lunedì 12 agosto 2019

C 20 DOM.T.O.


2 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    Prima Lettura

    Dal libro del profeta Geremìa
    Ger 38,4-6.8-10

    In quei giorni, i capi dissero al re: «Si metta a morte Geremìa, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male». Il re Sedecìa rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi».

    Essi allora presero Geremìa e lo gettarono nella cisterna di Malchìa, un figlio del re, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremìa con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremìa affondò nel fango.

    Ebed-Mèlec uscì dalla reggia e disse al re: «O re, mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame là dentro, perché non c’è più pane nella città». Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec, l’Etiope: «Prendi con te tre uomini di qui e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna prima che muoia».



    Seconda Lettura

    Dalla lettera agli Ebrei
    Eb 12,1-4

    Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.

    Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.

    Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.


    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 12,49-53

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

    «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

    Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il fuoco di cui Gesù parla è il fuoco dello Spirito Santo, presenza viva e operante in noi dal giorno del nostro Battesimo. Esso – il fuoco - è una forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare. Gesù desidera che lo Spirito Santo divampi come fuoco nel nostro cuore, perché è solo partendo dal cuore che l’incendio dell’amore divino potrà svilupparsi e far progredire il Regno di Dio. Non parte dalla testa, parte dal cuore. E per questo Gesù vuole che il fuoco entri nel nostro cuore. (Angelus, 14 agosto 2016)

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  2. FAUSTI – Il discepolo vive alla luce del giudizio di Dio, antidoto di ogni ipocrisia.
    Esso si rivela nel mistero pasquale di Gesù , che ci battezza nel fuoco dello Spirito dopo che Lui stesso è passato attraverso le acque della morte . Questa è la Sua venuta escatologica, già realizzata sulla croce, che giudica il mondo per salvarlo.
    In realtà il giudizio definitivo di Dio sul mondo è il dono del Suo Spirito.
    Segna l'inizio degli ultimi tempi in cui gli uomini sono chiamati alla conversione e alla vita nuova nel battesimo.. Questo fuoco, che Gesù asceso al cielo, manda sulla terra, è ben diverso da quello invocato da Giacomo e Giovanni sui samaritani .
    E' il frutto finale della Sua missione , compimento di tutto il disegno di Dio.
    Nell'Eucaristia il discepolo riceve lo Spirito. E' un fuoco che neanche le acque degli inferi possono estinguere, è l'amore di Dio per l'uomo, che sgorga dalla morte stessa del Figlio.
    Il brano è caratterizzato dall'urgenza .
    Infatti il Suo amore per noi è un fuoco che necessariamente vuole accendere colui che ama .
    Non c'è amore che non desideri essere riamato.
    Gesù è venuto a portare un fuoco , che ha da passare per l'acqua.
    Ciò che vuole, lo costringe a passare attraverso ciò che non vuole.
    La risurrezione viene dopo la morte . Lui stesso è diviso tra un desiderio e un'angoscia , fino a stillare sangue. E' la lotta, in cui l'amore vince la prova estrema.
    Egli stesso, il Figlio, è venuto a visitarci da parte del Padre in ogni nostra angoscia, perchè noi ne fossimo liberi.
    Il Messia è venuto a portare pace e unità tra gli uomini.
    Ma questa Sua pace viene attraverso la divisione .
    Non è infatti a buon mercato, bensì a caro prezzo, a prezzo della vita.
    Però fa nuove tutte le cose (Ap 21,3-5...).
    Questa divisione è la decisione che esige la sequela del Signore.

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