venerdì 22 marzo 2019

C - 3 DOM. QUARESIMA


3 commenti:

  1. FAUSTI - Due fatti di cronaca : un'uccisione e un incidente con molte vittime . Nel primo caso è in gioco la libertà e la cattiveria dell'uomo, nel secondo l'ineluttabilità e la violenza del creato.
    Questi due avvenimenti richiamano in modo esemplare ciò che maggiormente scuote la fede del credente : perché Dio permette i soprusi e le violenze , i disastri e i terremoti?
    La storia con le sue ingiustizie e la natura con la sua insensatezza sembrano dominate piuttosto dal maligno o dal caso. Nel primo episodio ci si aspetta che giudichi tra cattivi e buoni. Nel secondo è implicita l'obiezione di fondo: che fiducia si può avere nel Padre, se gli innocenti soffrono?
    Gesù li prende come modelli di difficile discernimento , per dare al credente una chiave di lettura per gli avvenimenti storici e naturali ( Sl 136).
    Il male che c'é , sia nell'uomo che nelle cose, è misteriosamente connesso con il peccato; ma non sfugge di mano a quel Dio nella cui mano sono gli abissi della terra (Sl 95,4) e che raccoglie in un otre le acque del mare ( Sl 33, 7). E' vero che tutti abbiamo peccato ; ma il nostro male è ormai il luogo della salvezza : “ là dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia”.( Rom 5,20).
    Tutti gli avvenimenti sono quindi da leggere, a un livello più profondo, in termini di perdizione e di salvezza: svelano la perdizione dalla quale ci salva la conversione al Signore 
    Conoscere i “segni del tempo” significa vedere nel male il Signore che viene a salvarci chiamandoci alla conversione. Il buon discernimento apre gli occhi e fa cambiare vita
    Come i nostri limiti quotidiani sono luoghi di amore e di comunione con gli altri, così il nostro limite assoluto è luogo di comunione con l'Altro, l'Assoluto, da cui veniamo e a cui ritorniamo. La conversione radicale è uscire dal delirio di onnipotenza : accettare la vita e la morte come comunione con Dio.
    Discernere i segni del presente significa leggere ogni fatto e dato come appello a passare dall'ipocrisia alla filialità, dal regno della paura a quello della libertà.
    I profeti – ultimo tra loro il Battista – furono inviati per richiamare il popolo a produrre questi frutti.
    Con il Messia ci si aspettava la venuta di Dio per il rendiconto finale . Gesù invece darà inizio all'anno di Grazia. In Lui, il Figlio, inizia il tempo in cui Dio esercita la Sua Misericordia in modo diretto e definitivo . Fa Lui l'anno santo, che gli uomini non fanno.
    “Ecco, da tre anni vengo...” Sono i tre anni del ministero di Gesù. Essi, per sé, concludono la storia e costituiscono il tempo per la venuta per il giudizio. Ma sono anche l'oggi della salvezza , nella pazienza del Figlio che si prende cura dei nostri mali.
    Quest'oggi verrà prolungato ancora per un anno, fino ad oggi e sempre, ovunque la missione, l'annuncio e la conversione renderanno gli uomini contemporanei alla Sua Parola di Grazia.
    Quest'anno è la durata della nostra storia, che dura sempre ancora un anno, per intercessione del Figlio che compie ciò che il Padre vuole. Anno di Grazia inaugurato a Nazareth che giunge fino a noi.Tutti gli anni successivi sono l' ”ancora un anno”che si prolunga , per fare con l'annuncio la medesima offerta alle generazioni successive.
    Questo è il senso profondo della storia . È l'anno della pazienza e della Misericordia di Dio, una dilatazione della salvezza e una dilazione del giudizio, ancora sempre per un anno, da allora fino ad ora e fino alla fine. Dio non taglia il fico, cioè l'uomo! Lo rispetta perché lo ama. Gli prodiga intorno tutta la sua opera, perché possa rispondere al suo amore.

    RispondiElimina
  2. VANGELO "CONVERTITEVI , IL REGNO DEI CIELI E' VICINO" (Mt4,17)
    Luca 13,1-9
    In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
    Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

    RispondiElimina
  3. LETTURE
    Prima lettura

    Es 3,1-8.13-15
    Io-Sono mi ha mandato a voi.



    Dal libro dell’Èsodo

    In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb.
    L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
    Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
    Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
    Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”. Mi diranno: “Qual è il suo nome?”. E io che cosa risponderò loro?».
    Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: “Io Sono mi ha mandato a voi”». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».

    Parola di Dio


    >
    Salmo responsoriale

    Sal 102



    Il Signore ha pietà del suo popolo.

    Benedici il Signore, anima mia,
    quanto è in me benedica il suo santo nome.
    Benedici il Signore, anima mia,
    non dimenticare tutti i suoi benefici.

    Egli perdona tutte le tue colpe,
    guarisce tutte le tue infermità,
    salva dalla fossa la tua vita,
    ti circonda di bontà e misericordia.

    Il Signore compie cose giuste,
    difende i diritti di tutti gli oppressi.
    Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
    le sue opere ai figli d’Israele.

    Misericordioso e pietoso è il Signore,
    lento all’ira e grande nell’amore.
    Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
    così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.


    >
    Seconda lettura

    1Cor 10,1-6.10-12
    La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.



    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

    Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
    Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
    Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.

    Parola di Dio

    Canto al Vangelo (Mt 4,17)
    Lode e onore a te, Signore Gesù!
    Convertitevi, dice il Signore,
    il regno dei cieli è vicino.
    Lode e onore a te, Signore Gesù!


    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.