venerdì 4 marzo 2022

C - 1 DOMENICA DI QUARESIMA


 

7 commenti:

  1. Antifona
    Mi invocherà e io gli darò risposta;
    nell’angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso.
    Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza. (Sal 90, 15-16)
    O Dio, nostro Padre,
    con la celebrazione di questa Quaresima,
    segno sacramentale della nostra conversione,
    concedi a noi tuoi fedeli
    di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo
    e di testimoniarlo con una degna condotta di vita.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.


    Signore misericordioso,
    che sempre ascolti la preghiera del tuo popolo,
    tendi verso di noi la tua mano,
    perché, nutriti con il pane della Parola
    e fortificati dallo Spirito,
    vinciamo le seduzioni del maligno.
    Per il nostro Signore Gesù Cristo.

    Prima Lettura
    Professione di fede del popolo eletto.
    Dal libro del Deuteronòmio
    Dt 26,4-10

    Mosè parlò al popolo e disse:
    «Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani
    e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Araméo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».

    Parola di Dio.


    Salmo Responsoriale
    Dal Salmo 90 (91)
    R. Resta con noi, Signore, nell'ora della prova.

    Chi abita al riparo dell’Altissimo
    passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
    Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
    mio Dio in cui confido». R.

    Non ti potrà colpire la sventura,
    nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
    Egli per te darà ordine ai suoi angeli
    di custodirti in tutte le tue vie. R.

    Sulle mani essi ti porteranno,
    perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
    Calpesterai leoni e vipere,
    schiaccerai leoncelli e draghi. R.

    «Lo libererò, perché a me si è legato,
    lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
    Mi invocherà e io gli darò risposta;
    nell’angoscia io sarò con lui,
    lo libererò e lo renderò glorioso. R.


    Seconda Lettura
    Professione di fede di chi crede in Cristo.
    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
    Rm 10,8-13

    Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
    Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso. Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».

    Parola di Dio.

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  2. Acclamazione al Vangelo
    Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

    Non di solo pane vivrà l'uomo,
    ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Mt 4,4)

    Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!


    Vangelo
    Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.
    Dal Vangelo secondo Luca
    Lc 4,1-13

    In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l’uomo"».
    Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto"».
    Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano"; e anche: "Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"». Gesù gli rispose: «È stato detto: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"».
    Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

    Parola del Signore.


    PAROLE DEL SANTO PADRE
    Durante i quaranta giorni della Quaresima, come cristiani siamo invitati a seguire le orme di Gesù e affrontare il combattimento spirituale contro il Maligno con la forza della Parola di Dio. Non con la nostra parola, non serve. La Parola di Dio: quella ha la forza per sconfiggere Satana. Per questo bisogna prendere confidenza con la Bibbia: leggerla spesso, meditarla, assimilarla. La Bibbia contiene la Parola di Dio, che è sempre attuale ed efficace. Qualcuno ha detto: cosa succederebbe se trattassimo la Bibbia come trattiamo il nostro telefono cellulare? Se leggessimo i messaggi di Dio contenuti nella Bibbia come leggiamo i messaggi del telefonino, cosa succederebbe? In effetti, se avessimo la Parola di Dio sempre nel cuore, nessuna tentazione potrebbe allontanarci da Dio e nessun ostacolo ci potrebbe far deviare dalla strada del bene. (Angelus 5 marzo 2017)

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  3. FAUSTI - Su Gesù in preghiera, dopo il Battesimo, è scesa la pienezza dello Spirito e in questo Spirito viene condotto nel deserto.Qui si forma il popolo che, uscito dalla schiavitù dell'Egitto, è in cammino verso la terra promessa. Luogo del già e del non ancora , della nostalgia del passato e della sfiducia nel futuro, è arido, invivibile, insidiato dal nemico (tutto è nemico nel deserto!).
    Ma bisogna attraversarlo, avendo come guida la Parola di Dio e come provvista la Sua fedeltà.
    Il deserto è figura della vita stessa del battezzato, con tutti i pericoli e le paure attraverso i quali lo Spirito Lo conduce. Gesù è pieno dello Spirito Santo ; il Suo Spirito riempie anche noi, che siamo e camminiamo in Lui, solidali con Lui nella lotta e nella vittoria.
    “Per quaranta giorni tentato dal diavolo” è un'allusione ai 40 anni della generazione del deserto, a tutta la vita che è insidiata dal divisore che ci vuole separare da Dio e dalla Sua promessa.
    Esso è il vero protagonista del male, contro di lui è la lotta e la vittoria di Cristo. E' il dio di questo mondo, il principe di questo mondo, nelle cui mani è posto ogni potere sulla terra.
    La radice con cui il male può impiantarsi nell'uomo e produrre i suoi frutti velenosi è l'egoismo, che ha il suo terreno nella diffidenza prodotta dalla menzogna che ha portato a non ascoltare Dio.
    Così , da Suoi figli, siamo diventati figli dell'omicida e del menzognero fin dal principio.
    Le tentazioni hanno come esca le tre fami fondamentali dell'uomo, in relazione rispettivamente alle cose, alle persone e a Dio.
    Presentano la possibilità di garantirne la soddisfazione mediante il possesso – le cose con l'avere, le persone col potere, Dio col volere – invece che mediante il dono.
    Ogni peccato ripete quello di Adamo : impadronirsi del dono, distaccandolo dalla sorgente.
    Gesù è venuto per mostrare al mondo il Volto del Padre, vivendo da Figlio.
    E' tentato nella Sua missionre di mostrarsi Figlio di Dio. Gesù non si mostra Figlio facendo miracoli a Suo vantaggio ; non piega Dio all'esigenza fondamentale dell'uomo.
    Il pane, segno della vita, è il primo bisogno dell'uomo, indigente di tutto.
    Piegare Dio alla propria vita o la propria vita a Dio? Il pane o la Sua Volontà, l'uomo o Dio?
    Questa è la falsa alternativa che Gesù respinge come prima tentazione . Non è questione di alternativa, ma di priorità. La forza con la quale Gesù respinge la tentazione è il ricorso alla Scrittura. Nell'obbedienza alla Parola di Dio si sperimenta che il primo pane, sorgente di Vita, è Dio stesso nel Suo Amore. Il primo pane è obbedire a Dio e fidarsi di Lui.
    Questo dà alla vita la sua luce e il suo senso. Lui, la Parola di Dio, si farà Pane per tutti, non mediante il privilegio del miracolo, bensì mediante la solidarietà con i fratelli in obbedienza al Padre.
    La tentazione di ottenere il Regno, tutti i regni della terra, con i mezzi del potere, scambiando il pensiero di Dio col pensiero dell'uomo. Il Regno spetta al Figlio, Ma Questi lo ottiene non perché adora il potere, bensì proprio perché ne è libero, e questo lo innalza fino alla Croce.
    Proprio lì inaugura il Regno.
    Usare i mezzi del nemico, significa lavorare per lui. Si pecca di idolatria quando i mezzi diventano fine e le creature tengono il posto di Dio L'uomo non è mai ateo . È solo idolatra e assolutizza i propri bisogni per paura , costruendo un mondo ben diverso dal Regno di Dio.
    Solo se si adora Dio , e solo Dio, l'uomo può vincere questa situazione di male .Se adora e teme Dio in tutte le cose, realizza se stesso,immagine e somiglianza di Dio, in tutte le cose.
    Se non adora e non teme Dio, perde se stesso in tutte le cose che adora o teme.
    Principio della salvezza è il timore del Signore .

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  4. -->Il credente può tentare e provocare Dio in due modi opposti.
    Con la sicurezza o presunzione religiosa : accetto la Grazia di Dio e la Sua promessa, dimenticando però la Sua Santità e Giustizia.
    Dio è buono! Quindi mi attribuisco il perdono già prima del peccato, e faccio della Sua bontà il pretesto della mia dissolutezza. Sono figlio di Dio ; con Cristo in croce sono al sicuro, senza pericoli o lotte! Da questa radice nasce la pigrizia nella preghiera ,nell'obbedienza alla Parola e nel servizio ai fratelli. Perdo il timor di Dio. Così santifico e giustifico il mio peccato.
    Con la disperazione e la sfiducia di salvarsi: rispetto la legge , la giustizia e la santità di Dio. Perdo invece di vista la Sua Santità e la Sua Grazia. Dio va obbedito, non tentato. Non deve esibirsi nei segni che chiedo per la mia sfiducia nella Sua Santità o per disperazione nella Sua Bontà.
    La mia vita è salva solo se si rimette a Lui, alla Sua giustizia , alla Sua bontà che santifica.
    Tutta la vita di Gesù è inclusa in questa lotta con satana, tra il Battesimo e la Croce.

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  5. Papa Francesco
    10 -3 - 2019

    Tre modi in cui il mondo ci inganna
    Le tre tentazioni indicano tre strade che il mondo offre sempre, promettendo un grande successo, tre strade per ingannarci: l'avidità di possesso - avere, avere, avere -, la vanagloria umana e lo sfruttamento di Dio. Questi sono tre sentieri che ci porteranno alla rovina....
    Questi sono i sentieri che ci vengono posti davanti, con l'illusione che in questo modo si possa ottenere successo e felicità. Ma in realtà sono completamente estranee al modo di agire di Dio; anzi, di fatto ci allontanano da Dio, perché sono opere di Satana. Gesù, affrontando personalmente queste prove, supera tre volte la tentazione per aderire pienamente al piano del Padre. E ci rivela i rimedi: la vita interiore, la fede in Dio, la certezza del suo amore - la certezza che Dio ci ama, che è Padre, e con questa certezza vinceremo ogni tentazione.

    Ma c'è una cosa su cui vorrei attirare la vostra attenzione, qualcosa di interessante. Rispondendo al tentatore, Gesù non entra in una discussione, ma risponde alle tre sfide con la sola Parola di Dio. Questo ci insegna che non si dialoga con il diavolo, non si deve discutere, gli si risponde solo con la Parola di Dio.

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  6. BENEDETTO XVI

    Domenica, 17 Febbraio 2013

     

    Con il tradizionale Rito delle Ceneri mercoledì scorso siamo entrati nella Quaresima, stagione di conversione e di penitenza in preparazione alla Pasqua. La Chiesa che è madre e maestra chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito e a rivolgersi ancora una volta con determinazione a Dio, rinunciando all'orgoglio e all'egoismo, per vivere nell'amore. In questo Anno della Fede la Quaresima è un tempo favorevole per riscoprire la fede in Dio come criterio fondamentale per la nostra vita e per la vita della Chiesa. Questo significa sempre una lotta, un combattimento spirituale, perché lo spirito del male si oppone naturalmente alla nostra santificazione e cerca di farci allontanare dal cammino di Dio. Per questo il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto viene proclamato ogni anno nella prima domenica di Quaresima.
    Infatti, dopo aver ricevuto l'"investitura" di Messia - "Unto" con lo Spirito Santo al battesimo nel Giordano - Gesù fu condotto nel deserto dallo stesso Spirito per essere tentato dal diavolo. All'inizio del suo ministero pubblico, Gesù dovette smascherarsi e rifiutare le false immagini del Messia che il tentatore gli proponeva. Ma queste tentazioni sono anche false immagini dell'uomo che minacciano di irretire la nostra coscienza, sotto forma di proposte adeguate, efficaci e persino buone. Gli evangelisti Matteo e Luca presentano tre tentazioni di Gesù che differiscono leggermente, ma solo nel loro ordine. Il loro nucleo essenziale è sempre lo sfruttamento di Dio per i propri interessi, privilegiando il successo o i beni materiali. Il tentatore è astuto. Non ci spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendoci credere che le vere realtà sono il potere e tutto ciò che soddisfa i nostri bisogni primari. In questo modo Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo; insomma, diventa irreale, non conta più, scompare. In definitiva, nella tentazione è in gioco la fede perché è in gioco Dio. Nei momenti cruciali della vita, ma anche, come si vede in ogni momento, ci troviamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire il nostro io o Dio? I nostri interessi individuali o il vero Bene, seguire ciò che è veramente buono?
    Come ci insegnano i Padri della Chiesa, le tentazioni fanno parte della "discesa" di Gesù nella nostra condizione umana, nell'abisso del peccato e delle sue conseguenze; una "discesa" che Gesù fece fino alla fine, fino alla morte in croce e all'inferno dell'estrema lontananza da Dio. In questo modo egli è la mano che Dio tende all'uomo, alla pecora smarrita, per riportarla in salvo. Come insegna sant'Agostino, Gesù ci ha tolto le tentazioni per darci la sua vittoria (cfr. Enarr. in Psalmos, 60, 3: pl 36, 724).
    Perciò non temiamo neppure di affrontare la battaglia contro lo spirito del male: l'importante è combatterla con lui, con Cristo, il Conquistatore. E per stare con lui rivolgiamoci a sua Madre, Maria; invochiamola con fiducia filiale nell'ora della prova e lei ci farà sentire la presenza potente del suo Figlio divino, così da poter respingere le tentazioni con la parola di Cristo e rimettere così Dio al centro della nostra vita.

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  7. Papa San Giovanni Paolo II
    16 ottobre 1978 - 2 aprile 2005
    29 FEBBRAIO 2004
    ANGELUS: PIAZZA SAN PIETRO
    La vittoria di Gesù sul maligno
    Oggi, prima domenica di Quaresima, il Vangelo ci presenta Cristo che, dopo aver ricevuto il Battesimo da Giovanni nel Giordano, si ritirò nel deserto, guidato dallo Spirito Santo, dove rimase per 40 giorni. Il racconto evangelico riporta alla nostra attenzione le tre ben note tentazioni che sono un'eco dell'antico inganno con cui Satana causò la caduta dei nostri primi genitori. Ma Cristo, il nuovo Adamo, le supera, respingendo decisamente il tentatore: "È detto: "Non tenterai il Signore tuo Dio"" (Lc 4,12).
    La vittoria di Gesù sul maligno ci assicura che non soccomberemo nel momento della prova, purché restiamo uniti al Signore. In questa prospettiva, la Quaresima ci invita a prendere un impegno speciale nel processo di crescita spirituale.

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