giovedì 7 luglio 2016

C - 15 DOM.T.O.


1 commento:

  1. S. FAUSTI – Il comando dell'amore è il cardine dell'Antico e del Nuovo Testamento. Definisce la verità dell'uomo, nella sua relazione con Dio, con gli altri e con se stesso.
    Tutto il mondo non vale un atto di amore, come tutte le brocche d'acqua non valgono la sorgente da cui sono state attinte. Chi ama, raggiunge il fine.
    La parabola del Samaritano è una miniatura di quel volto di Dio rivelato nell'Antico Testamento che Gesù riflette pienamente nel Suo: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”.(14,9)
    E' rivolta al legista, perchè veda l'amore Padre/Figlio aperto ai piccoli.
    Egli è uno che, tutto teso nello sforzo di amare Dio e il prossimo, giustamente si chiede :” Ma , a me, chi vuole bene?”. Per l'uomo, infatti, prima dell'amare, viene l'essere amato : di amore si muore, di essere amato si vive!
    Se l'amore di Dio e del prossimo è il cammino della vita, l'uomo non lo percorre se non in senso inverso, proprio perché non si sente amato. La Legge dell'amore, buona in sé, non fa che evidenziare il suo fallimento. La via della salvezza diventa per lui condanna a morte!
    Ordinando :”Va' e anche tu fa' lo stesso”, Gesù non ribadisce una legge impossibile. Sarebbe una beffa, non una risposta alla domanda : “Che fare per ereditare la vita?”.
    Fa invece un annuncio evangelico : in Lui, il samaritano, Dio si è preso cura di me e mi ha amato : perchè anch'io, guarito dal mio male, possa amare Lui con tutto il cuore e i fratelli come me stesso.
    Il legista, che ha risposto esattamente su ciò che “è scritto” , è ora chiamato a “leggere” che quanto è scritto si va compiendo sotto i suoi occhi e nei suoi orecchi mentre ascolta Gesù.
    C'è Uno bollato come samaritano, perchè accogliendo i peccatori, trasgredisce tutta la Legge.
    Costui , che va oltre ogni limite per farsi vicino all'uomo, rivela in realtà l'amore del Padre.
    - Io scendo da Gerusalemme a Gerico e mi nascondo lontano da Dio , Lui mi “vede” da lontano, fossi anche all'estremità della terra (Sl 139,1-12).
    Io fuggo da Lui . Lui mi viene incontro in ogni abbandono, fino a dire sulla croce:”Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”(Mc 15,34).
    Io sono incappato nei briganti ; Lui finì per me tra i malfattori.
    Io sono stato spogliato della sua immagine; la sua nudità mi ha rivestito.
    Io sono stato coperto di percosse ; dalle sue piaghe sono stato guarito ( 1Pt 2,25).
    Io sono stato abbandonato mezzo morto ; il suo abbandono totale nella morte, mi ha dato la vita.
    Io ho lasciato il Padre, perdendo la vita, Lui me l'ha ridonata, consegnandosi al Padre.
    Egli è sceso, ha visto (Es 3.7), si è commosso, mi si è fatto vicino e ha fasciato le ferite del mio cuore , perchè è Grazia e Misericordia.
    E' il mio Dio che mi ama di Amore Eterno (Ger 31,3). Ora anch'io posso riamarlo di tutto cuore, unirmi a Lui e diventare una cosa sola con Lui. E perchè nessuna briciola d'amore venisse sottratta all'uomo che Egli ama, si è identificato con chi è nel bisogno estremo , così che amando l'ultimo, abbraccio assieme Lui e ogni uomo.

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