FAUSTI – Mediante Maria, fattasi obbedienza alla Parola, Dio visita il Suo popolo e il Suo popolo Lo riconosce. Questo riconoscimento è il termine del Suo piano, fine della Sua fatica, compimento della storia della salvezza; l'incontro tra Israele e Chiesa, tra il popolo di Dio e il suo Messia. Il mistero della Visitazione è l'anticipo di questo avvenimento escatologico, in cui sarà usata Misericordia a tutti coloro che erano rinchiusi nella disobbedienza. E' la gioia finale dell'incontro, tanto ostacolato e tanto sospirato, tra Sposo e sposa, di cui parla il Cantico. La visita del Signore è il senso della storia personale e universale. Ma chi sa discernerla? Elisabetta è gravida di due millenni di attesa, Maria dell'Eterno atteso. Il loro incontro è l'abbraccio tra l'Antico e il Nuovo Testamento, tra la promessa e il compimento. Due donne si salutano. Nella loro reciproca accoglienza è riconosciuto Colui che è Accoglienza. L'incontro avviene per iniziativa di Colei che è beata poiché ha creduto nell'adempimento della Parola del Signore : Maria va da Elisabetta, segno che ha dato Colui al quale “nulla è impossibile” (1,36). Il N. Testamento va a riconoscere nell'Antico il dono precontenuto come promessa dell'impossibile. Solo in questa visita e frequentazione dell'A. T. il N. Testamento capisce la realtà di cui è compimento. Per questo Luca introduce accuratamente il suo lettore di origine pagana nella storia d'Israele , della quale offre nei primi capitoli come un riassunto. Al di fuori della promessa dell'A. T. è impossibile riconoscere il dono di Dio che è venuto a visitarci. Solo il Battista è in grado di indicarlo! Legge e promessa sono come le mani che, attraverso Israele, Dio ha creato perché l'umanità possa tenderle verso di Lui e accoglierlo. Un dono che non trova mani per riceverlo e sostenerlo, cade e si perde. Maria, visitando Elisabetta, riconosce la verità di ciù che capita in Lei ; la Chiesa, ricorrendo all'A. Testamento, comprende ciò che ha concepito. E in Maria e nella Chiesa Israele vede la Visita che il Signore ci ha fatto. E' un grande mistero questo riconoscimento : segna il passaggio dalla promessa al compimento, dono della piena conoscenza del Signore.
CANTO AL VANGELO (Lc 1,38) R. Alleluia, alleluia. Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. R. Alleluia.
VANGELO A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? + Dal Vangelo secondo Luca 1,39-45 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Parola del Signore.
FAUSTI – Mediante Maria, fattasi obbedienza alla Parola, Dio visita il Suo popolo e il Suo popolo Lo riconosce. Questo riconoscimento è il termine del Suo piano, fine della Sua fatica, compimento della storia della salvezza; l'incontro tra Israele e Chiesa, tra il popolo di Dio e il suo Messia.
RispondiEliminaIl mistero della Visitazione è l'anticipo di questo avvenimento escatologico, in cui sarà usata Misericordia a tutti coloro che erano rinchiusi nella disobbedienza.
E' la gioia finale dell'incontro, tanto ostacolato e tanto sospirato, tra Sposo e sposa, di cui parla il Cantico. La visita del Signore è il senso della storia personale e universale. Ma chi sa discernerla?
Elisabetta è gravida di due millenni di attesa, Maria dell'Eterno atteso.
Il loro incontro è l'abbraccio tra l'Antico e il Nuovo Testamento, tra la promessa e il compimento.
Due donne si salutano. Nella loro reciproca accoglienza è riconosciuto Colui che è Accoglienza.
L'incontro avviene per iniziativa di Colei che è beata poiché ha creduto nell'adempimento della Parola del Signore : Maria va da Elisabetta, segno che ha dato Colui al quale “nulla è impossibile” (1,36).
Il N. Testamento va a riconoscere nell'Antico il dono precontenuto come promessa dell'impossibile. Solo in questa visita e frequentazione dell'A. T. il N. Testamento capisce la realtà di cui è compimento.
Per questo Luca introduce accuratamente il suo lettore di origine pagana nella storia d'Israele , della quale offre nei primi capitoli come un riassunto.
Al di fuori della promessa dell'A. T. è impossibile riconoscere il dono di Dio che è venuto a visitarci.
Solo il Battista è in grado di indicarlo!
Legge e promessa sono come le mani che, attraverso Israele, Dio ha creato perché l'umanità possa tenderle verso di Lui e accoglierlo.
Un dono che non trova mani per riceverlo e sostenerlo, cade e si perde.
Maria, visitando Elisabetta, riconosce la verità di ciù che capita in Lei ; la Chiesa, ricorrendo all'A. Testamento, comprende ciò che ha concepito.
E in Maria e nella Chiesa Israele vede la Visita che il Signore ci ha fatto.
E' un grande mistero questo riconoscimento : segna il passaggio dalla promessa al compimento, dono della piena conoscenza del Signore.
CANTO AL VANGELO (Lc 1,38)
RispondiEliminaR. Alleluia, alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.
R. Alleluia.
VANGELO
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
+ Dal Vangelo secondo Luca 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Parola del Signore.