giovedì 30 maggio 2019

C - ASCENSIONE


2 commenti:


  1. FAUSTI Il ritorno di Gesù al Padre è la redenzione del cosmo, il ritorno di tutto a Colui dal quale èuscito.
    E' il grande sabato, fine del lavoro di Dio.
    Li condusse presso Betania, e,alzate le mani, li benedisse” : nei momenti determinanti della Sua Vita, Gesù prega. Alla fine diventa Lui stesso preghiera per noi; le Sue mani, ormai sempre alzate al Padre,sono stese per sempre su di noi.E' l'ultima immagine di Sé che ci lascia, compendio del Suo passato e garanzia del nostro futuro.La Sua piena comunione col Padre diventa per noi benedizione definitiva.
    Egli disse :”E' bene per voi che me ne vada”: la Sua distanza non è assenza . Crea in noi quel vuoto e quel desiderio che Lui riempirà e compirà col Suo Spirito.
    L'uomo desidera ciò che gli manca e diventa ciò che desidera.
    Con Gesù abbiamo imparato a conoscere Dio.La Sua mancanza ce Lo fa desiderare .
    All'abisso del nostro desiderio di Lui, risponde con il dono del Suo Spirito d 'Amore.
    Misteriosamente già ora nella Sua Carne ascesa al cielo, tutta l'umanità è ritornata alla sorgente della vita.
    Raggiunto il Cuore del Padre, Gesù è vicino ad ogni fratello, perché possa compiere il Suo stesso cammino.
    Per questo i discepoli son colmi di gioia ! Il Signore, ascendendo in alto, ha compiuto i più grandi prodigi in nostro favore. Ha distrutto la schiavitù che ci separa dalla patria del desiderio, vincendo la nostra morte e dando se stesso come senso della nostra vita ; ha distribuito tutti i suoi doni, offrendoci il suo Spirito e la possibilità di vivere la Sua Vita Ora siamo liberi, simili a Lui e vediamo in Lui chi siamo noi.
    Figli nel Figlio, fatti finalmente adulti e responsabili, possiamo testimoniare e annunciare ai fratelli l'Amore del Padre, continuando a fare e insegnare fino agli estremi confini della terra quanto Lui cominciò a fare e insegnare dalla Galilea a Gerusalemme.
    Alla fine del Vangelo Gesù ci dà la sua benedizione.
    Ci benedice due volte : di continuo e per sempre.Quando era con noi, “passò bene-facendo” :Ora, glorificato, rimane “bene-dicendo” : il Suo dire è potenza creatrice del Verbo.
    E' infatti il Figlio, Parola perfetta del Padre, che adoriamo uguale a Lui nella santità e misericordia.
    In Lui possiamo finalmente lodare Dio.
    “Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo”(Ef 1,3).
    Raggiungiamo il fine per cui siamo stati creati :
    gioiamo della stessa gioia di Dio, di Dio stesso che è gioia.
    Questa gioia , che a Pentecoste esploderà all'esterno su tutta la terra, è l'inizio della Chiesa, ciò che la muove nel cammino.
    Gioiamo di Lui come Lui gioisce di noi.I discepoli benedicono Colui che li ha benedetti colmandoli di ogni bene. Dire bene è lodare. E la lode è la forza del creato.
    La Sua Gloria riempie la terra. Il Tempio, abitazione di Dio, è ora stabile abitazione dell'uomo.
    L'uno e l'altro abitano insieme. Anzi, Dio si fa dimora dell'uomo e l'uomo si fa dimora di Dio.
    Questa è la piena benedizione. Dio ha desiderato porre nell'uomo un desiderio : desiderarlo come Lui stesso lo desidera. Ora si compie. “Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco . Abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita , per gustare la dolcezza del Signore” (Sl 27,4).
    E il Signore dice . Amen, Così è , così sia!

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  2. Prima Lettura

    Dagli Atti degli Apostoli
    At 1,1-11

    Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.

    Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».

    Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».

    Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

    Seconda Lettura

    Dalla lettera agli Ebrei
    Eb 9,24-28; 10,19-23

    Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
    Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
    Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.


    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 24,46-53

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

    Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

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