giovedì 31 ottobre 2019

FESTA DI TUTTI I SANTI Mt 5, 1 - 12


4 commenti:

  1. LETTURA DEL GIORNO
    PRIMA LETTURA

    Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
    Ap 7,2-4.9-14

    Io, Giovanni , vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».

    E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.

    Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».

    E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».

    Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

    SECONDA LETTURA

    Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
    1Gv 3,1-3

    Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
    Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
    Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
    SALMO RESPONSORIALE 23(24)

    Rit. Ecco la generazione che cerca il Tuo Volto, Signore!

    Del Signore è la terra e quanto contiene, *
    l'universo e i suoi abitanti.
    E' lui che l'ha fondata sui mari, *
    e sui fiumi l'ha stabilita.

    Chi salirà il monte del Signore, *
    chi starà nel suo luogo santo?

    Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
    chi non pronunzia menzogna, *
    chi non giura a danno del suo prossimo.

    Egli otterrà benedizione dal Signore, *
    giustizia da Dio sua salvezza.
    Questa la generazione che lo cerca, *
    che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

    Sollevate, porte, i vostri frontali, †
    alzatevi, porte antiche, *
    ed entri il re della gloria.

    Chi è questo re della gloria? †
    Il Signore forte e potente, *
    il Signore potente in battaglia.

    Sollevate, porte, i vostri frontali, †
    alzatevi, porte antiche, *
    ed entri il re della gloria.

    Chi è questo re della gloria? *
    Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Matteo
    Mt 5,1-12a

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

    «Beati i poveri in spirito,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati quelli che sono nel pianto,
    perché saranno consolati.
    Beati i miti,
    perché avranno in eredità la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
    perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi,
    perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore,
    perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace,
    perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

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  2. PAROLE DEL SANTO PADRE
    La prima Lettura di oggi, dal Libro dell’Apocalisse, ci parla del cielo e ci pone davanti a «una moltitudine immensa», incalcolabile, «di ogni nazione, tribù, popolo e lingua» (Ap 7,9). Sono i santi. Oggi allora è festa di famiglia. I santi sono vicini a noi, anzi sono i nostri fratelli e sorelle più veri. Ci capiscono, ci vogliono bene, sanno qual è il nostro vero bene, ci aiutano e ci attendono. Sono felici e ci vogliono felici con loro in paradiso. Per questo ci invitano sulla via della felicità, indicata nel Vangelo odierno: «Beati i poveri in spirito […] Beati i miti […] Beati i puri di cuore…». Questa via della beatitudine, della santità, sembra portare alla sconfitta. Eppure – ci ricorda ancora la prima Lettura – i santi tengono «rami di palma nelle mani», cioè i simboli della vittoria. Hanno vinto loro, non il mondo. E ci esortano a scegliere la loro parte, quella di Dio che è Santo. Oggi i nostri fratelli e sorelle non ci chiedono di sentire un’altra volta un bel Vangelo, ma di metterlo in pratica, di incamminarci sulla via delle Beatitudini. Non si tratta di fare cose straordinarie, ma di seguire ogni giorno questa via che ci porta in cielo, ci porta in famiglia, ci porta a casa. (Angelus, 1 novembre 2018)

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  3. FAUSTI – Il discorso è destinato alle “folle”, all'umanità oppressa dal male che accorre a Lui dai quattro punti cardinali (4,23). Le Parole che seguono sono la terapia che li rende uomini nuovi, con la stessa sapienza del Figlio. Dio sul Sinai rivelò la Parola.
    Qui si manifesta il Figlio, prototipo di ogni fratello, parola perfettamente compiuta.
    Sullo sfondo c'è la folla anonima.
    Discepolo è colui che “impara” gli si fa vicino per ascoltarlo e seguirlo.
    Egli apre la bocca per rivelarci Se stesso, Verbo Eterno del Padre. Gesù è Colui che dice e che è detto, Colui che parla, è la Parola stessa.
    Il discorso sul monte è una catechesi battesimale, un breviario di vita cristiana, la regola di vita del Figlio. E' il cuore nuovo, promesso dai profeti.
    Infatti quanto Gesù afferma è quanto Lui vive, e con la Sua Carne comunica ad ogni carne.
    Le Sue Parole non sono legge, ma Vangelo , non sono esigenze nobili e difficili, ma il dono sublime e bello che ci offre, facendosi nostro fratello.
    Senza il dono del Suo Spirito , le beatitudini sono un'ideologia sublime,
    tanto più disperante quanto più sublime
    Per otto volte più una Gesù ripete il ritornello, perché s'imprima in noi il “giudizio” di Dio, così diverso dal nostro. Le Sue Parole hanno una carica eversiva unica : capovolgono il mondo e i suoi principi. Gesù si congratula con gli svantaggiati, perché hanno “il grande vantaggio” : Dio è per loro, con loro, uno di loro!
    La radice della Beatitudine, ovviamente, non è lo star male, ma la “giustizia di Dio” , che non dà a ciascuno il suo, ma secondo il bisogno, privilegiando chi ha di meno.
    In greco non è scritto “povero”, che indica uno che ha poco e con pena, a differenza del ricco, che ha tanto e senza fatica. E' scritto “pitocco”, che indica uno che si nasconde, è indigente, mendicante. Il pitocco non ha niente, neanche la dignità di un volto da salvare : vive di dono.
    La povertà è da noi associata a colpa o a minor valore. Nell' A. Testamento la ricchezza è sì dono di Dio, ma la povertà è colpa del ricco, che ruba o non condivide col fratello.
    Il povero è necessariamente umile : vive di ciò che l'altro gli dà.
    Questa è la condizione del Figlio , che tutto riceve dal Padre, anche l'essere se stesso.
    Ognuno di noi è ciò che ha ricevuto.
    La povertà è il vuoto che tutto riceve : quella assoluta riceve l'Assoluto.
    La povertà in spirito è l'umiltà, caratteristica prima dell'amore.
    La comprende chi ha gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù (Filip.2,5-11).
    Dio è essenzialmente povero, non possiede nulla . è tutto dell' Altro.
    Il Suo stesso Essere è essere del Figlio, se è il Padre, essere del Padre se è il Figlio, essere del Padre e del Figlio se è lo Spirito.
    “E' “ La prima e l'ultima beatitudine sono al presente, le altre al futuro.
    Il Regno di Dio è già dei poveri e dei perseguitati.
    Ma rimane la tensione per un futuro diverso. La pianta viene dal seme che è stato deposto.
    Nessuno si illuda, ognuno raccoglierà ciò che ha seminato (Gal 6,7); e chi semina nel pianto mieterà con giubilo (Sl 126).
    Contro ogni tentazione trionfalistica o millenaristica, il Regno è , al presente, sempre del povero e del perseguitato. Il povero è afflitto . A lui va male.
    “Saranno consolati” Il presente di afflizione ha un futuro diverso (Is 61,1).
    “Consolazione “ indica la gioia del mondo nuovo , in cui non ci sarà più il male.

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  4. Gesù, piangente su Gerusalemme e oppresso nell'orto, ha affrontato la Croce, guardando alla Gloria che gli era posta innanzi, e ora siede alla destra di Dio. Guardando a Lui, e soprattutto, seguendo Lui, non ci scoraggiamo (Eb 12,2). Il Suo destino è anche il nostro : per questo “le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi” (Rom 8,18).
     “Beati i miti” Mite è chi non fa valere i propri diritti e cede piuttosto che adirarsi.
    Chi ama è sempre mite. Il povero è costretto ad esserlo. Il comportamento modifica il sentimento!
    “Erediteranno la terra” la terra, che fornisce da vivere, è simbolo dello Spirito, che è vita.
    La terra promessa è la promessa dello Spirito. Chi ha lo spirito padronale la perde , chi ha lo spirito del povero, ne ha l'eredità : è figlio, uguale al Padre, con il Suo stesso amore verso i fratelli.La Misericordia è la forma fondamentale dell'amore : passione che si fa com-passione.
    E' l'unica beatitudine dove uno trova nel futuro ciò che già ora ha! “Beati i puri di cuore” (Sl 24,4) Il cuore, centro della persona, contiene “l'uomo nascosto” (1PT 3,4) : il Figlio, che per fede abita nel nostro cuore (Ef 3,17). Chi ha il cuore puro, non ottenebrato da tanti desideri e paure, Lo trova.
    “Vedranno Dio” Il cuore puro è un occhio trasparente che vede Dio. E Lo vede in tutte le cose, perché Lo ha dentro e Lo proietta su tutto.Il misericordioso trova Dio stesso, che è misericordia , e se stesso, figlio Suo, misericordioso come il Padre.“Beati i perseguitati a causa della giustizia” Chi ama il Padre e i fratelli, si scontra con il male : trova ostilità e persecuzione, in sé e fuori di sé.
    La pace non è mai pacifica . Costa la croce del pacificatore; come a Gesù, così ai Suoi discepoli, che ritengono una “dignità” l'essere disprezzati come Lui.
    Il Regno dei cieli, qui, sulla terra, permane sotto il segno della croce.- “Beati ! “ ora Gesù si rivolge a chi si è lasciato generare dall'ascolto della Parola.
    E' il “Voi” dei fratelli, che gli somigliano in ciò che ha di più proprio.
    Il Suo Amore di “giusto” crocifisso per gli ingiusti.
    Per Paolo è la credenziale del suo essere apostolo (2Cor 11,16-12,10).
    Le prove sono la prova che siamo figli, causa di “perfetta letizia” , di gioia piena (1Pt 1,6), di consolazione in ogni tribolazione.

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