martedì 5 luglio 2022

C - 15 DOMENICA T.O.




 

3 commenti:

  1. Nella giustizia contemplerò il tuo volto,
    al mio risveglio mi sazierò della tua presenza. (Cf. Sal 16,15)

    O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità.
    perché possano tornare sulla retta via,
    concedi a tutti coloro che si professano cristiani
    di respingere ciò che è contrario a questo nome
    e di seguire ciò che gli è conforme.

    Padre misericordioso,
    che nel comandamento dell’amore
    hai portato a compimento la legge e i profeti,
    donaci un cuore capace di misericordia
    affinché, a immagine del tuo Figlio,
    ci prendiamo cura dei fratelli
    che sono nel bisogno e nella sofferenza.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Prima Lettura
    Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.
    Dal libro del Deuteronòmio
    Dt 30,10-14

    Mosè parlò al popolo dicendo:
    «Obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti, scritti in questo libro della legge, e ti convertirai al Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima.
    Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Sal 18 (19)
    R. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
    La legge del Signore è perfetta,
    rinfranca l’anima;
    la testimonianza del Signore è stabile,
    rende saggio il semplice. R.

    I precetti del Signore sono retti,
    fanno gioire il cuore;
    il comando del Signore è limpido,
    illumina gli occhi. R.

    Il timore del Signore è puro,
    rimane per sempre;
    i giudizi del Signore sono fedeli,
    sono tutti giusti. R.

    Più preziosi dell’oro,
    di molto oro fino,
    più dolci del miele
    e di un favo stillante. R.


    Seconda Lettura
    Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
    Col 1,15-20

    Cristo Gesù è immagine del Dio invisibile,
    primogenito di tutta la creazione,
    perché in lui furono create tutte le cose
    nei cieli e sulla terra,
    quelle visibili e quelle invisibili:
    Troni, Dominazioni,
    Principati e Potenze.
    Tutte le cose sono state create
    per mezzo di lui e in vista di lui.
    Egli è prima di tutte le cose
    e tutte in lui sussistono.
    Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
    Egli è principio,
    primogenito di quelli che risorgono dai morti,
    perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
    È piaciuto infatti a Dio
    che abiti in lui tutta la pienezza
    e che per mezzo di lui e in vista di lui
    siano riconciliate tutte le cose,
    avendo pacificato con il sangue della sua croce
    sia le cose che stanno sulla terra,
    sia quelle che stanno nei cieli.

    Parola di Dio.

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  2. Acclamazione al Vangelo
    Alleluia, alleluia.

    Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
    tu hai parole di vita eterna. (Cf. Gv 6, 63c.68c)

    Alleluia.


    Vangelo
    Chi è il mio prossimo?
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 10,25-37

    In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
    Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
    Parola del Signore.

    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Essere capaci di avere compassione: questa è la chiave. Questa è la nostra chiave. Se tu davanti a una persona bisognosa non senti compassione, se il tuo cuore non si commuove, vuol dire che qualcosa non va. Stai attento, stiamo attenti. Non ci lasciamo trascinare dall’insensibilità egoistica. La capacità di compassione è diventata la pietra di paragone del cristiano, anzi dell’insegnamento di Gesù. Gesù stesso è la compassione del Padre verso di noi. (Angelus, 14 luglio 2019)

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  3. FAUSTI – Il comando dell'amore è il cardine dell'Antico e del Nuovo Testamento. Definisce la verità dell'uomo, nella sua relazione con Dio, con gli altri e con se stesso.
    Tutto il mondo non vale un atto di amore, come tutte le brocche d'acqua non valgono la sorgente da cui sono state attinte. Chi ama, raggiunge il fine.
    La parabola del Samaritano è una miniatura di quel volto di Dio rivelato nell'Antico Testamento che Gesù riflette pienamente nel Suo: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”.(14,9)
    E' rivolta al legista, perché veda l'amore Padre/Figlio aperto ai piccoli.
    Egli è uno che, tutto teso nello sforzo di amare Dio e il prossimo, giustamente si chiede :” Ma , a me, chi vuole bene?”. Per l'uomo, infatti, prima dell'amare, viene l'essere amato : di amore si muore, di essere amato si vive!
    Se l'amore di Dio e del prossimo è il cammino della vita, l'uomo non lo percorre se non in senso inverso, proprio perché non si sente amato. La Legge dell'amore, buona in sé, non fa che evidenziare il suo fallimento. La via della salvezza diventa per lui condanna a morte!
    Ordinando :”Va' e anche tu fa' lo stesso”, Gesù non ribadisce una legge impossibile. Sarebbe una beffa, non una risposta alla domanda : “Che fare per ereditare la vita?”.
    Fa invece un annuncio evangelico : in Lui, il samaritano, Dio si è preso cura di me e mi ha amato : perché anch'io, guarito dal mio male, possa amare Lui con tutto il cuore e i fratelli come me stesso.
    Il legista, che ha risposto esattamente su ciò che “è scritto” , è ora chiamato a “leggere” che quanto è scritto si va compiendo sotto i suoi occhi e nei suoi orecchi mentre ascolta Gesù.
    C'è Uno bollato come samaritano, perché accogliendo i peccatori, trasgredisce tutta la Legge.
    Costui , che va oltre ogni limite per farsi vicino all'uomo, rivela in realtà l'amore del Padre.
    - Io scendo da Gerusalemme a Gerico e mi nascondo lontano da Dio , Lui mi “vede” da lontano, fossi anche all'estremità della terra (Sl 139,1-12).
    Io fuggo da Lui . Lui mi viene incontro in ogni abbandono, fino a dire sulla croce: ”Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”(Mc 15,34).
    Io sono incappato nei briganti ; Lui finì per me tra i malfattori.
    Io sono stato spogliato della sua immagine; la sua nudità mi ha rivestito.
    Io sono stato coperto di percosse ; dalle sue piaghe sono stato guarito ( 1 Pt 2,25).
    Io sono stato abbandonato mezzo morto ; il suo abbandono totale nella morte, mi ha dato la vita.
    Io ho lasciato il Padre, perdendo la vita, Lui me l'ha ridonata, consegnandosi al Padre.
    Egli è sceso, ha visto (Es 3.7), si è commosso, mi si è fatto vicino e ha fasciato le ferite del mio cuore , perché è Grazia e Misericordia.
    E' il mio Dio che mi ama di Amore Eterno (Ger 31,3). Ora anch'io posso riamarlo di tutto cuore, unirmi a Lui e diventare una cosa sola con Lui. E perché nessuna briciola d'amore venisse sottratta all'uomo che Egli ama, si è identificato con chi è nel bisogno estremo , così che amando l'ultimo, abbraccio assieme Lui e ogni uomo.

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