giovedì 17 novembre 2016

C - NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO RE DELL'UNIVERSO


2 commenti:

  1. S. FAUSTI – Il brano ci presenta la regalità di Gesù, principio di salvezza. Dall'alto della croce, suo trono, il Signore compie il giudizio di Dio sui nemici : perdona e dona il Regno ai malfattori.
    Qui comprendiamo bene in che senso Gesù è Re e qual è la salvezza che porta. E' un Re che esercita la Sua libertà nel servire : l'unico Suo potere è amare fino alla morte.
    La Sua salvezza non è quella che si attende l'uomo.
    E' quella di un Dio che si fa condannare alla nostra stessa pena , pur di stare con noi.
    Sulla croce Gesù realizza il Regno che aveva annunciato all'inizio.
    Lui è il Re povero, affamato, piangente, odiato, bandito , insultato e respinto come scellerato,
    Ama i nemici, fa loro del bene, li benedice, intercede per loro, resiste al male portandolo, è disposto a subirne di più pur di non restituirlo, e dà agli altri la salvezza che ognuno vorrebbe per sé.
    Questa sua regalità rivela la grazia e la Misericordia di Dio :
    è il Figlio uguale al Padre, che non giudica, non condanna , perdona e dona la vita per i fratelli.
    Prima che esempio dei martiri, Gesù stesso è martire, ossia testimone dell'amore del Padre per tutti i Suoi figli. Così apre a noi il Regno.
    La sua croce di Giusto è la giustificazione di tutti gli ingiusti e salvezza del mondo.
    E' infatti rivelazione e vicinanza di un Dio Amore gratuito, che nella Sua misericordia si fa prossimo all'uomo peccatore.
    Ogni teologia della liberazione, per non cadere nell'idolatria e produrre altre alienazioni, deve fare i conti con la croce di Gesù.Egli respinge come tentazioni le nostre attese di salvezza , basate su segni di forza e di potenza. Moltiplicherebbero quel male dal quale vuole strapparci.
    “Salvi se stesso” è il ritornello ripetuto sul Golgota. Rappresenta la suprema aspirazione dell'uomo che , mosso dalla paura della morte, cerca di salvarsi da essa a tutti i costi, instaurando la strategia dell'avere, del potere e dell'apparire.
    Ma proprio quest'ansia di vita genera l'egoismo, vera morte dell'uomo come figlio di Dio.
    Da qui nasce ogni altro male e falso modo di intendere la vita e la morte.
    Gesù non ci libera dalla morte, ma dalla paura di essa, che ci avvelena tutta la vita.
    Infatti “il pungilione della morte è il peccato”. Il peccato è sostanzialmente quella menzogna che ci ha tolto la conoscenza di Dio come Amore e ci impedisce di accettare di essere da Lui e per Lui.
    Proprio là dove noi temiamo la solitudine assoluta - il nulla e la dannazione – scopriamo un Dio che ci offre la Sua solidarietà e la comunione con Lui, che è la vita.
    La solitudine è l'unico male dal quale nessuno può salvarsi da solo.
    Cade la falsa immagine di un Dio tremendo, che sta all'origine della paura della morte , causa dell'egoismo, causa dell'ansia di vita, causa della brama di avere, di potere e di apparire, causa di ogni male.

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  2. --->La salvezza che Gesù ci porta ha quindi la sua fonte prima nella riconciliazione dell'uomo con il Padre della vita.
    Le tre tentazioni iniziali nel deserto si rappresentano ora in forma più radicale e in ordine inverso.
    Non sono dei dubbi su come realizzare il Regno, ma una constatazione della sterilità di tutta la Sua opera. La salvezza che il Figlio di Dio ha portato sembra non avere alcuna rilevanza né religiosa, né politica, né personale.
    Sulla croce pare che tutto finisca e torni come prima . Anzi, peggio di prima, perchè il male sembra aver vinto.Ma proprio questa è la vittoria decisiva. Il nostro male radicale è il voler salvare noi stessi. Gesù, perdendosi per noi,lo vince..
    Le sue tentazioni riguardano l'inutilità della croce e della Sua salvezza.
    Sono le tentazioni costanti della chiesa e di ogni uomo. Bisogna uscire dalla trappola della propria attesa, per cogliere la prospettiva di Dio.
    La salvezza consiste nel passaggio dal primo al secondo malfattore.
    Questo , convinto del suo fare il male e della solidarietà del suo Signore con lui,è l'unico che Gesù direttamente canonizza, elevandolo alla gloria del cielo.
    E' il prototipo di tutti i santi del Nuovo Testamento , malfattori graziati dalla croce di Gesù.

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