martedì 28 giugno 2022

SS. PIETRO E PAOLO


3 commenti:

  1. FAUSTI “Interrogava i Suoi Discepoli” Fin qui erano gli altri a interrogarsi su di Lui. Ora è Lui che interroga . La fede inizia dove noi smettiamo di mettere in questione il Signore , e accettiamo di essere messi in questione da Lui.
    A ogni nostra domanda su di Lui corrisponde una nostra risposta su di Lui,
    che Lo riduce a misura delle nostre domande.
    La Sua domanda a noi invece ci apre al Suo Mistero.
    La fede è responsabilità, abilità-a-rispondere al Signore che ci interpella.
    Lui è e resta sempre per noi un mistero, su cui non abbiamo né risposte, né immagini : l'unica risposta siamo noi che diventiamo a Sua immagine. Lasciarsi interrogare da Lui e rispondergli secondo lo Spirito è l'arte e l'avventura di essere uomo.
    Dio è l'eterna domanda , l'uomo ne è la risposta, nella misura in cui ne ascolta la Parola e la incarna nella propria vita. 
    C'è un si dice, un parlare generico e irresponsabile, che non corrisponde mai a verità. In esso ciò che è già noto, o si presume tale, diventa misura di tutto. Le nostre convinzioni ci velano la realtà del Figlio dell'uomo e dell'uomo stesso, che è sempre più grande di quanto possiamo già sapere.
    “Ma voi, chi dite che Io sia? “ IO-Sono chiede con umiltà ai discepoli :
    “Chi sono Io?” per introdurli nel Suo Mistero. Non è una crisi di identità Sua : è in gioco l'identità loro.
    Gesù rivolge loro la domanda con trepida attesa : essere riconosciuto è il desiderio dell'Amore che si rivela. La risposta personale a questa Sua domanda costituisce il discepolo.
    Il cristianesimo non è un'ideologia,una dottrina, una morale ma il mio rapporto con Gesù, il “Mio” Signore che amo come Lui mi ama.
    Ai discepoli si chiede prima cosa dicono gli uomini e poi cosa dicono loro, per suggerire che la loro risposta non deve essere come quella degli altri.
    Né la carne né il sangue, ma solo il Padre può rivelare chi è il Figlio..
    Siamo alla svolta decisiva del Vangelo : finalmente Pietro e quelli con lui Lo riconoscono come Messia e Figlio di Dio.
    Avvinti a Lui, d'ora in poi potranno ricevere il dono di quella conoscenza di Lui che può essere fatta solo a chi Lo ama.Pietro per primo risponde alla domanda : Lo riconosce come il Cristo e il Figlio del Dio vivente ;
    è il Salvatore atteso che compie ogni promessa del cielo e desiderio della terra, è l'inatteso Figlio di Dio, che in ogni promessa si compromette, dono oltre ogni desiderio. Gesù è venuto a portarci il dono del Padre, il Padre come dono, in modo che siam tutti figli e fratelli.
     “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente” Quella di Pietro è la professione di fede cristiana : Gesù è il Cristo, l'unico Cristo, è il Figlio, il Figlio Unigenito del Padre della vita.
    Vedere nella Carne di Gesù il Cristo, Figlio di Dio, è il centro della rivelazione, è entrare nella conoscenza del mistero del rapporto Padre/Figlio, rivelato ai piccoli.
    Da questa risposta Pietro è generato uomo nuovo, partecipe del segreto di Dio.
    “Beato te, Simone” Quella di Pietro è la Beatitudine suprema : accogliendo il Figlio, entra nel Regno del Padre. Lui è il primo che riceve la rivelazione di ciò che è nascosto ai sapienti e agli intelligenti.
    Pietro vede quanto occhio umano mai vide : ciò che Dio ha preparato per coloro che Lo amano nella Carne del Figlio.
    Il cristianesimo è conoscere e amare la persona di Gesù.
    E' il Signore che mi ha amato e ha dato Se stesso per me (Gal 2,20).
    “A te darò le chiavi del regno dei cieli” la fede di Pietro è la chiave che apre il Regno.
    La promessa vale per il tempo che segue. La fedeltà di Dio garantisce la fede di Pietro, nella quale egli poi confermerà i suoi fratelli.
    Il ruolo di Pietro è quello della pietra su cui si edifica la Comunità che professa tale fede. I
    In base al dono della fede , a Pietro è dato il pegno /impegno di dire ciò che è conforme o meno ad essa, e, di conseguenza, dichiarare chi appartiene o no al Regno. Legare o sciogliere significa proibire e permettere, ammettere ed escludere dalla Comunità, interpretando autenticamente la Parola.

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  2. --->L'autorità nella Chiesa non è certo come quella dei capi delle nazioni, ma la stessa del Signore, che è venuto per salvare e dare la Vita.
    La Parola di Dio vive ed opera nella storia per la potenza dello Spirito.
    Oggi, la nostra epoca , contrassegnata dal compimento della libertà,che
    domande pone all'esercizio del servizio di Pietro?
    La risposta che si dà è d'importanza decisiva non solo per l'ecumenismo, ma anche per il mondo intero, davanti al quale siamo posti come segno di unità, senza che ciò sia mai a discapito della verità e della libertà
    LETTURA DEL GIORNO
    Prima Lettura

    At 12,1-11

    In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.

    Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.

    Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L'angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L'angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell'angelo: credeva invece di avere una visione.

    Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l'angelo si allontanò da lui.

    Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva»

    Seconda Lettura


    2Tm 4,6-8.17-18

    Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.

    Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.

    Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.

    Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.


    VANGELO DEL GIORNO

    Mt 16,13-19

    In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».

    Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

    E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

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  3. PAROLE DEL SANTO PADRE
    Anche con noi, oggi, Gesù vuole continuare a costruire la sua Chiesa, questa casa con fondamenta solide ma dove non mancano le crepe, e che ha continuo bisogno di essere riparata. Sempre. La Chiesa ha sempre bisogno di essere riformata, riparata. Noi certamente non ci sentiamo delle rocce, ma solo delle piccole pietre. Tuttavia, nessuna piccola pietra è inutile, anzi, nelle mani di Gesù la più piccola pietra diventa preziosa, perché Lui la raccoglie, la guarda con grande tenerezza, la lavora con il suo Spirito, e la colloca nel posto giusto, che Lui da sempre ha pensato e dove può essere più utile all’intera costruzione”. (Angelus 27 agosto 2017)

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