giovedì 19 maggio 2022

C - 6 DOMENICA DI PASQUA


 

4 commenti:

  1. Con voce di gioia date l'annuncio,
    fatelo giungere ai confini della terra:
    il Signore ha riscattato il suo popolo. Alleluia. (Cf. Is 48,20)

    Dio onnipotente,
    fa’ che viviamo con intenso amore questi giorni di letizia
    in onore del Signore risorto,
    per testimoniare nelle opere il mistero che celebriamo nella fede.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora
    in coloro che ascoltano la tua parola
    e la mettono in pratica,
    manda il tuo santo Spirito,
    perché ravvivi in noi la memoria
    di tutto quello che Cristo ha fatto e insegnato.
    Egli è Dio, e vive e regna con te.


    Prima Lettura
    È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.
    Dagli Atti degli Apostoli
    At 15,1-2.22-29

    In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
    Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
    Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 66 (67)
    R. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

    R. Alleluia, alleluia, alleluia.
    Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
    su di noi faccia splendere il suo volto;
    perché si conosca sulla terra la tua via,
    la tua salvezza fra tutte le genti. R.

    Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
    perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
    governi le nazioni sulla terra. R.

    Ti lodino i popoli, o Dio,
    ti lodino i popoli tutti.
    Ci benedica Dio e lo temano
    tutti i confini della terra. R.


    Seconda Lettura
    L'angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo.
    Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
    Ap 21,10-14.22-23

    L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
    È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
    Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
    In essa non vidi alcun tempio:
    il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
    sono il suo tempio.
    La città non ha bisogno della luce del sole,
    né della luce della luna:
    la gloria di Dio la illumina
    e la sua lampada è l’Agnello.

    Parola di Dio.

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  2. Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
    e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)

    Alleluia.

    Vangelo
    Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 14,23-29

    In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
    «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
    Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
    Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
    Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Gesù promette che pregherà il Padre di inviare «un altro Paraclito» (v. 16), cioè un Consolatore, un Difensore che prenda il suo posto e dia loro l’intelligenza per ascoltare e il coraggio per osservare le sue parole. Questo è lo Spirito Santo, che è il Dono dell’amore di Dio che discende nel cuore del cristiano. Dopo che Gesù è morto e risorto, il suo amore è donato a quanti credono in Lui e sono battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. (Regina Caeli, 17 maggio 2020)

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  3. FAUSTI Solo chi ama il Figlio e i fratelli, sperimenta l'amore del Padre.
    La venuta di Dio, Padre e Figlio, sarà quella dello Spirito, proprio di chi ama il Figlio e i fratelli.
    La dimora di Dio tra gli uomini, la Sua Alleanza definitiva, è quella dell'amore.
    Chi ama Gesù, diventa tempio di Dio, luogo della Sua presenza .
    Ha in sé il Figlio che è nel Padre e il Padre che è nel Figlio.
    In lui Padre e Figlio pongono la propria dimora, manifestandosi a lui e in lui.
    Il posto che Gesù ci prepara presso il Padre siamo noi stessi che, nell'amore, diventiamo dimora Sua e del Padre. - Chi non ama Gesù, non osserva le Sue Parole.
    Per questo ignora il Figlio, inviato dal Padre, per rivelare il Suo Amore per noi.
    Il periodo in cui Gesù ha dimorato presso di noi è il centro e il culmine del tempo.
    Mediante l'annuncio del Vangelo, ogni tempo accede a quel tempo nel quale Dio si rivela in modo definitivo e normativo.
    Lo Spirito d'Amore ci insegnerà e imprimerà nel cuore il Figlio.
    Dio, che prima era con noi nella Legge e poi presso di noi nella carne del Figlio, sarà in noi con il Suo Spirito.
    Lo Spirito Santo , che è amore, ci farà comprendere tutto ciò che il Figlio ci ha detto.
    L'amore, come fa capire, così fa ri.cordare, portare nel cuore ,tutto ciò che Gesù ha detto,
    perché possiamo viverne.
    Gesù ha detto e dato tutto. Lo Spirito Santo non aggiungerà nulla a quanto Egli ha rivelato e donato ; farà invece entrare sempre più profondamente in noi il mistero del Figlio e del Padre , con un amore che fa conoscere e una conoscenza che fa amare.
    La pace è il dono che contiene ogni altro dono.
    La pace è solo di chi ha trovato ciò che cerca e ottenuto ciò che desidera.
    Gesù, andandosene, ci lascia la pace, ci dà la Sua pace, è la pace messianica, pienezza di ogni benedizione.
    La pace per il mondo è l'intervallo tra due guerre.
    Dura fino a quando il vincitore può imporsi e il vinto non può ribellarsi.
    E' la pax romana, frutto delle armi, che il mondo conosce da sempre , e pare che ancora non ne conosca una diversa.
    Non è questa la pace che Gesù ci lascia. Ma non è neppure la pace dello stoico, che resta impavido anche se il mondo gli crolla addosso.
    Non è neppure quella pax perniciosa di chi vive tranquillamente da schiavo dell'egoismo, proprio o altrui.
    La pace di Gesù nasce da un amore più forte della morte ; è la pace del Crocifisso Risorto, che ci rende concittadini dei Santi e familiari di Dio.
    L'andarsene di Gesù non lascia un vuoto pieno di paura e di scoraggiamento ; è infatti il Suo essere per sempre in noi con il Suo Amore.: Gesù di nuovo tranquillizza i suoi , dicendo che il Suo andarsene è un venire a noi in modo nuovo.
    Chi ama Gesù , gioisce del Suo ritorno al Padre
    “Il Padre è più grande di me” : Il Padre è più grande in due sensi : primo perché è l'origine del Figlio, secondo perché chi ama considera l'amato più di sé.
    Egli vede la Croce come compimento dell'Amore.
    La Parola di Gesù anticipa l'evento perché, quando avverrà, possiamo leggerlo alla sua luce.
    Allora crederemo che Lui è il Signore della storia : sa ciò che fa e fa ciò che sa , dirigendo tutto secondo il Suo Amore per noi. (Ez 33,33).

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  4. ARMELLINI
    Gesù dice: “Se uno mi ama osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Cosa vuole dire Gesù?
    Questa di Gesù non è una promessa per l’aldilà, ma la risposta del Padre ad un comportamento tenuto in questa vita. Infatti Gesù dice: “Se uno osserva la mia parola”.
    L’adesione a Gesù è inseparabile dal suo messaggio d’amore all’uomo, che Gesù ha manifestato nell’unico comandamento che ha lasciato alla sua comunità: la parola di Dio non si rivela in uno scritto, ma nella vita, non nella legge, ma nell’amore.
    Nell’Esodo Dio aveva posto la sua dimora in una tenda in mezzo al popolo, e camminava con
    esso guidandolo verso la libertà. Poi Dio venne come sequestrato dalla casta sacerdotale e
    relegato in un tempio dove non a tutti era possibile l’accesso, alcuni erano esclusi e quelli che
    erano ammessi lo erano soltanto a determinate condizioni, con determinati cerimoniali e
    soprattutto attraverso il pagamento di tributi e offerte.
    Con Gesù Dio ha abbandonato definitivamente il tempio e, come ha scritto Giovanni all’inizio del suo vangelo, “ha posto la sua tenda fra noi”. E’ iniziato un nuovo Esodo, cioè un cammino
    nuovo di liberazione dove ogni discepolo del Cristo diventa la sua dimora divina.
    L’uomo aveva sacralizzato Dio, mediante la comunicazione del suo Spirito.
    Dio ora sacralizza l’uomo. Non esistono ambiti sacri al di fuori dell’uomo, la sacralizzazione dell’uomo compiuta da Gesù quindi desacralizza tutto quello che prima veniva concepito o spacciato per sacro.
    Dio non é una realtà esterna all’uomo o lontana da lui, ma è interiore e ora ha un nome: Padre.
    Mentre la relazione con Dio aveva bisogno di mediazioni, l’intimità del credente con suo padre,
    con il Padre, le rende superflue.
    Dio chiede sacerdoti incensanti, il Padre di Gesù chiede soltanto dei figli assomiglianti, non dei
    sudditi, ma dei collaboratori, non dei devoti salmeggianti, ma degli uomini temerari. Quando
    l’uomo comprende questo cambia il rapporto con Dio; comprende che Dio non assorbe le
    energie dell’uomo, ma gli comunica le sue, un Dio che non diminuisce l’uomo ma che lo
    potenzia, e soprattutto non chiede che l’uomo viva per lui- e questo è tipico della religione – ma
    che viva di lui, e sia con lui e come lui portatore di questa onda crescente di vita e d’amore per
    tutta l’umanità.
    Questo è il comandamento trasmesso da Gesù ed è questo l’insegnamento che l’evangelista
    Giovanni ci trasmette. Compiendo questo l’uomo sperimenta che l’adesione a Dio non lo
    diminuisce, ma lo potenzia e si inserisce in questo progetto del creatore, di comunicare vita ad
    ogni uomo.
    E come lo fa? Rendendo ogni uomo santuario visibile dove si manifesta il suo amore e la sua
    misericordia.
    Dio che non chiede offerte all’uomo, ma che si offre all’uomo e chiede ad ogni
    uomo di accoglierlo, per fondersi con lui, e diventare l’unico vero Santuario dal quale si irradia il
    suo amore, la sua misericordia e la sua compassione.
    Mentre nell’antico santuario per le persone dovevano andare a determinate condizioni, adesso
    è il credente, la comunità, il nuovo santuario, andando verso gli altri, ma soprattutto verso i
    lontani, gli allontanati, gli esclusi e i rifiutati.
    Questa è la buona notizia portata da Gesù in questa domenica.

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