venerdì 17 maggio 2019

C - 5 DOMENICA di PASQUA


2 commenti:

  1. FAUSTI - Il racconto fa vedere che Gesù non subisce la Passione, ma la dirige coscientemente e liberamente. Se le forze del male scatenano contro di Lui la loro violenza distruttiva, il Signore le incanala per realizzare la sua opera. Proprio qui incomincia la rivelazione della Sua gloria.
    Si tratta di un racconto che affronta i nostri interrogativi più profondi :la perdizione e la salvezza, l'odio e l'amore, la libertà dell'uomo e la grazia di Dio, la responsabilità nostra e il suo governo sulla storia . La risposta è data non a parole, ma con dei fatti nuovi che, da un punto prospettico più elevato, aprono a una composizione ancora inedita di questi dilemmi.
    “Adesso fu glorificato il Figlio dell'uomo e Dio fu glorificato in Lui”, dice Gesù dopo aver dato il boccone a Giuda , che esce nella notte.Questo “adesso” segna l'inizio dell'”ora” della glorificazione del Figlio dell'uomo, nella quale è espulso il capo di questo mondo e noi finalmente conosciamo Io-Sono . 
    Per Lui la nostra perdizione diventa motivo per salvare noi e opportunità per rivelare Se stesso.
    Gesù, svelando il tradimento, non intende denunciare il traditore , gli offre invece la Sua amicizia ,pur sapendo che la respinge.
    Mostra così la propria fedeltà all'amico infedele, nella gratuità di un amore che non conosce condizioni né condizionamenti.
    Gesù ama Giuda e dà la vita per lui che lo tradisce. Dopo avergli lavato i piedi, compie verso di lui un ulteriore gesto di amore e comunione. Proprio nel suo rifiuto si compie la Scrittura e si rivela la gloria.
    Dio è Amore gratuito per ogni perduto.
    “Vi do un Comandamento nuovo : che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”, dice Gesù ai discepoli.
    Gesù non solo prescrive, ma dà un Comandamento nuovo.
    Non si tratta di un'imposizione , ma di un dono che ci fa vivere la nostra realtà di figli e di fratelli ; ed è nuovo perchè vediamo per la prima volta un Dio che ci lava i piedi e ci dà Se stesso. 
    La croce di Gesù è l'esaltazione di Dio come Amore più forte della morte.
    Questo è l'esorcismo definitivo che ci libera da ogni male.
    Giovanni non narra esorcismi, perchè il racconto evangelico stesso è l'esorcismo per eccellenza, che sbugiarda la menzogna del maligno, rivelando all'uomo l'Amore infinito di Dio per lui.
    Noi amiamo solo se ci sappiamo amati : possiamo amare perchè Lui per primo ci ha amati.
    Quando dice di amarci “come” Lui ci ha amati , l'avverbio “come” indica non solo il modo : il Suo amore per noi, oltre che modello, è fonte del nostro amore reciproco.
    “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” si può tradurre : “Amatevi gli uni gli altri con lo stesso amore con il quale io vi ho amati”.
    E' un dono ciò che Gesù lascia ai suoi : è la Sua stessa Vita, da coltivare e custodire.
    Se la carne del Figlio dell'uomo innalzato rivela la gloria del Dio Amore, anche Dio glorificherà la carne del Figlio dell'uomo ; e la glorificherà “subito”, al terzo giorno, quello della Risurrezione, Sua e nostra.
    Il segno di riconoscimento, palese a tutti, del nuovo popolo e della sua elezione è l'amore vicendevole di questo tipo, aperto a ogni uomo, cominciando dai nemici. L'amore è un linguaggio universale, comprensibile per ogni uomo .
    Tutti esistiamo in quanto amati e diventiamo adulti in quanto capaci di amare.
    L'amore fraterno tra di noi fa risplendere sulla terra la Gloria del Padre . Circola in noi la vita di Dio, Amore tra Padre e Figlio, offerto dal Figlio a ogni fratello.
    Per questo chi non ama il fratello è ancora nella morte, ma, in quanto amato dai fratelli con l'Amore del Figlio, può tornare alla vita come Lazzaro, l'amico che Gesù amava.
    In questo amore fraterno tutti conoscono cosa significhi essere discepoli del Figlio.
    E tutti Lo vedranno sul nostro volto se ameremo in questo modo.

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  2. LETTURA DEL GIORNO
    Prima Lettura

    Dagli Atti degli Apostoli At 14,21b-27

    In quei giorni, Paolo e Bàrnaba ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni».

    Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.

    Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede.

    Seconda Lettura

    Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 21,1-5a

    Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più.
    E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
    Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
    «Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
    Egli abiterà con loro
    ed essi saranno suoi popoli
    ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
    E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
    e non vi sarà più la morte
    né lutto né lamento né affanno,
    perché le cose di prima sono passate».

    E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 13,31-33a.34-35

    Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
    Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
    Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù ci mostra la strada per seguirlo, la strada dell’amore. Il comandamento di Cristo è nuovo perché Lui per primo lo ha realizzato, gli ha dato carne, e così la legge dell’amore è scritta una volta per sempre nel cuore dell’uomo (cfr Ger 31,33). E come è scritta? E’ scritta con il fuoco dello Spirito Santo. E con questo stesso Spirito, che Gesù ci dona, possiamo camminare anche noi su questa strada! Dunque, questa Parola del Signore ci chiama ad amarci gli uni gli altri, anche se non sempre ci capiamo, non sempre andiamo d’accordo… ma è proprio lì che si vede l’amore cristiano. È proprio l’amore di Cristo, che lo Spirito Santo riversa nei nostri cuori, a compiere ogni giorno prodigi nella Chiesa e nel mondo. Sono tanti piccoli e grandi gesti che obbediscono al comandamento del Signore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Grazie alla forza di questa Parola di Cristo, ognuno di noi può farsi prossimo verso il fratello e la sorella che incontra. Gesti di vicinanza, di prossimità. In questi gesti si manifesta l’amore che Cristo ci ha insegnato. (REGINA COELI - Domenica, 10 maggio 2015)

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