mercoledì 22 dicembre 2021

SANTO NATALE


 

5 commenti:

  1. Prima Lettura
    Ci è stato dato un figlio.
    Dal libro del profeta Isaia
    Is 9,1-6

    Il popolo che camminava nelle tenebre
    ha visto una grande luce;
    su coloro che abitavano in terra tenebrosa
    una luce rifulse.
    Hai moltiplicato la gioia,
    hai aumentato la letizia.
    Gioiscono davanti a te
    come si gioisce quando si miete
    e come si esulta quando si divide la preda.
    Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,
    la sbarra sulle sue spalle,
    e il bastone del suo aguzzino,
    come nel giorno di Màdian.
    Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando
    e ogni mantello intriso di sangue
    saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.
    Perché un bambino è nato per noi,
    ci è stato dato un figlio.
    Sulle sue spalle è il potere
    e il suo nome sarà:
    Consigliere mirabile, Dio potente,
    Padre per sempre, Principe della pace.
    Grande sarà il suo potere
    e la pace non avrà fine
    sul trono di Davide e sul suo regno,
    che egli viene a consolidare e rafforzare
    con il diritto e la giustizia, ora e per sempre.
    Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 95 (96)
    R. Oggi è nato per noi il Salvatore.
    Cantate al Signore un canto nuovo,
    cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
    Cantate al Signore, benedite il suo nome. R.

    Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
    In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
    a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.

    Gioiscano i cieli, esulti la terra,
    risuoni il mare e quanto racchiude;
    sia in festa la campagna e quanto contiene,
    acclamino tutti gli alberi della foresta. R.

    Davanti al Signore che viene:
    sì, egli viene a giudicare la terra;
    giudicherà il mondo con giustizia
    e nella sua fedeltà i popoli. R.


    Seconda Lettura
    E' apparsa la grazia di Dio per tutti gli uomini.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
    Tt 2,11-14

    Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
    Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone.

    Parola di Dio.
    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Vi annuncio una grande gioia:
    oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore. (Lc 2,10-11)

    Alleluia.

    Vangelo
    Oggi è nato per voi il Salvatore.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 2,1-14

    In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
    Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
    C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
    E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
    «Gloria a Dio nel più alto dei cieli
    e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Il Vangelo dice infatti che venne ad abitare in mezzo a noi. Non è venuto a farci una visita e poi se n’è andato, è venuto ad abitare con noi, a stare con noi. Che cosa desidera allora da noi? Desidera una grande intimità. Vuole che noi condividiamo con Lui gioie e dolori, desideri e paure, speranze e tristezze, persone e situazioni. Facciamolo, con fiducia: apriamogli il cuore, raccontiamogli tutto. Fermiamoci in silenzio davanti al presepe a gustare la tenerezza di Dio fattosi vicino, fattosi carne. E senza timore invitiamolo da noi, a casa nostra, nella nostra famiglia. (Angelus 3 gennaio 2021)

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  3. S. MESSA DEL GIORNO
    Natale del Signore
    Prima Lettura

    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 52,7-10

    Come sono belli sui monti
    i piedi del messaggero che annuncia la pace,
    del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
    che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
    Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
    insieme esultano,
    poiché vedono con gli occhi
    il ritorno del Signore a Sion.
    Prorompete insieme in canti di gioia,
    rovine di Gerusalemme,
    perché il Signore ha consolato il suo popolo,
    ha riscattato Gerusalemme.
    Il Signore ha snudato il suo santo braccio
    davanti a tutte le nazioni;
    tutti i confini della terra vedranno
    la salvezza del nostro Dio.



    Seconda Lettura

    Dalla lettera agli Ebrei
    Eb 1,1-6

    Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
    Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell'alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
    Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».

    VANGELO DEL GIORNO

    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 1,1-18

    In principio era il Verbo,
    e il Verbo era presso Dio
    e il Verbo era Dio.
    Egli era, in principio, presso Dio:
    tutto è stato fatto per mezzo di lui
    e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
    In lui era la vita
    e la vita era la luce degli uomini;
    la luce splende nelle tenebre
    e le tenebre non l'hanno vinta.
    Venne un uomo mandato da Dio:
    il suo nome era Giovanni.
    Egli venne come testimone
    per dare testimonianza alla luce,
    perché tutti credessero per mezzo di lui.
    Non era lui la luce,
    ma doveva dare testimonianza alla luce.
    Veniva nel mondo la luce vera,
    quella che illumina ogni uomo.
    Era nel mondo
    e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
    eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
    Venne fra i suoi,
    e i suoi non lo hanno accolto.
    A quanti però lo hanno accolto
    ha dato potere di diventare figli di Dio:
    a quelli che credono nel suo nome,
    i quali, non da sangue
    né da volere di carne
    né da volere di uomo,
    ma da Dio sono stati generati.
    E il Verbo si fece carne
    e venne ad abitare in mezzo a noi;
    e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
    gloria come del Figlio unigenito
    che viene dal Padre,
    pieno di grazia e di verità.
    Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
    «Era di lui che io dissi:
    Colui che viene dopo di me
    è avanti a me,
    perché era prima di me».
    Dalla sua pienezza
    noi tutti abbiamo ricevuto:
    grazia su grazia.
    Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
    la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
    Dio, nessuno lo ha mai visto:
    il Figlio unigenito, che è Dio
    ed è nel seno del Padre,
    è lui che lo ha rivelato.

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  4. FAUSTI - L'inizio del Vangelo di Giovanni ci porta, con un colpo d'ala, sopra lo spazio e oltre il tempo, al di là di ogni creatura, per mostrarci chi è Gesù, l'uomo abilitato a pieno titolo a narrarci l'invisibile.
    Con sorpresa scopriamo che colui che amava chiamarsi Figlio dell'uomo e si proclamò Figlio di Dio, è la Parola che da sempre è presso il Padre ed è Dio.
    Essa, testimoniata da sapienti e profeti e mai conosciuta, divenne carne in Gesù, per rivelarci e donarci la sua stessa gloria di Unigenito dal Padre, in modo che , in lui, possiamo scoprire di essere figli di Dio.
    Il prologo è come l'inizio di una sinfonia, in cui si preludono i motivi.

    ...Si tratta di un inno alla Parola , luce e vita di tutto, dove ciò che si dice apre alle armonie dell'indicibile.
    Le sue radici, più che nella tradizione greca, pur presente all'autore, affondano nell'Antico Testamento, in quei testi che cantano la Parola e la Sapienza creatrice, personificazioni di Dio all'opera nella natura e nella storia.
    Leggendo questo inno si ha l'impressione di essere trasportati a volo d'aquila verso un luogo elevatissimo eppure domestico, quasi fosse il nostro nido, dove ci sentiamo a nostro agio, come a casa.
    E' infatti nella Parola rivolta al Padre che troviamo la nostra patria : il Padre stesso...
    Ciò che il Prologo dice è sufficientemente chiaro. L'inizio parla del Logos presso Dio e del suo ruolo nella creazione e nella redenzione ; il centro del suo diventare carne in Gesù , il finale del suo narrarci il Padre.

    Accostandosi a questo testo, si ha l'impressione di aggirarsi ai piedi di un massiccio altissimo, che va oltre le nubi, oltre il cielo stesso.
    E' una montagna inaccessibile . È il Dio ignoto, la Gloria invisibile, il Nome ineffabile.
    Ci coglie un senso di stupore infinito, di vertigine abissale .
    Ma ci colma subito di gioia il fatto che il monte è sceso a noi, l'indicibile è la Parola, la Gloria ha il volto del Figlio dell'uomo,
    il Nome si chiama Gesù.
    Tutto il Vangelo esporrà e offrirà il dono di sé che Dio ci fa nella carne del Figlio, nella quale vediamo la Gloria di cui siamo il riflesso. Quando conosceremo come siamo da lui conosciuti – allora lo vedremo faccia a faccia ; il nostro volto risplenderà della sua luce e saremo simili a lui, perchè lo vedremo così come egli è (1Gv 3,2).

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  5. --> Ogni uomo ha dentro di sé la luce della Parola. Nonostante il dis-ascolto, è fatto per lei, perché fatto da lei e di lei. Nel suo cuore brilla una luce interiore, inestinguibile. E' il desiderio di verità e di amore , che lo lascia inquieto fino a quando non ha la gioia di trovare ciò che cerca.
    La Parola, che è verso il Padre, viene nel mondo come sua vita e luce. Ancor prima della promessa ad Abramo e della venuta del Messia, la luce della Parola è tra gli uomini come sapienza che li ispira al bene.
    illuminando dal di dentro la loro mente e liberando il loro cuore. Questa luce che è in ciascuno, è il bene più inalienabile dell'uomo e offre a tutti, anche per le vie più personali e misteriose, di entrare in dialogo con il Padre.
    Nonostante le false luci, le menzogne e le schiavitù, ogni uomo è sedotto da una “bellezza antica e sempre nuova”, che almeno vagamente presagisce e della quale è incurabilmente malato. Per questo subito la riconosce quando gli si presenta, in qualunque modo, come la luce della sua vita.
    Ogni uomo è “molto bello” (Gen 1,31) perché nella sua essenza più profonda è ascolto della Parola. E se risponde, il suo volto si accende della luce di Dio.
    La Parola, come era rivolta al Padre prima della creazione, dopo di essa è rivolta anche al mondo, per rivolgerlo al Padre, ancor prima del suo farsi Carne.
    Chi accetta la Parola ha la dignità della Parola stessa : "diviene" ciò che essa è.
    Si tratta di un processo di trasformazione :
    la Parola ci fa diventare figli, mettendoci in dialogo col Padre.
    La nostra generazione a figli di Dio è opera di Dio stesso mediante la Parola.
    Non sarà sangue o carne o volontà di uomo a generarci figli di Dio, ma la Carne e il Sangue del Figlio dell'uomo, che fa la Volontà del Padre
    Il divenire Carne della Parola è il punto di arrivo della storia di Dio che si comunica all'uomo. La Parola eterna che era rivolta a Dio ed è Dio, in un momento preciso “divenne” Carne .
    Cambia il modo in cui Dio comunica con noi . Ciò che da sempre era ed è, “divenne” uomo , partecipe della nostra condizione mortale. L'amore o trova o rende simili.
    Dio è Amore e chi ama si dona totalmente. Nel divenire Carne il Suo Dono è completo e definitivo.
    Dio assume con la Sua creatura una nuova relazione, che è quella di mettersi alla pari di lei per comunicare pienamente con lei. Dio è “un” uomo!. Non un uomo “divino e universale”, con un corpo etereo, fatto di luce. Dio è un uomo reale e concreto : Gesù.

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