giovedì 16 dicembre 2021

C - 4 DOMENICA D'AVVENTO




 

3 commenti:

  1. IV Domenica di Avvento

    Prima Lettura

    Dal libro del profeta Michèa
    Mi 5,1-4a

    Così dice il Signore:
    «E tu, Betlemme di Èfrata,
    così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
    da te uscirà per me
    colui che deve essere il dominatore in Israele;
    le sue origini sono dall'antichità,
    dai giorni più remoti.
    Perciò Dio li metterà in potere altrui,
    fino a quando partorirà colei che deve partorire;
    e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.
    Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
    con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
    Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
    fino agli estremi confini della terra.
    Egli stesso sarà la pace!».

    Salmo Responsoriale

    Dal Sal 79 (80)

    R. Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.
    Tu, pastore d'Israele, ascolta,
    seduto sui cherubini, risplendi.
    Risveglia la tua potenza
    e vieni a salvarci. R.

    Dio degli eserciti, ritorna!
    Guarda dal cielo e vedi
    e visita questa vigna,
    proteggi quello che la tua destra ha piantato,
    il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. R.

    Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
    sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
    Da te mai più ci allontaneremo,
    facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.

    Seconda Lettura

    Dalla lettera agli Ebrei
    Eb 10,5-10

    Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice:
    «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
    un corpo invece mi hai preparato.
    Non hai gradito
    né olocausti né sacrifici per il peccato.
    Allora ho detto: "Ecco, io vengo
    - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
    per fare, o Dio, la tua volontà"».
    Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 1,39-45

    In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
    Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

    RispondiElimina
  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Dobbiamo pregare la Madonna, perché portando Gesù ci dia la grazia della gioia, della libertà della gioia. Ci dia la grazia di lodare, di lodare con una preghiera di lode gratuita, di lode, perché Lui è degno di lode sempre. Pregare la Madonna e dirle come le dice la Chiesa: Veni, Precelsa Domina, Maria, tu nos visita, Signora, tu che sei tanto grande, visita noi e donaci la gioia! (Omelia da Santa Marta, 31 maggio 2013)

    RispondiElimina
  3. FAUSTI – Mediante Maria, fattasi obbedienza alla Parola, Dio visita il Suo popolo e il Suo popolo Lo riconosce. Questo riconoscimento è il termine del Suo piano, fine della Sua fatica, compimento della storia della salvezza; l'incontro tra Israele e Chiesa, tra il popolo di Dio e il suo Messia.
    Il mistero della Visitazione è l'anticipo di questo avvenimento escatologico, in cui sarà usata Misericordia a tutti coloro che erano rinchiusi nella disobbedienza.
    E' la gioia finale dell'incontro, tanto ostacolato e tanto sospirato, tra Sposo e sposa, di cui parla il Cantico. La visita del Signore è il senso della storia personale e universale. Ma chi sa discernerla?
    Elisabetta è gravida di due millenni di attesa, Maria dell'Eterno atteso.
    Il loro incontro è l'abbraccio tra l'Antico e il Nuovo Testamento, tra la promessa e il compimento.
    Due donne si salutano. Nella loro reciproca accoglienza è riconosciuto Colui che è Accoglienza.
    L'incontro avviene per iniziativa di Colei che è beata poiché ha creduto nell'adempimento della Parola del Signore : Maria va da Elisabetta, segno che ha dato Colui al quale “nulla è impossibile” (1,36).
    Il N. Testamento va a riconoscere nell'Antico il dono precontenuto come promessa dell'impossibile. Solo in questa visita e frequentazione dell'A. T. il N. Testamento capisce la realtà di cui è compimento.
    Per questo Luca introduce accuratamente il suo lettore di origine pagana nella storia d'Israele , della quale offre nei primi capitoli come un riassunto.
    Al di fuori della promessa dell'A. T. è impossibile riconoscere il dono di Dio che è venuto a visitarci.
    Solo il Battista è in grado di indicarlo!
    Legge e promessa sono come le mani che, attraverso Israele, Dio ha creato perché l'umanità possa tenderle verso di Lui e accoglierlo.
    Un dono che non trova mani per riceverlo e sostenerlo, cade e si perde.
    Maria, visitando Elisabetta, riconosce la verità di ciò
    che capita in Lei ; la Chiesa, ricorrendo all'A. Testamento, comprende ciò che ha concepito.
    E in Maria e nella Chiesa Israele vede la Visita che il Signore ci ha fatto.
    E' un grande mistero questo riconoscimento : segna il passaggio dalla promessa al compimento, dono della piena conoscenza del Signore.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.