domenica 23 dicembre 2018

SANTO NATALE


2 commenti:

  1. IT
    PAROLA DEL GIORNO
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    Data25/12/2018
    LETTURA DEL GIORNO
    PRIMA LETTURA

    Dal libro del profeta Isaìa
    Is 52,7-10

    Come sono belli sui monti
    i piedi del messaggero che annuncia la pace,
    del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza,
    che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».

    Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce,
    insieme esultano,
    poiché vedono con gli occhi
    il ritorno del Signore a Sion.

    Prorompete insieme in canti di gioia,
    rovine di Gerusalemme,
    perché il Signore ha consolato il suo popolo,
    ha riscattato Gerusalemme.

    Il Signore ha snudato il suo santo braccio
    davanti a tutte le nazioni;
    tutti i confini della terra vedranno
    la salvezza del nostro Dio.



    SECONDA LETTURA

    Dalla lettera agli Ebrei
    Eb 1,1-6

    Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.

    Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell'alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.

    Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio».

    VANGELO DEL GIORNO
    Dal Vangelo secondo Giovanni
    Gv 1,1-18

    In principio era il Verbo,
    e il Verbo era presso Dio
    e il Verbo era Dio.

    Egli era, in principio, presso Dio:
    tutto è stato fatto per mezzo di lui
    e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

    In lui era la vita
    e la vita era la luce degli uomini;
    la luce splende nelle tenebre
    e le tenebre non l'hanno vinta.

    Venne un uomo mandato da Dio:
    il suo nome era Giovanni.
    Egli venne come testimone
    per dare testimonianza alla luce,
    perché tutti credessero per mezzo di lui.
    Non era lui la luce,
    ma doveva dare testimonianza alla luce.

    Veniva nel mondo la luce vera,
    quella che illumina ogni uomo.
    Era nel mondo
    e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
    eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
    Venne fra i suoi,
    e i suoi non lo hanno accolto.

    A quanti però lo hanno accolto
    ha dato potere di diventare figli di Dio:
    a quelli che credono nel suo nome,
    i quali, non da sangue
    né da volere di carne
    né da volere di uomo,
    ma da Dio sono stati generati.

    E il Verbo si fece carne
    e venne ad abitare in mezzo a noi;
    e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
    gloria come del Figlio unigenito
    che viene dal Padre,
    pieno di grazia e di verità.

    Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
    «Era di lui che io dissi:
    Colui che viene dopo di me
    è avanti a me,
    perché era prima di me».

    Dalla sua pienezza
    noi tutti abbiamo ricevuto:
    grazia su grazia.
    Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
    la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

    Dio, nessuno lo ha mai visto:
    il Figlio unigenito, che è Dio
    ed è nel seno del Padre,
    è lui che lo ha rivelato.

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  2. S. FAUSTI - “Era la luce vera” la Parola, che è la luce “vera”, Ogni uomo ha dentro di sé la luce della Parola. Nonostante il dis-ascolto, è fatto per lei, perché fatto da lei e di lei. Nel suo cuore brilla una luce interiore, inestinguibile. E' il desiderio di verità e di amore , che lo lascia inquieto fino a quando non ha la gioia di trovare ciò che cerca.
    La Parola, che è verso il Padre, viene nel mondo come sua vita e luce. Ancor prima della promessa ad Abramo e della venuta del Messia, la luce della Parola è tra gli uomini come sapienza che li ispira al bene., illuminando dal di dentro la loro mente e liberando il loro cuore. Questa luce che è in ciascuno, è il bene più inalienabile dell'uomo e offre a tutti, anche per le vie più personali e misteriose, di entrare in dialogo con il Padre.
    Nonostante le false luci, le menzogne e le schiavitù,ogni uomo è sedotto da una “bellezza antica e sempre nuova”, che almeno vagamente presagisce e della quale è incurabilmente malato. Per questo subito la riconosce quando gli si presenta, in qualunque modo, come la luce della sua vita.
    Ogni uomo è “molto bello” (Gen 1,31) perché nella sua essenza più profonda è ascolto della Parola. E se risponde, il suo volto si accende della luce di Dio.
    La Parola, come era rivolta al Padre prima della creazione, dopo di essa è rivolta anche al mondo, per rivolgerlo al Padre, ancor prima del suo farsi Carne.
    Chi accetta la Parola ha la dignità della Parola stessa : "diviene" ciò che essa è.Si tratta di un processo di trasformazione : la Parola ci fa diventare figli, mettendoci in dialogo col Padre.
    La nostra generazione a figli di Dio è opera di Dio stesso mediante la Parola.
    Non sarà sangue o carne o volontà di uomo a generarci figli di Dio, ma la Carne e il Sangue del Figlio dell'uomo, che fa la Volontà del Padre
    Il divenire Carne della Parola è il punto di arrivo della storia di Dio che si comunica all'uomo. La Parola eterna che era rivolta a Dio ed è Dio, in un momento preciso “divenne” Carne .
    Cambia il modo in cui Dio comunica con noi . Ciò che da sempre era ed è, “divenne” uomo , partecipe della nostra condizione mortale. L'amore o trova o rende simili.
    Dio è Amore e chi ama si dona totalmente. Nel divenire Carne il Suo Dono è completo e definitivo.
    Dio assume con la Sua creatura una nuova relazione, che è quella di mettersi alla pari di lei per comunicare pienamente con lei. Dio è “un” uomo!. Non un uomo “divino e universale”, con un corpo etereo, fatto di luce. Dio è un uomo reale e concreto : Gesù. 
    Ogni fragilità, debolezza e limite, l'essere-per-la -morte della nostra condizione, diviene la Sua. 
    E proprio la Sua Carne, e non altro, rivela la Gloria.. La Gloria è Dio stesso, che si manifesta nella Sua bellezza unica. Questa Gloria è la Sua, quella della Parola, che contempliamo nella “carne” nell'uomo Gesù.
    In realtà ogni carne viene dalla Parola ,a sua volta la Parola è vita e luce di ogni carne.
    Giovanni non racconta la trasfigurazione, tutto il Suo Vangelo è una Trasfigurazione, un'epifania di Dio, una contemplazione della Gloria nella carne del Figlio. D'ora in poi Giovanni non parlerà più del Logos, ma del Figlio, e Dio sarà chiamato Padre . Il Figlio è pieno del Dono della conoscenza del Padre. Per questo è il Figlio, che vuole e può comunicare il Padre ai fratelli.

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