Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore, che ascende nei cieli eterni. Sopra le nubi splende la sua bellezza e la sua potenza. Alleluia. (Cf. Sal 67,33.34)
O Padre, il tuo Figlio oggi è asceso alla tua destra sotto gli occhi degli apostoli: donaci, secondo la sua promessa, di godere sempre della sua presenza accanto a noi sulla terra e di vivere con lui in cielo. Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura
Fu elevato in alto sotto i loro occhi. Dagli Atti degli Apostoli At 1,1-11
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 46 (47) R. Ascende il Signore tra canti di gioia. . Alleluia, alleluia, alleluia.
Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l’Altissimo, grande re su tutta la terra. R.
Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni. R.
Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo. R.
Seconda Lettura
Cristo è entrato nel cielo stesso. Dalla lettera agli Ebrei 9,24-28; 10,19-23
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza. Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.
VANGELO DEL GIORNO Dal Vangelo secondo Luca Lc 24,46-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
PAROLE DEL SANTO PADRE Da quel giorno per gli Apostoli e per ogni discepolo di Cristo è stato possibile abitare a Gerusalemme e in tutte le città del mondo, anche in quelle più travagliate dall’ingiustizia e dalla violenza, perché sopra ogni città c’è lo stesso cielo ed ogni abitante può alzare lo sguardo con speranza. Gesù, Dio, è uomo vero, con il suo corpo di uomo è in cielo! E questa è la nostra speranza, è l'ancora nostra, e noi siamo saldi in questa speranza se guardiamo il cielo. In questo cielo abita quel Dio che si è rivelato così vicino da prendere il volto di un uomo, Gesù di Nazaret. Egli rimane per sempre il Dio-con-noi – ricordiamo questo: Emmanuel, Dio con noi – e non ci lascia soli!” (Regina Coeli 8 maggio 2016)
FAUSTI Il ritorno di Gesù al Padre è la redenzione del cosmo, il ritorno di tutto a Colui dal quale è uscito. E' il grande sabato, fine del lavoro di Dio. Li condusse presso Betania, e ,alzate le mani, li benedisse” : nei momenti determinanti della Sua Vita, Gesù prega. Alla fine diventa Lui stesso preghiera per noi; le Sue mani, ormai sempre alzate al Padre, sono stese per sempre su di noi. E' l'ultima immagine di Sé che ci lascia, compendio del Suo passato e garanzia del nostro futuro .La Sua piena comunione col Padre diventa per noi benedizione definitiva. Egli disse :”E' bene per voi che me ne vada”: la Sua distanza non è assenza . Crea in noi quel vuoto e quel desiderio che Lui riempirà e compirà col Suo Spirito. L'uomo desidera ciò che gli manca e diventa ciò che desidera. Con Gesù abbiamo imparato a conoscere Dio. La Sua mancanza ce Lo fa desiderare . All'abisso del nostro desiderio di Lui, risponde con il dono del Suo Spirito d 'Amore. Misteriosamente già ora nella Sua Carne ascesa al cielo, tutta l'umanità è ritornata alla sorgente della vita. Raggiunto il Cuore del Padre, Gesù è vicino ad ogni fratello, perché possa compiere il Suo stesso cammino. Per questo i discepoli son colmi di gioia ! Il Signore, ascendendo in alto, ha compiuto i più grandi prodigi in nostro favore. Ha distrutto la schiavitù che ci separa dalla patria del desiderio, vincendo la nostra morte e dando se stesso come senso della nostra vita ; ha distribuito tutti i suoi doni, offrendoci il suo Spirito e la possibilità di vivere la Sua Vita Ora siamo liberi, simili a Lui e vediamo in Lui chi siamo noi. Figli nel Figlio, fatti finalmente adulti e responsabili, possiamo testimoniare e annunciare ai fratelli l'Amore del Padre, continuando a fare e insegnare fino agli estremi confini della terra quanto Lui cominciò a fare e insegnare dalla Galilea a Gerusalemme. Alla fine del Vangelo Gesù ci dà la sua benedizione. Ci benedice due volte : di continuo e per sempre. Quando era con noi, “passò bene-facendo” :Ora, glorificato, rimane “bene-dicendo” : il Suo dire è potenza creatrice del Verbo. E' infatti il Figlio, Parola perfetta del Padre, che adoriamo uguale a Lui nella santità e misericordia. In Lui possiamo finalmente lodare Dio. “Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo”(Ef 1,3). Raggiungiamo il fine per cui siamo stati creati : gioiamo della stessa gioia di Dio, di Dio stesso che è gioia. Questa gioia , che a Pentecoste esploderà all'esterno su tutta la terra, è l'inizio della Chiesa, ciò che la muove nel cammino. Gioiamo di Lui come Lui gioisce di noi.I discepoli benedicono Colui che li ha benedetti colmandoli di ogni bene. Dire bene è lodare. E la lode è la forza del creato. La Sua Gloria riempie la terra. Il Tempio, abitazione di Dio, è ora stabile abitazione dell'uomo. L'uno e l'altro abitano insieme. Anzi, Dio si fa dimora dell'uomo e l'uomo si fa dimora di Dio. Questa è la piena benedizione. Dio ha desiderato porre nell'uomo un desiderio : desiderarlo come Lui stesso lo desidera. Ora si compie. “Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco . Abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita , per gustare la dolcezza del Signore” (Sl 27,4). E il Signore dice . Amen, Così è , così sia!
GIOVANNI PAOLO II - REGINA COELI - Domenica, 27 maggio 2001 1. Si celebra quest'oggi in Italia e in altri Paesi l'ASCENSIONE di GESÙ al CIELO. Il giorno tradizionale sarebbe stato giovedì scorso, ma per ragioni pastorali la festa è stata trasferita all'odierna domenica. Quello dell'ASCENSIONE di GESÙ è un evento che ha lasciato un'impronta indelebile nella memoria dei primi discepoli, così che ne troviamo TESTIMONIANZA nei Vangeli e nel Libro degli Atti degli Apostoli. 40 GIORNI dopo la sua RISURREZIONE, GESÙ condusse i suoi discepoli sul MONTE DEGLI ULIVI, "verso BETANIA", e, "mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il CIELO" (Lc 24,50-51). Naturalmente essi rimasero a guardare verso l'alto, ma furono subito richiamati da DUE ANGELI: "Perché state a guardare il CIELO? Questo GESÙ ... tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in CIELO" (At 1,11). 2. "Come in CIELO così in TERRA": queste parole, che ripetiamo ogni giorno nella preghiera del PADRE nostro, esprimono bene la nuova condizione dei discepoli, trasformati dall'esperienza del mistero pasquale di CRISTO. Essi sono al tempo stesso cittadini della TERRA e del CIELO. CRISTO, infatti, ha creato in se stesso il ponte tra CIELO e TERRA: Egli è il Mediatore tra Dio e l'uomo, tra il REGNO DEI CIELI e la STORIA del mondo. Uniti a Lui nel suo stesso SPIRITO, i CREDENTI formano una comunità nuova, la Chiesa, la cui natura è al tempo stesso visibile e spirituale, PELLEGRINANTE nel mondo e partecipe della GLORIA celeste (cfr Lumen gentium, 8. 48-51). 3. Tra tutte le creature, Maria Santissima è stata più di ogni altra associata a questo mistero. Quale nuova Eva da cui è nato il nuovo Adamo, Ella indica la via del nostro impegno sulla TERRA; al tempo stesso, essendo stata assunta in CIELO in anima e corpo, Ella ci invita a tendere verso la nostra vera patria, dove ci aspetta la pienezza della vita nell'amore di Dio Uno e Trino. La Chiesa, mentre prende il largo nell'oceano del nuovo millennio, non perde di vista la stella polare, che orienta la sua navigazione. Quella stella è CRISTO, Signore dei secoli. Accanto a Lui vi è la sua e nostra Madre, che non cessa di accompagnare i suoi figli nel loro PELLEGRINAGGIO TERRENO. A Lei guardiamo con sincera SPERANZA. A Lei affidiamo le attese e i progetti della Chiesa così come sono emersi nel Concistoro straordinario appena concluso. A Lei chiediamo per il mondo intero il dono della pace, mentre con rinnovata fiducia cantiamo il "Regina caeli".
- BENEDETTO XVI -REGINA CÆLI - Piazza San Pietro - Solennità dell'ASCENSIONE del Signore - Domenica, 16 maggio 2010 oggi, in Italia e in altri Paesi, si celebra l’ASCENSIONE di GESÙ al CIELO, che avvenne il QUARANTESIMO GIORNO dopo la Pasqua. In questa domenica ricorre, inoltre, la Giornata Mondiale delle COMUNICAZIONI SOCIALI, sul tema: “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”. Nella liturgia si narra l’episodio dell’ultimo distacco del Signore GESÙ dai suoi discepoli (cfr Lc 24,50-51; At 1,2.9); ma non si tratta di un abbandono, perché Egli rimane per sempre con loro - con noi - in una forma nuova. San Bernardo di Chiaravalle spiega che l’ASCENSIONE al CIELO di GESÙ si compie in tre gradi: “il primo è la GLORIA della RISURREZIONE, il secondo il potere di giudicare e il terzo sedersi alla destra del PADRE” (Sermo de ASCENSIONE Domini, 60, 2: Sancti Bernardi Opera, t. VI, 1, 291, 20-21). Tale evento è preceduto dalla benedizione dei discepoli, che li prepara a ricevere il dono dello SPIRITO SANTO, affinché la salvezza sia proclamata ovunque. GESÙ stesso dice loro: “Di questo voi siete TESTIMONI. Ed ecco, io mando su di voi colui che il PADRE mio ha promesso” (cfr Lc 24,47-49). Il Signore attira lo sguardo degli Apostoli - il nostro sguardo - verso il CIELO per indicare loro come percorrere la strada del bene durante la vita terrena. Egli, tuttavia, rimane nella trama della STORIA umana, è vicino a ciascuno di noi e guida il nostro cammino cristiano: è compagno dei perseguitati a causa della FEDE, è nel cuore di quanti sono emarginati, è presente in coloro a cui è negato il diritto alla vita. Possiamo ascoltare, vedere e toccare il Signore GESÙ nella Chiesa, specialmente mediante la parola e i sacramenti. A tale proposito, esorto i ragazzi e i giovani che in questo tempo pasquale ricevono il sacramento della Cresima, a restare fedeli alla Parola di Dio e alla dottrina appresa, come pure ad accostarsi assiduamente alla Confessione e all’Eucaristia, consapevoli di essere stati scelti e costituiti per TESTIMONIARE la Verità. Rinnovo poi il mio particolare invito ai fratelli nel Sacerdozio, affinché “nella loro vita e azione si distinguano per una forte TESTIMONIANZA evangelica” (Lettera di indizione dell’Anno Sacerdotale) e sappiano utilizzare con saggezza anche i mezzi di COMUNICAZIONE, per far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di CRISTO (cfr Messaggio XLVI G.M. Com. Soc., 24 gennaio 2010). Cari fratelli e sorelle, il Signore, aprendoci la via del CIELO, ci fa pregustare già su questa TERRA la vita divina. Un autore russo del Novecento, nel suo testamento spirituale, scriveva: “Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del CIELO. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, … intrattenetevi … col CIELO. Allora la vostra anima troverà la quiete” (N. Valentini - L. Žák [a cura], Pavel A. Florenskij. Non dimenticatemi. Le lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e sacerdote russo, Milano 2000, p. 418). Ringrazio la Vergine Maria, che nei giorni scorsi ho potuto venerare nel Santuario di Fatima, per la sua materna protezione durante l’intenso PELLEGRINAGGIO compiuto in Portogallo. A Colei che veglia sui TESTIMONI del suo diletto Figlio rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera.
PAPA FRANCESCO - REGINA COELI - Piazza San Pietro - Domenica, 8 maggio 2016 Oggi si celebra l’ASCENSIONE di GESÙ al CIELO, avvenuta 40 GIORNI dopo la Pasqua. Contempliamo il mistero di GESÙ che esce dal nostro spazio TERRENO per entrare nella pienezza della GLORIA di Dio, portando con sé la nostra umanità. Cioè noi, la nostra umanità entra per la prima volta nel CIELO. Il Vangelo di Luca ci mostra la reazione dei discepoli davanti al Signore che «si staccò da loro e veniva portato su, in CIELO» (24,51). Non ci furono in essi dolore e smarrimento, ma «si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a GERUSALEMME con grande gioia» (v. 52). È il ritorno di chi non teme più la città che aveva rifiutato il Maestro, che aveva visto il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro, aveva visto la dispersione dei discepoli e la violenza di un potere che si sentiva minacciato. Da quel giorno per gli Apostoli e per ogni discepolo di CRISTO è stato possibile abitare a GERUSALEMME e in tutte le città del mondo, anche in quelle più travagliate dall’ingiustizia e dalla violenza, perché sopra ogni città c’è lo stesso CIELO ed ogni abitante può alzare lo sguardo con SPERANZA. GESÙ, Dio, è uomo vero, con il suo corpo di uomo è in CIELO! E questa è la nostra SPERANZA, è l'ancora nostra, e noi siamo saldi in questa SPERANZA se guardiamo il CIELO. In questo CIELO abita quel Dio che si è rivelato così vicino da prendere il volto di un uomo, GESÙ di Nazaret. Egli rimane per sempre il Dio-con-noi – ricordiamo questo: Emmanuel, Dio con noi – e non ci lascia soli! Possiamo guardare in alto per riconoscere davanti a noi il nostro futuro. Nell’ASCENSIONE di GESÙ, il Crocifisso RISORTO, c’è la promessa della nostra partecipazione alla pienezza di vita presso Dio. Prima di separarsi dai suoi amici, GESÙ, riferendosi all’evento della sua MORTE e RISURREZIONE, aveva detto loro: «Di questo voi siete TESTIMONI» (v. 48). Cioè i discepoli, gli apostoli sono TESTIMONI della MORTE e della RISURREZIONE di CRISTO, in quel giorno, anche della ASCENSIONE di CRISTO. E in effetti, dopo aver visto il loro Signore salire al CIELO, i discepoli ritornarono in città come TESTIMONI che con gioia annunciano a tutti la vita nuova che viene dal Crocifisso RISORTO, nel cui nome «saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei PECCATI» (v. 47). Questa è la TESTIMONIANZA – fatta non solo con le parole ma anche con la vita quotidiana – la TESTIMONIANZA che ogni domenica dovrebbe uscire dalla nostre chiese per entrare durante la settimana nelle case, negli uffici, a scuola, nei luoghi di ritrovo e di divertimento, negli ospedali, nelle carceri, nelle case per gli anziani, nei luoghi affollati degli immigrati, nelle periferie della città… Questa TESTIMONIANZA noi dobbiamo portare ogni settimana: CRISTO è con noi; GESÙ è salito al CIELO, è con noi; CRISTO è vivo! GESÙ ci ha assicurato che in questo annuncio e in questa TESTIMONIANZA saremo «rivestiti di potenza dall’alto» (v. 49), cioè con la potenza dello SPIRITO SANTO. Qui sta il segreto di questa missione: la presenza tra noi del Signore RISORTO, che con il dono dello SPIRITO continua ad aprire la nostra mente e il nostro cuore, per annunciare il suo amore e la sua misericordia anche negli ambienti più refrattari delle nostre città. È lo SPIRITO SANTO il vero artefice della multiforme TESTIMONIANZA che la Chiesa e ogni battezzato rendono nel mondo. Pertanto, non possiamo mai trascurare il raccoglimento nella preghiera per lodare Dio e invocare il dono dello SPIRITO. In questa settimana, che ci porta alla festa di Pentecoste, rimaniamo spiritualmente nel Cenacolo, insieme alla Vergine Maria, per accogliere lo SPIRITO SANTO. Lo facciamo anche ora, in comunione con i fedeli radunati al Santuario di Pompei per la tradizionale Supplica.
Regni della terra, cantate a Dio, cantate inni al Signore,
RispondiEliminache ascende nei cieli eterni.
Sopra le nubi splende la sua bellezza e la sua potenza. Alleluia. (Cf. Sal 67,33.34)
O Padre, il tuo Figlio oggi è asceso alla tua destra
sotto gli occhi degli apostoli:
donaci, secondo la sua promessa,
di godere sempre della sua presenza accanto a noi sulla terra
e di vivere con lui in cielo.
Egli è Dio, e vive e regna con te.
Prima Lettura
Fu elevato in alto sotto i loro occhi.
Dagli Atti degli Apostoli
At 1,1-11
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 46 (47)
R. Ascende il Signore tra canti di gioia.
. Alleluia, alleluia, alleluia.
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra. R.
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni. R.
Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo. R.
Seconda Lettura
Cristo è entrato nel cielo stesso.
Dalla lettera agli Ebrei 9,24-28; 10,19-23
Cristo non è entrato in un santuario fatto da mani d’uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte volte.
Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.
Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.
Parola di Dio.
VANGELO DEL GIORNO
RispondiEliminaDal Vangelo secondo Luca
Lc 24,46-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
PAROLE DEL SANTO PADRE
Da quel giorno per gli Apostoli e per ogni discepolo di Cristo è stato possibile abitare a Gerusalemme e in tutte le città del mondo, anche in quelle più travagliate dall’ingiustizia e dalla violenza, perché sopra ogni città c’è lo stesso cielo ed ogni abitante può alzare lo sguardo con speranza. Gesù, Dio, è uomo vero, con il suo corpo di uomo è in cielo! E questa è la nostra speranza, è l'ancora nostra, e noi siamo saldi in questa speranza se guardiamo il cielo. In questo cielo abita quel Dio che si è rivelato così vicino da prendere il volto di un uomo, Gesù di Nazaret. Egli rimane per sempre il Dio-con-noi – ricordiamo questo: Emmanuel, Dio con noi – e non ci lascia soli!” (Regina Coeli 8 maggio 2016)
FAUSTI Il ritorno di Gesù al Padre è la redenzione del cosmo, il ritorno di tutto a Colui dal quale è uscito.
RispondiEliminaE' il grande sabato, fine del lavoro di Dio.
Li condusse presso Betania, e ,alzate le mani, li benedisse” : nei momenti determinanti della Sua Vita, Gesù prega. Alla fine diventa Lui stesso preghiera per noi; le Sue mani, ormai sempre alzate al Padre, sono stese per sempre su di noi.
E' l'ultima immagine di Sé che ci lascia, compendio del Suo passato e garanzia del nostro futuro .La Sua piena comunione col Padre diventa per noi benedizione definitiva.
Egli disse :”E' bene per voi che me ne vada”: la Sua distanza non è assenza . Crea in noi quel vuoto e quel desiderio che Lui riempirà e compirà col Suo Spirito.
L'uomo desidera ciò che gli manca e diventa ciò che desidera.
Con Gesù abbiamo imparato a conoscere Dio. La Sua mancanza ce Lo fa desiderare .
All'abisso del nostro desiderio di Lui, risponde con il dono del Suo Spirito d 'Amore.
Misteriosamente già ora nella Sua Carne ascesa al cielo, tutta l'umanità è ritornata alla sorgente della vita.
Raggiunto il Cuore del Padre, Gesù è vicino ad ogni fratello, perché possa compiere il Suo stesso cammino.
Per questo i discepoli son colmi di gioia ! Il Signore, ascendendo in alto, ha compiuto i più grandi prodigi in nostro favore. Ha distrutto la schiavitù che ci separa dalla patria del desiderio, vincendo la nostra morte e dando se stesso come senso della nostra vita ; ha distribuito tutti i suoi doni, offrendoci il suo Spirito e la possibilità di vivere la Sua Vita Ora siamo liberi, simili a Lui e vediamo in Lui chi siamo noi.
Figli nel Figlio, fatti finalmente adulti e responsabili, possiamo testimoniare e annunciare ai fratelli l'Amore del Padre, continuando a fare e insegnare fino agli estremi confini della terra quanto Lui cominciò a fare e insegnare dalla Galilea a Gerusalemme.
Alla fine del Vangelo Gesù ci dà la sua benedizione.
Ci benedice due volte : di continuo e per sempre. Quando era con noi, “passò bene-facendo” :Ora, glorificato, rimane “bene-dicendo” : il Suo dire è potenza creatrice del Verbo.
E' infatti il Figlio, Parola perfetta del Padre, che adoriamo uguale a Lui nella santità e misericordia.
In Lui possiamo finalmente lodare Dio.
“Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo”(Ef 1,3).
Raggiungiamo il fine per cui siamo stati creati :
gioiamo della stessa gioia di Dio, di Dio stesso che è gioia.
Questa gioia , che a Pentecoste esploderà all'esterno su tutta la terra, è l'inizio della Chiesa, ciò che la muove nel cammino.
Gioiamo di Lui come Lui gioisce di noi.I discepoli benedicono Colui che li ha benedetti colmandoli di ogni bene. Dire bene è lodare. E la lode è la forza del creato.
La Sua Gloria riempie la terra. Il Tempio, abitazione di Dio, è ora stabile abitazione dell'uomo.
L'uno e l'altro abitano insieme. Anzi, Dio si fa dimora dell'uomo e l'uomo si fa dimora di Dio.
Questa è la piena benedizione. Dio ha desiderato porre nell'uomo un desiderio : desiderarlo come Lui stesso lo desidera. Ora si compie. “Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco . Abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita , per gustare la dolcezza del Signore” (Sl 27,4).
E il Signore dice . Amen, Così è , così sia!
GIOVANNI PAOLO II - REGINA COELI - Domenica, 27 maggio 2001
RispondiElimina1. Si celebra quest'oggi in Italia e in altri Paesi l'ASCENSIONE di GESÙ al CIELO. Il giorno tradizionale sarebbe stato giovedì scorso, ma per ragioni pastorali la festa è stata trasferita all'odierna domenica.
Quello dell'ASCENSIONE di GESÙ è un evento che ha lasciato un'impronta indelebile nella memoria dei primi discepoli, così che ne troviamo TESTIMONIANZA nei Vangeli e nel Libro degli Atti degli Apostoli. 40 GIORNI dopo la sua RISURREZIONE, GESÙ condusse i suoi discepoli sul MONTE DEGLI ULIVI, "verso BETANIA", e, "mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il CIELO" (Lc 24,50-51). Naturalmente essi rimasero a guardare verso l'alto, ma furono subito richiamati da DUE ANGELI: "Perché state a guardare il CIELO? Questo GESÙ ... tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in CIELO" (At 1,11).
2. "Come in CIELO così in TERRA": queste parole, che ripetiamo ogni giorno nella preghiera del PADRE nostro, esprimono bene la nuova condizione dei discepoli, trasformati dall'esperienza del mistero pasquale di CRISTO. Essi sono al tempo stesso cittadini della TERRA e del CIELO.
CRISTO, infatti, ha creato in se stesso il ponte tra CIELO e TERRA: Egli è il Mediatore tra Dio e l'uomo, tra il REGNO DEI CIELI e la STORIA del mondo. Uniti a Lui nel suo stesso SPIRITO, i CREDENTI formano una comunità nuova, la Chiesa, la cui natura è al tempo stesso visibile e spirituale, PELLEGRINANTE nel mondo e partecipe della GLORIA celeste (cfr Lumen gentium, 8. 48-51).
3. Tra tutte le creature, Maria Santissima è stata più di ogni altra associata a questo mistero. Quale nuova Eva da cui è nato il nuovo Adamo, Ella indica la via del nostro impegno sulla TERRA; al tempo stesso, essendo stata assunta in CIELO in anima e corpo, Ella ci invita a tendere verso la nostra vera patria, dove ci aspetta la pienezza della vita nell'amore di Dio Uno e Trino.
La Chiesa, mentre prende il largo nell'oceano del nuovo millennio, non perde di vista la stella polare, che orienta la sua navigazione. Quella stella è CRISTO, Signore dei secoli. Accanto a Lui vi è la sua e nostra Madre, che non cessa di accompagnare i suoi figli nel loro PELLEGRINAGGIO TERRENO. A Lei guardiamo con sincera SPERANZA. A Lei affidiamo le attese e i progetti della Chiesa così come sono emersi nel Concistoro straordinario appena concluso. A Lei chiediamo per il mondo intero il dono della pace, mentre con rinnovata fiducia cantiamo il "Regina caeli".
- BENEDETTO XVI -REGINA CÆLI - Piazza San Pietro - Solennità dell'ASCENSIONE del Signore - Domenica, 16 maggio 2010
RispondiEliminaoggi, in Italia e in altri Paesi, si celebra l’ASCENSIONE di GESÙ al CIELO, che avvenne il QUARANTESIMO GIORNO dopo la Pasqua. In questa domenica ricorre, inoltre, la Giornata Mondiale delle COMUNICAZIONI SOCIALI, sul tema: “Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”. Nella liturgia si narra l’episodio dell’ultimo distacco del Signore GESÙ dai suoi discepoli (cfr Lc 24,50-51; At 1,2.9); ma non si tratta di un abbandono, perché Egli rimane per sempre con loro - con noi - in una forma nuova. San Bernardo di Chiaravalle spiega che l’ASCENSIONE al CIELO di GESÙ si compie in tre gradi: “il primo è la GLORIA della RISURREZIONE, il secondo il potere di giudicare e il terzo sedersi alla destra del PADRE” (Sermo de ASCENSIONE Domini, 60, 2: Sancti Bernardi Opera, t. VI, 1, 291, 20-21). Tale evento è preceduto dalla benedizione dei discepoli, che li prepara a ricevere il dono dello SPIRITO SANTO, affinché la salvezza sia proclamata ovunque. GESÙ stesso dice loro: “Di questo voi siete TESTIMONI. Ed ecco, io mando su di voi colui che il PADRE mio ha promesso” (cfr Lc 24,47-49).
Il Signore attira lo sguardo degli Apostoli - il nostro sguardo - verso il CIELO per indicare loro come percorrere la strada del bene durante la vita terrena. Egli, tuttavia, rimane nella trama della STORIA umana, è vicino a ciascuno di noi e guida il nostro cammino cristiano: è compagno dei perseguitati a causa della FEDE, è nel cuore di quanti sono emarginati, è presente in coloro a cui è negato il diritto alla vita. Possiamo ascoltare, vedere e toccare il Signore GESÙ nella Chiesa, specialmente mediante la parola e i sacramenti. A tale proposito, esorto i ragazzi e i giovani che in questo tempo pasquale ricevono il sacramento della Cresima, a restare fedeli alla Parola di Dio e alla dottrina appresa, come pure ad accostarsi assiduamente alla Confessione e all’Eucaristia, consapevoli di essere stati scelti e costituiti per TESTIMONIARE la Verità. Rinnovo poi il mio particolare invito ai fratelli nel Sacerdozio, affinché “nella loro vita e azione si distinguano per una forte TESTIMONIANZA evangelica” (Lettera di indizione dell’Anno Sacerdotale) e sappiano utilizzare con saggezza anche i mezzi di COMUNICAZIONE, per far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di CRISTO (cfr Messaggio XLVI G.M. Com. Soc., 24 gennaio 2010).
Cari fratelli e sorelle, il Signore, aprendoci la via del CIELO, ci fa pregustare già su questa TERRA la vita divina. Un autore russo del Novecento, nel suo testamento spirituale, scriveva: “Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del CIELO. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, … intrattenetevi … col CIELO. Allora la vostra anima troverà la quiete” (N. Valentini - L. Žák [a cura], Pavel A. Florenskij. Non dimenticatemi. Le lettere dal gulag del grande matematico, filosofo e sacerdote russo, Milano 2000, p. 418). Ringrazio la Vergine Maria, che nei giorni scorsi ho potuto venerare nel Santuario di Fatima, per la sua materna protezione durante l’intenso PELLEGRINAGGIO compiuto in Portogallo. A Colei che veglia sui TESTIMONI del suo diletto Figlio rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera.
PAPA FRANCESCO - REGINA COELI - Piazza San Pietro - Domenica, 8 maggio 2016
RispondiEliminaOggi si celebra l’ASCENSIONE di GESÙ al CIELO, avvenuta 40 GIORNI dopo la Pasqua. Contempliamo il mistero di GESÙ che esce dal nostro spazio TERRENO per entrare nella pienezza della GLORIA di Dio, portando con sé la nostra umanità. Cioè noi, la nostra umanità entra per la prima volta nel CIELO. Il Vangelo di Luca ci mostra la reazione dei discepoli davanti al Signore che «si staccò da loro e veniva portato su, in CIELO» (24,51). Non ci furono in essi dolore e smarrimento, ma «si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a GERUSALEMME con grande gioia» (v. 52). È il ritorno di chi non teme più la città che aveva rifiutato il Maestro, che aveva visto il tradimento di Giuda e il rinnegamento di Pietro, aveva visto la dispersione dei discepoli e la violenza di un potere che si sentiva minacciato.
Da quel giorno per gli Apostoli e per ogni discepolo di CRISTO è stato possibile abitare a GERUSALEMME e in tutte le città del mondo, anche in quelle più travagliate dall’ingiustizia e dalla violenza, perché sopra ogni città c’è lo stesso CIELO ed ogni abitante può alzare lo sguardo con SPERANZA. GESÙ, Dio, è uomo vero, con il suo corpo di uomo è in CIELO! E questa è la nostra SPERANZA, è l'ancora nostra, e noi siamo saldi in questa SPERANZA se guardiamo il CIELO.
In questo CIELO abita quel Dio che si è rivelato così vicino da prendere il volto di un uomo, GESÙ di Nazaret. Egli rimane per sempre il Dio-con-noi – ricordiamo questo: Emmanuel, Dio con noi – e non ci lascia soli! Possiamo guardare in alto per riconoscere davanti a noi il nostro futuro. Nell’ASCENSIONE di GESÙ, il Crocifisso RISORTO, c’è la promessa della nostra partecipazione alla pienezza di vita presso Dio.
Prima di separarsi dai suoi amici, GESÙ, riferendosi all’evento della sua MORTE e RISURREZIONE, aveva detto loro: «Di questo voi siete TESTIMONI» (v. 48). Cioè i discepoli, gli apostoli sono TESTIMONI della MORTE e della RISURREZIONE di CRISTO, in quel giorno, anche della ASCENSIONE di CRISTO. E in effetti, dopo aver visto il loro Signore salire al CIELO, i discepoli ritornarono in città come TESTIMONI che con gioia annunciano a tutti la vita nuova che viene dal Crocifisso RISORTO, nel cui nome «saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei PECCATI» (v. 47). Questa è la TESTIMONIANZA – fatta non solo con le parole ma anche con la vita quotidiana – la TESTIMONIANZA che ogni domenica dovrebbe uscire dalla nostre chiese per entrare durante la settimana nelle case, negli uffici, a scuola, nei luoghi di ritrovo e di divertimento, negli ospedali, nelle carceri, nelle case per gli anziani, nei luoghi affollati degli immigrati, nelle periferie della città… Questa TESTIMONIANZA noi dobbiamo portare ogni settimana: CRISTO è con noi; GESÙ è salito al CIELO, è con noi; CRISTO è vivo!
GESÙ ci ha assicurato che in questo annuncio e in questa TESTIMONIANZA saremo «rivestiti di potenza dall’alto» (v. 49), cioè con la potenza dello SPIRITO SANTO. Qui sta il segreto di questa missione: la presenza tra noi del Signore RISORTO, che con il dono dello SPIRITO continua ad aprire la nostra mente e il nostro cuore, per annunciare il suo amore e la sua misericordia anche negli ambienti più refrattari delle nostre città. È lo SPIRITO SANTO il vero artefice della multiforme TESTIMONIANZA che la Chiesa e ogni battezzato rendono nel mondo. Pertanto, non possiamo mai trascurare il raccoglimento nella preghiera per lodare Dio e invocare il dono dello SPIRITO. In questa settimana, che ci porta alla festa di Pentecoste, rimaniamo spiritualmente nel Cenacolo, insieme alla Vergine Maria, per accogliere lo SPIRITO SANTO. Lo facciamo anche ora, in comunione con i fedeli radunati al Santuario di Pompei per la tradizionale Supplica.
https://www.youtube.com/watch?v=kiX3CgdHcAc&t=6s
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