotto il segno del dono e della vita : non ci si sposa più , perchè non si può più morire. Il matrimonio dà la vita a chi poi muore.
La risurrezione invece dà a chi è morto una vita nuova, ormai libera dalla morte e dalla generazione .
L'uomo può rinunciare al matrimonio perchè è persona , costituita come tale dal suo rapporto con Dio. Per questo la sua singolarità ha valore pieno. “Sono come angeli” : gli angeli son chiamati “figli di Dio” , ne hanno lo splendore e la forza.
Nel secolo futuro anche noi riceveremo la pienezza della figliolanza divina . Già ora c'è , ma allora apparirà nella sua gloria (1Gv 3,2).
Nella risurrezione dei morti avremo un “corpo spirituale” , immagine dell'uomo celeste, l'ultimo Adamo, spirito e datore di vita . Il nostro corpo “si semina corruttibile e risorge incorruttibile , si semina ignobile e risorge glorioso , si semina debole e risorge pieno di forza ...”.
La risurrezione è la nostra nascita piena alla condizione di figli.
Radice della nostra risurrezione è il fatto che Dio è il “Dio di “ , cioè appartiene a noi come noi a Lui.
PRIMA LETTURA (Fil 3,17 - 4,1)
RispondiEliminaAspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi.
Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 121)
Andremo con gioia alla casa del Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
Andremo con gioia alla casa del Signore. Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore.
Andremo con gioia alla casa del Signore.
Secondo la legge d'Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Andremo con gioia alla casa del Signore.