venerdì 10 giugno 2022

SANTISSIMA TRINITA'


 

9 commenti:

  1. O Dio Padre,
    che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità,
    e lo Spirito santificatore
    per rivelare agli uomini il mistero ineffabile della tua vita,
    fa' che nella confessione della vera fede
    riconosciamo la gloria della Trinità
    e adoriamo l'unico Dio in tre persone.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Oppure:

    Padre santo e misericordioso,
    che nel tuo Figlio ci hai redenti
    e nello Spirito ci hai santificati,
    donaci di crescere nella speranza che non delude,
    perché abiti in noi la tua sapienza.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.
    Dal libro dei Proverbi
    Pro 8,22-31

    Così parla la Sapienza di Dio:

    «Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
    prima di ogni sua opera, all’origine.
    Dall’eternità sono stata formata,
    fin dal principio, dagli inizi della terra.
    Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
    quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
    prima che fossero fissate le basi dei monti,
    prima delle colline, io fui generata,
    quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
    né le prime zolle del mondo.
    Quando egli fissava i cieli, io ero là;
    quando tracciava un cerchio sull’abisso,
    quando condensava le nubi in alto,
    quando fissava le sorgenti dell’abisso,
    quando stabiliva al mare i suoi limiti,
    così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
    quando disponeva le fondamenta della terra,
    io ero con lui come artefice
    ed ero la sua delizia ogni giorno:
    giocavo davanti a lui in ogni istante,
    giocavo sul globo terrestre,
    ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 8
    R. O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
    Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
    la luna e le stelle che tu hai fissato,
    che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
    il figlio dell’uomo, perché te ne curi? R.

    Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
    di gloria e di onore lo hai coronato.
    Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
    tutto hai posto sotto i suoi piedi. R.

    Tutte le greggi e gli armenti
    e anche le bestie della campagna,
    gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
    ogni essere che percorre le vie dei mari. R.


    Seconda Lettura
    Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 5,1-5

    Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
    E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
    La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

    Parola di Dio.

    Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
    a Dio, che è, ch eera e che viene. (Cf. Ap 1,8)

    Alleluia.


    Vangelo
    Tutto quello che il Padre possiede, è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 16,12-15

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

    Parola del Signore.

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Lo Spirito Santo, poi, come promette Gesù, ci guida «a tutta la verità» (Gv 16,13); ci guida non solo all’incontro con Gesù, pienezza della Verità, ma ci guida anche “dentro” la Verità, ci fa entrare cioè in una comunione sempre più profonda con Gesù, donandoci l’intelligenza delle cose di Dio. E questa non la possiamo raggiungere con le nostre forze. Se Dio non ci illumina interiormente, il nostro essere cristiani sarà superficiale. Proviamo a chiederci: sono aperto all’azione dello Spirito Santo, lo prego perché mi dia luce, mi renda più sensibile alle cose di Dio? Questa è una preghiera che dobbiamo fare tutti i giorni: «Spirito Santo fa’ che il mio cuore sia aperto alla Parola di Dio, che il mio cuore sia aperto al bene, che il mio cuore sia aperto alla bellezza di Dio tutti i giorni». Vorrei fare una domanda a tutti: quanti di voi pregano ogni giorno lo Spirito Santo? Saranno pochi, ma noi dobbiamo soddisfare questo desiderio di Gesù e pregare tutti i giorni lo Spirito Santo, perché ci apra il cuore verso Gesù. (Udienza generale, 15 maggio 2013)

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  3. FAUSTI - L'andarsene di Gesù crea un vortice che travolge anche noi dietro di Lui.
    Il tempo tra la Sua partenza e il Suo ritorno è la storia della nostra vita nello Spirito, storia che è insieme storia della chiesa e storia del mondo.
    Lo Spirito è come luce che dissipa la tenebra, fa vedere al mondo il proprio inganno e rivela ai discepoli ciò che non hanno ancora capito.
    Lo Spirito ci farà capire il “non detto” di ciò che Gesù ci ha detto , attualizzerà nella storia la Sua presenza., parlando qui e ora di ciò che Egli ha detto allora. Tutta la storia è compimento della rivelazione del Figlio, alla luce dell'amore che aumenta la conoscenza e della conoscenza che cresce in amore.
    La Parola, principio di tutto, ha un peso specifico superiore a qualsiasi realtà.
    Solo dopo la croce, dove vediamo e accogliamo il Suo amore, comprendiamo ciò che Gesù ha detto e siamo in grado di portare il peso delle Sue Parole.
    Se il Vangelo ci racconta Gesù, lo Spirito d'amore è come la luce che ce lo fa comprendere e vivere.
    E' vero che la carne di Gesù ci ha mostrato la gloria. Ma questa non è mai totalmente capita , sarà sempre più comprensibile , all'infinito, perché è infinita.
    E' una verità dinamica, un cammino di comprensione e di amore senza fine.
    Cessato il “dire” di Gesù, continuerà il “parlare” dello Spirito in noi, che renderà presenti a noi le Sue Parole.
    La Parola diventata carne ci ha rivelato tutto .
    Lo Spirito ce la ripete e annuncia di nuovo, dandoci la luce e per interpretarla e viverla nella nostra situazione concreta.
    Lo Spirito della Verità ci farà comprendere il mistero del Figlio nella storia : è lo Spirito di profezia, che ci fa leggere ciò che avviene alla luce di “Colui che viene”.
    Ciò che è accaduto a Lui , accade e accadrà a ogni discepolo, in ogni luogo e tempo.
    La nostra profezia è ricordo attualizzante di Gesù, : ci fa vedere cosa Lui fa, ora come allora.
    Gesù ha rivelato la Gloria che il Figlio da sempre aveva, prima della fondazione del mondo.
    Qui si parla della glorificazione futura del Figlio nei suoi fratelli, mediante lo Spirito che li farà vivere come Lui.
    Infatti dice Gesù :”Ho dato loro la gloria che Tu hai dato a me”, perché “l'Amore con il quale amasti me sia in essi e io in loro”.
    Il Consolatore glorificherà in noi il Figlio prendendo ciò che è Suo, la Sua comunione con il Padre, comunicandola a noi.
    Il Figlio è Uno con il Padre (10,30) : ha la stessa vita e la stessa gloria, lo stesso amore e la stessa volontà di salvare il mondo.
    Lo Spirito trasmette tutto questo a noi, introducendoci nel mistero della Trinità, Amore tra Padre e Figlio, che si effonde su ogni creatura.
    Il questo consiste essenzialmente la Sua opera, che glorifica il Figlio nei fratelli , fino a che Dio sia tutto in tutti.
    Così entriamo sempre più nel Suo rapporto ineffabile di Figlio con il Padre, diventando noi stessi figli.
    Allora la nostra carne, come la Sua, sarà esegesi del Dio invisibile.
    Questa è la glorificazione del Figlio che lo Spirito della Verità condurrà avanti nella storia,
    grazie al fatto che “Gesù se ne va” al Padre.
    La Sua assenza da noi diventa la Sua presenza in noi e, attraverso di noi, al mondo intero.
    L'andata di Gesù è come il sorgere del sole che raggiungerà il pieno fulgore, lo scaturire della sorgente che feconderà la terra, l'inizio del Regno che abbraccerà tutti.
    La nostra esistenza di discepoli ha quindi un valore escatologico, definitivo : è già ora vita eterna, perchè viviamo da figli e da fratelli...
    La Chiesa infatti testimonia al mondo che la sua verità autentica è l'amore da cui viene e verso cui va.
    La nostra vita nello Spirito è unione affettiva , ma anche effettiva , con Gesù :
    con e come Lui portiamo avanti il processo di salvezza per tutti.
    Così si realizza il nostro ritorno al Padre, che si compie giorno dopo giorno nel segno dell'amore verso i fratelli.

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  4. VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II - Solennità della SANTISSIMA TRINITÀ - 6 giugno 2004
    "Sia benedetto DIO PADRE / e l’unigenito FIGLIO di DIO / e lo SPIRITO SANTO: / perché grande è il suo AMORE per noi"
    1. In questa prima domenica dopo la Pentecoste la CHIESA ci invita a celebrare il MISTERO della SANTISSIMA TRINITÀ. Lo facciamo, carissimi Fratelli e Sorelle, nello stupendo scenario delle vette innevate, delle verdi vallate ricche di fiori e di frutti, dei numerosi laghi e torrenti che fanno bella la vostra Terra. Ci guida in questa riflessione la prima lettura, che ci ha portati a contemplare la SAPIENZA DIVINA quando "fissava i cieli… condensava le nubi in alto… fissava le sorgenti dell’abisso… stabiliva al mare i suoi limiti… disponeva le fondamenta della terra" (Pr 8,27-29).
    Il nostro sguardo, però, non si rivolge solo al creato, "opera delle dita di DIO" (Salmo responsoriale); si fa attento specialmente alle presenze umane intorno a noi. Con affetto vi saluto.....
    2. "Quanto hai rivelato della tua gloria noi lo crediamo", diremo nel Prefazio. La nostra assemblea eucaristica è testimonianza e proclamazione della gloria dell’Altissimo e della sua presenza operante nella storia. Sorretti dallo SPIRITO che il PADRE ci ha inviato per mezzo del FIGLIO, "noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce la pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la SPERANZA" (Rm 5,3-4).
    Carissimi, chiedo al Signore di poter essere in mezzo a voi testimone di SPERANZA, di quella SPERANZA che "non delude", perché fondata sull’AMORE di DIO che "è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello SPIRITO SANTO" (Rm 5,5). E’ di questo che il mondo ha oggi particolarmente bisogno: di un supplemento di SPERANZA!
    3. "Sei un solo DIO, un solo Signore" (Prefazio). Le TRE PERSONE, uguali e distinte, sono un solo DIO. La loro distinzione reale non divide l’unità della natura divina.
    Questa comunione profondissima CRISTO ha proposto a noi, suoi discepoli, come modello: "Come tu, PADRE, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17,21). La celebrazione del MISTERO della SANTISSIMA TRINITÀ costituisce per i cristiani ogni anno un forte richiamo all’impegno per l’unità. E’ un richiamo che tocca tutti, Pastori e fedeli, e tutti spinge ad una rinnovata consapevolezza della propria responsabilità nella CHIESA, Sposa di CRISTO. Come non sentire impellente, di fronte a queste parole di CRISTO, l’assillo ecumenico? Riaffermo, anche in questa circostanza, la volontà di avanzare sulla via difficile, ma ricca di gioia, della piena comunione di tutti i credenti.
    E’ certo tuttavia che un forte contributo alla causa ecumenica viene dall’impegno dei cattolici di vivere l’unità al proprio interno. Nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte ho sottolineato la necessità di "fare della CHIESA la casa e la scuola della comunione" (n. 43), tenendo fisso lo sguardo del cuore "sul MISTERO della TRINITÀ che abita in noi e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli" (ibid.). Si alimenta in tal modo quella "spiritualità della comunione" che, partendo dai luoghi in cui si plasma l’UOMO e il cristiano, raggiunge le parrocchie, le associazioni, i movimenti. Una CHIESA locale in cui fiorisca la spiritualità della comunione saprà purificarsi costantemente dalle "tossine" dell’egoismo, che generano gelosie, diffidenze, smanie di auto-affermazione, contrapposizioni deleterie.
    4. L’evocazione di questi rischi suscita in noi una spontanea preghiera allo SPIRITO SANTO, che GESÙ ha promesso di inviarci: "Quando verrà lo SPIRITO di VERITÀ, egli vi guiderà alla VERITÀ tutta intera" (Gv 16,13).

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  5. Che cos’è la VERITÀ? GESÙ ha detto un giorno: "Io sono la via, la VERITÀ e la vita" (Gv 14,6). La giusta formulazione della domanda non è dunque "Che cos’è la VERITÀ?", ma "Chi è la VERITÀ?".
    Questa è la domanda che si pone anche l’UOMO del terzo millennio. Cari Fratelli e Sorelle, non possiamo tacere la risposta, perché noi la conosciamo! La VERITÀ è GESÙ CRISTO, venuto nel mondo per rivelarci e donarci l’AMORE del PADRE. Siamo chiamati a testimoniare questa VERITÀ con la parola e soprattutto con la vita!
    5. Carissimi, la CHIESA è missione! Essa ha bisogno anche oggi di "profeti" capaci di risvegliare nelle comunità la FEDE nel Verbo rivelatore del DIO ricco di misericordia (cfr Ef 2,4). E’ giunto il tempo di preparare giovani generazioni di apostoli che non abbiano paura di proclamare il Vangelo. Per ogni battezzato è essenziale passare da una FEDE di abitudine a una FEDE matura, che s’esprima in scelte personali chiare, convinte, coraggiose.
    Solo una FEDE così, celebrata e condivisa nella liturgia e nella carità fraterna, può nutrire e fortificare la comunità dei discepoli del Signore ed edificarla in CHIESA missionaria, libera da false paure perché sicura dell’AMORE del PADRE.
    6. "L’AMORE di DIO è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello SPIRITO SANTO" (Rm 5,5). Non è un merito nostro; è un dono gratuito. Nonostante il peso dei nostri PECCATI, DIO ci ha amati e ci ha redenti nel sangue di CRISTO. La sua GRAZIA ci ha risanati nel profondo.
    Possiamo perciò esclamare con il Salmista: "Come è grande, Signore, il tuo AMORE su tutta la terra!". Come è grande in me, negli altri, in ogni essere umano!
    E’ questa la vera sorgente della grandezza dell’UOMO, questa la radice della sua indistruttibile dignità. In ogni essere umano si rispecchia l’immagine di DIO. Sta qui la più profonda "VERITÀ" dell’UOMO, che in nessun caso può essere disconosciuta o violata. Ogni oltraggio recato all’UOMO si rivela, in definitiva, un oltraggio al suo Creatore, che lo ama con AMORE di PADRE.

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  6. VISITA DEL SANTO PADRE FRANCESCO 16 giugno 2019
    «Che cosa è mai l’UOMO perché di lui ti ricordi?», abbiamo pregato nel Salmo (8,5). Mi sono venute in mente queste parole pensando a voi. Di fronte a quello che avete visto e sofferto, di fronte a case crollate e a edifici ridotti in macerie, viene questa domanda: che cosa è mai l’UOMO? Che cos’è, se quello che innalza può crollare in un attimo? Che cos’è, se la sua SPERANZA può finire in polvere? Che cosa è mai l’UOMO? La risposta sembra arrivare dal prosieguo della frase: che cosa è mai l’UOMO perché di lui ti ricordi? Di noi, così come siamo, con le nostre fragilità, DIO si ricorda. Nell’incertezza che avvertiamo fuori e dentro, il Signore ci dà una certezza: Egli si ricorda di noi. Si ri-corda, cioè ritorna col cuore a noi, perché Gli stiamo a cuore. E mentre quaggiù troppe cose si dimenticano in fretta, DIO non ci lascia nel dimenticatoio. Nessuno è disprezzabile ai suoi occhi, ciascuno ha per Lui un valore infinito: siamo piccoli sotto al cielo e impotenti quando la terra trema, ma per DIO siamo più preziosi di qualsiasi cosa.
    Ricordo è una parola-chiave per la vita. Chiediamo la GRAZIA di ri-cordare ogni giorno che non siamo dimenticati da DIO, che siamo suoi figli amati, unici e insostituibili: ricordarlo ci dà la forza di non arrenderci davanti alle contrarietà della vita. Ricordiamo quanto valiamo, di fronte alla tentazione di rattristarci e di continuare a rivangare quel peggio che sembra non aver mai fine. I ricordi brutti arrivano, anche quando non li pensiamo; però pagano male: lasciano solo malinconia e nostalgia. Ma com’è difficile liberarsi dai brutti ricordi! Vale quel detto, secondo cui fu più facile per DIO far uscire Israele dall’Egitto che l’Egitto dal cuore d’Israele.
    Per liberare il cuore dal passato che ritorna, dai ricordi negativi che tengono prigionieri, dai rimpianti che paralizzano, serve qualcuno che ci aiuti a portare i pesi che abbiamo dentro. Oggi GESÙ dice proprio che di tante cose non siamo “capaci di portare il peso” (cfr Gv 16,12). E che cosa fa di fronte alla nostra debolezza? Non ci toglie i pesi, come vorremmo noi, che siamo sempre in cerca di soluzioni rapide e superficiali; no, il Signore ci dà lo SPIRITO SANTO. Di Lui abbiamo bisogno, perché è il Consolatore, Colui cioè che non ci lascia soli sotto i pesi della vita. È Colui che trasforma la nostra memoria schiava in memoria libera, le ferite del passato in ricordi di salvezza. Compie in noi quello che ha fatto per GESÙ: le sue piaghe, quelle brutte ferite scavate dal male, per la potenza dello SPIRITO SANTO sono diventate canali di misericordia, piaghe luminose in cui risplende l’AMORE di DIO, un AMORE che rialza, che fa risorgere. Questo fa lo SPIRITO SANTO quando Lo invitiamo nelle nostre ferite. Egli unge i brutti ricordi col balsamo della SPERANZA, perché lo SPIRITO SANTO è il ricostruttore della SPERANZA.
    SPERANZA. Di quale SPERANZA si tratta? Non è una SPERANZA passeggera. Le SPERANZE terrene sono fuggevoli, hanno sempre la data di scadenza: sono fatte di ingredienti terreni, che prima o poi vanno a male. Quella dello SPIRITO è una SPERANZA a lunga conservazione. Non scade, perché si basa sulla fedeltà di DIO. La SPERANZA dello SPIRITO non è nemmeno ottimismo. Nasce più in profondità, riaccende in fondo al cuore la certezza di essere preziosi perché amati. Infonde la fiducia di non essere soli. È una SPERANZA che lascia dentro PACE e gioia, indipendentemente da quello che capita fuori. È una SPERANZA che ha radici forti, che nessuna tempesta della vita può sradicare. È una SPERANZA, dice oggi San Paolo, che «non delude» (Rm 5,5) – la SPERANZA non delude! –, che dà la forza di superare ogni tribolazione (cfr vv. 2-3).

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  7. Quando siamo tribolati o feriti – e voi sapete bene cosa significa essere tribolati, feriti –, siamo portati a “fare il nido” attorno alle nostre tristezze e alle nostre paure. Lo SPIRITO invece ci libera dai nostri nidi, ci fa spiccare il volo, ci dischiude il destino meraviglioso per il quale siamo nati. Lo SPIRITO ci nutre di SPERANZA viva. Invitiamolo. Chiediamogli che venga in noi e si farà vicino. Vieni, SPIRITO Consolatore! Vieni a darci un po’ di luce, a darci il senso di questa tragedia,(terremoto) a darci la SPERANZA che non delude. Vieni, SANTO SPIRITO!

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  8. SOLENNITÀ DELLA SANTISSIMA TRINITÀ - BENEDETTO XVI - ANGELUS - Piazza San Pietro - Domenica, 30 maggio 2010
    Dopo il tempo pasquale, concluso domenica scorsa con la Pentecoste, la Liturgia è ritornata al “tempo ordinario”. Ciò non vuol dire però che l’impegno dei cristiani debba diminuire, anzi, entrati nella vita divina mediante i Sacramenti, siamo chiamati quotidianamente ad essere aperti all’azione della GRAZIA, per progredire nell’AMORE verso DIO e il prossimo. L’odierna domenica della SANTISSIMA TRINITÀ, in un certo senso, ricapitola la rivelazione di DIO avvenuta nei MISTERI pasquali: morte e risurrezione di CRISTO, sua ascensione alla destra del PADRE ed effusione dello SPIRITO SANTO. La mente e il linguaggio umani sono inadeguati a spiegare la relazione esistente tra il PADRE, il FIGLIO e lo SPIRITO SANTO, e tuttavia i Padri della CHIESA hanno cercato di illustrare il MISTERO di DIO Uno e TRINO vivendolo nella propria esistenza con profonda FEDE.
    La TRINITÀ divina, infatti, prende dimora in noi nel giorno del BATTESIMO: “Io ti battezzo – dice il ministro – nel nome del PADRE e del FIGLIO e dello SPIRITO SANTO”. Il nome di DIO, nel quale siamo stati battezzati, noi lo ricordiamo ogni volta che tracciamo su noi stessi il SEGNO della CROCE. Il teologo ROMANO GUARDINI, a proposito del SEGNO della CROCE, osserva: “lo facciamo prima della preghiera, affinché … ci metta spiritualmente in ordine; concentri in DIO pensieri, cuore e volere; dopo la preghiera, affinché rimanga in noi quello che DIO ci ha donato … Esso abbraccia tutto l’essere, corpo e anima, … e tutto diviene consacrato nel nome del DIO uno e TRINO” (Lo spirito della liturgia. I santi segni, Brescia 2000, 125-126).
    Nel SEGNO della CROCE e nel nome del DIO vivente è, perciò, contenuto l’annuncio che genera la FEDE e ispira la preghiera. E, come nel Vangelo GESÙ promette agli Apostoli che “quando verrà lui, lo SPIRITO della VERITÀ, vi guiderà a tutta la VERITÀ” (Gv 16,13), così avviene nella liturgia domenicale, quando i SACERDOTI dispensano, di settimana in settimana, il pane della Parola e dell’Eucaristia. Anche il santo CURATO D’ARS lo ricordava ai suoi fedeli: “Chi ha accolto la vostra anima – diceva – al primo entrare nella vita? Il SACERDOTE. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegrinaggio? Il SACERDOTE. Chi la preparerà a comparire innanzi a DIO, lavandola per l’ultima volta nel sangue di GESÙ CRISTO? … sempre il SACERDOTE”
    Cari amici, facciamo nostra la preghiera di sant’ILARIO DI POITIERS: “Conserva incontaminata questa FEDE retta che è in me e, fino al mio ultimo respiro, dammi ugualmente questa voce della mia coscienza, affinché io resti sempre fedele a ciò che ho professato nella mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel PADRE, nel FIGLIO e nello SPIRITO SANTO” (De TRINITATE, XII,). Invocando la Beata Vergine MARIA, prima creatura pienamente inabitata dalla SANTISSIMA TRINITÀ, domandiamo la sua protezione per proseguire bene il nostro pellegrinaggio terreno.

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  9. https://www.consolata.org/new/index.php/spiritualita/preghiere-missionarie/item/1596-novena-della-consolata

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