venerdì 12 luglio 2019

C - 15 DOM.T.O.


3 commenti:

  1. FAUSTI – Il comando dell'amore è il cardine dell'Antico e del Nuovo Testamento. Definisce la verità dell'uomo, nella sua relazione con Dio, con gli altri e con se stesso.
    Tutto il mondo non vale un atto di amore, come tutte le brocche d'acqua non valgono la sorgente da cui sono state attinte. Chi ama, raggiunge il fine.
    La parabola del Samaritano è una miniatura di quel volto di Dio rivelato nell'Antico Testamento che Gesù riflette pienamente nel Suo: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”.(14,9)
    E' rivolta al legista, perché veda l'amore Padre/Figlio aperto ai piccoli.
    Egli è uno che, tutto teso nello sforzo di amare Dio e il prossimo, giustamente si chiede :” Ma , a me, chi vuole bene?”. Per l'uomo, infatti, prima dell'amare, viene l'essere amato : di amore si muore, di essere amato si vive!
    Se l'amore di Dio e del prossimo è il cammino della vita, l'uomo non lo percorre se non in senso inverso, proprio perché non si sente amato. La Legge dell'amore, buona in sé, non fa che evidenziare il suo fallimento. La via della salvezza diventa per lui condanna a morte!
    Ordinando :”Va' e anche tu fa' lo stesso”, Gesù non ribadisce una legge impossibile. Sarebbe una beffa, non una risposta alla domanda : “Che fare per ereditare la vita?”.
    Fa invece un annuncio evangelico : in Lui, il samaritano, Dio si è preso cura di me e mi ha amato : perché anch'io, guarito dal mio male, possa amare Lui con tutto il cuore e i fratelli come me stesso.
    Il legista, che ha risposto esattamente su ciò che “è scritto” , è ora chiamato a “leggere” che quanto è scritto si va compiendo sotto i suoi occhi e nei suoi orecchi mentre ascolta Gesù.
    C'è Uno bollato come samaritano, perché accogliendo i peccatori, trasgredisce tutta la Legge.
    Costui , che va oltre ogni limite per farsi vicino all'uomo, rivela in realtà l'amore del Padre.
    - Io scendo da Gerusalemme a Gerico e mi nascondo lontano da Dio , Lui mi “vede” da lontano, fossi anche all'estremità della terra (Sl 139,1-12).
    Io fuggo da Lui . Lui mi viene incontro in ogni abbandono, fino a dire sulla croce:”Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”(Mc 15,34).
    Io sono incappato nei briganti ; Lui finì per me tra i malfattori.
    Io sono stato spogliato della sua immagine; la sua nudità mi ha rivestito.
    Io sono stato coperto di percosse ; dalle sue piaghe sono stato guarito ( 1 Pt 2,25).
    Io sono stato abbandonato mezzo morto ; il suo abbandono totale nella morte, mi ha dato la vita.
    Io ho lasciato il Padre, perdendo la vita, Lui me l'ha ridonata, consegnandosi al Padre.
    Egli è sceso, ha visto (Es 3.7), si è commosso, mi si è fatto vicino e ha fasciato le ferite del mio cuore , perché è Grazia e Misericordia.
    E' il mio Dio che mi ama di Amore Eterno (Ger 31,3). Ora anch'io posso riamarlo di tutto cuore, unirmi a Lui e diventare una cosa sola con Lui. E perché nessuna briciola d'amore venisse sottratta all'uomo che Egli ama, si è identificato con chi è nel bisogno estremo , così che amando l'ultimo, abbraccio assieme Lui e ogni uomo.

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  2. Fausti – Per questo Tu, Pane di Vita, ti sei fatto fame per nutrirci nel cammino;
    Tu, acqua viva, ti sei fatto sete, per dissetarci nel deserto ;
    Tu, accoglienza, ti sei fatto esule per ospitarci nella fuga ,
    Tu, Gloria, ti sei fatto nudità per rivestirci nella vergogna ;
    Tu, forza, ti sei fatto debolezza, per visitarci nella malattia ;
    Tu, Figlio, ti sei fatto schiavo per liberarci dalle catene ;
    Tu, giusto, ti sei fatto condannare per inchiodare la nostra condanna e vincere in Te ogni inimicizia.
    Sulla croce, albero della verità, hai voluto farti tutto ciò che noi siamo e non vogliamo essere, per darci il tuo regno che avevamo rifiutato sull'albero della menzogna.
    Hai chiuso così nelle tue braccia aperte ogni lontananza e hai compiuto la tua missione di Figlio :
    offrire a tutti i fratelli la Misericordia del Padre.

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  3. Libro del Deuteronomio 30,10-14.
    Mosè parlo al popolo dicendo: "Obbedirai alla voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge; ti convertitirai al Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.
    Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te.
    Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire?
    Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire?
    Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica."
    Salmi 69(68),14.17.30-31.33-34.36.37.
    Ma io innalzo a te la mia preghiera,
    Signore, nel tempo della benevolenza;
    per la grandezza della tua bontà, rispondimi,
    per la fedeltà della tua salvezza, o Dio.

    Rispondimi, Signore, benefica è la tua grazia;
    volgiti a me nella tua grande tenerezza.
    Io sono infelice e sofferente;
    la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.

    Loderò il nome di Dio con il canto,
    lo esalterò con azioni di grazie,
    Vedano gli umili e si rallegrino;
    si ravvivi il cuore di chi cerca Dio,
    poiché il Signore ascolta i poveri
    e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

    Perché Dio salverà Sion,
    ricostruirà le città di Giuda:
    vi abiteranno e ne avranno il possesso.
    La stirpe dei suoi servi ne sarà erede,
    e chi ama il suo nome vi porrà dimora.
    Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 1,15-20.
    Christo Gèsu è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura;
    poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
    Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui.
    Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose.
    Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza
    e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.
    Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,25-37.
    In quel tempo, un dottore della legge si alzò per metter alla prova Gesù: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».
    Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».
    Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».
    E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
    Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».
    Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
    Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.
    Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
    Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.
    Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.
    Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.
    Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».
    Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».

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